Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

giovedì 26 dicembre 2013

Torino: lavoratori di polizia ospiti del centro polifunzionale lasciati al freddo, privi di acqua calda e riscaldamento.

I lavoratori di polizia ospiti del centro polifunzionale lasciati al freddo, privi di acqua calda e riscaldamento. E' ciò che sta accadendo da alcuni giorni in via Veglia, dove alloggiano centinaia di colleghi, gran parte dei quali di fresca nomina. Siamo già intervenuti segnalando la situazionie di indigenza a cui sono costretti i nostri lavoratori. Dopo avere denunciato la grave situazione microclimatica della caserma Balbis, oggetto di approfondimento da parte dei nostri esperti in materia di sicurezza, ma anche dei nostri legali, e senza inutile retorica, ma con la coerenza e la concretezza che ci caratterizza, stiamo sollecitando d'Amministrazione affinché garantisca il ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza e salubrità del centro polifunzionale. Si tratta di un esempio evidente dell'attenzione riservata alle lavoratrici e ai lavoratori di polizia. Gli stessi che vengono schierati quotidianamente sul territorio come presidio ultimo di legalità e sicurezza dello Stato.

sabato 21 dicembre 2013

Sicurezza sul lavoro - I Zona TLC: Il SILP CGIL rifiuta inerzie ed espedienti sulla sicurezza dei lavoratori.

Ieri mattina ci siamo trovati di fronte all'ennesimo tentativo da parte dell'Amministrazione di aggirare le proprie responsabilità in tema di sicurezza sul lavoro. Si tratta di un'ulteriore iniziativa che la dice lunga sull'importanza che si intende dare ad un ambito così critico e delicato qual'è la sicurezza dei lavoratori, nonostante i numerosi infortuni e le tragedie quotidiane.
Il nostro Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Nicola Rossiello, ha contestato la procedura adottata dal datore di lavoro in sede di riunione periodica per la sottoscrizione del documento di valutazione dei rischi per la 1^ Zona Telecomunicazioni, il quale ha ritenuto di ricorrere ad una delega di funzioni priva di ogni presupposto normativo.
Non è la prima volta che ciò accade. Anche il 6 dicembre scorso, il datore di lavoro del Compartimento Polizia Stradale attribuiva la delega di funzioni all'incolpevole Dirigente della Sezione. In quest'ultimo caso, il nostro Rls, Nicola Rossiello, faceva rilevare numerose gravi inadempienze, rifiutando di apporre la firma per data certa su un insufficiente documento di valutazione dei rischi.
E' avvenuto qualcosa di analogo anche alla I Zona Polizia di Frontiera, dove il nostro Rls, Nicola Rossiello, ha fatto rilevare considerevoli criticità, in particolare per quanto riguarda il microclima della Caserma Balbis, al centro di un lungo braccio di ferro che ci ha visti unici protagonisti della battaglia per la realizzazione di un efficiente impianto di riscaldamento, nonostante i tentativi corsari di alcune organizzazioni sindacali autonome, le quali non hanno mai compiuto alcun atto concreto, salvo pubblicare sbugiardati e propagandistici proclami.
In ognuno dei casi citati, l'Rls ha informato l'Organo di Vigilanza per gli accertamenti previsti. 
Dopo avere sollecitato l'Amministrazione a prestare la dovuta attenzione alla materia, non siamo più disposti a fare sconti sul tema della sicurezza dei lavoratori. Neppure riteniamo di dover recedere dalle nostre responsabilità davanti a un'Amministrazione che ci invita a soprassedere perchè ritiene l'effettuazione dei servizi prioritaria rispetto al dovere di tutelare la sicurezza degli operatori.
Per noi del SILP CGIL è chiaro, invece, che la sicurezza generale dei cittadini deve procedere di pari passo con la sicurezza dei lavoratori di polizia.
Le condizioni concrete di lavoro sono il fulcro del nostro impegno sindacale. L’integrità e il benessere psico-fisico delle lavoratrici e dei lavoratori sono tra gli obiettivi primari della nostra Organizzazione, da perseguire con lo strumento principe, la contrattazione e con l’indispensabile supporto delle buone norme, esigibili.
La CGIL è da sempre impegnata sul tema della salute e sicurezza nel lavoro. L’obiettivo non è esclusivamente eliminare gli infortuni (mortali e non), ma anche di lavorare per il benessere dell’individuo. La prevenzione resta la direttrice da perseguire, attraverso la reale e concreta partecipazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Perseguiamo una consapevolezza dei problemi e una capacità di percezione che possono svilupparsi solo a partire da una capillare diffusione di formazione e di informazione di qualità.
La nostra convinzione è che l’efficacia sostanziale delle politiche della salute e sicurezza sul lavoro è possibile se posta in stretta connessione, sia con le politiche e le pratiche contrattuali, sia con l’ambiente esterno al luogo di lavoro, che con tutto ciò che attiene al lavoro. La tutela collettiva si integra con la tutela individuale svolta con scrupolo e responsabilità dai nostri delegati e dal nostro Rls.
Considerare trascurabile la materia della sicurezza del lavoro, come sempre più spesso accade ad opera di datori di lavoro che evidentemente ritengono trascurabile la salute e la sicurezza delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori, è cosa che il SILP CGIL non potrà più consentire.
 
Invitiamo tutti i lavoratori a rivolgersi al nostro Rls, Nicola Rossiello (e-mail: rossiello@silp.cgil.it, mobile 335.7273789), per segnalare ogni criticità relativa alla sicurezza sul lavoro per tutti gli Uffici della provincia di Torino. Il nostro Rls sarà a disposizione per qualsiasi chiarimento e approfondimento garantendo la necessaria riservatezza nel trattamento delle informazioni.
 
Avvalendoci della facoltà di informare i lavoratori, pubblichiamo di seguito gli esiti e i verbali delle riunioni di sicurezza contestate.
 


Ai lavoratori di polizia briciole e vane promesse


venerdì 20 dicembre 2013

Manovra, tutte le misure su lavoro e pensioni

Ecco i provvedimenti contenuti nella legge di stabilità approvata con voto di fiducia dalla Camera. Dal taglio, modesto, del cuneo fiscale, alla rivalutazione delle pensioni, passando per gli interventi su esodati e contratti di solidarietà.
Con la fiducia numero 12 dall'inizio del suo mandato, il Governo Letta ha ottenuto il via libera della Camera sulla legge di stabilità che ora tornerà al Senato per l'approvazione definitiva. Nella manovra uscita da Montecitorio sono diverse le misure che riguardano il mondo del lavoro e dei pensionati.

Cuneo fiscale
Prima di tutto c'è il taglio del cuneo fiscale. Un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente per i redditi tra gli 8.000 e i 55.000 euro. La modulazione di tali benefici farà sì che le detrazioni saranno maggiori per i redditi piuù bassi, ma comunque molto limitate (sui 200 euro l'anno fino a 20.000 di stipendio), per scendere gradualmente fino ad azzerarsi a quota 55.000.

Fondo per la riduzione della pressione fiscale
La legge prevede anche l'istituzione di un nuovo fondo per la riduzione della pressione fiscale, nel quale confluiranno le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all'evasione fiscale, comprese le una tantum per il 2014, che saranno destinati, “fatti salvi gli obiettivi di bilancio”, a deduzioni Irap e ad aumentare le detrazioni Irpef. Dunque, il "conseguimento di obiettivi di finanza pubblica” resta comunque prioritario rispetto alla distribuzione di risorse aggiuntive ai lavoratori.

Pensioni
Capitolo pensioni: per quelle fino a tre volte il minimo viene garantita la rivalutazione del 100%; fino a quattro volte il minimo sono rivalutate al 95%; l'indicizzazione scende col salire dell'assegno. La legge prevede poi un contributo di solidarietà per le pensioni elevate: 6% per la parte eccedente i 90.168,26 euro annui; il 12% oltre i 128.811,80 euro; il 18% per la parte eccedente i 193.217,70 euro annui.

Divieto di cumulo
Non potranno essere cumulati, oltre l'importo di 300.000 euro l'anno, le pensioni e gli stipendi da incarichi pubblici. Mentre per i redditi superiori ai 300.000 euro l'anno viene confermato il contributo di solidarietà del 3% per il triennio 2014-2016.

Esodati e politiche attive del lavoro
Per gli esodati vengono stanziati invece 950 milioni dal 2014 al 2020. Risorse che arriveranno dall'aumento dei contributi dovuti dai lavoratori autonomi all'Inps e saranno destinate ad altri 17.000 salvaguardati, di sei diverse categorie. Un fondo è poi dedicato al sostegno delle politiche attive per il lavoro, con l'obiettivo di reinserire i cassintegrati. Previsti 55 milioni nel triennio 2014-2016, con delega a un decreto apposito del ministero del Lavoro per sperimentare nuove forme di politiche attive per il lavoro.

Contratti di solidarietà
Per il 2014, viene destinato un massimo di 50 milioni di euro per aumentare del 10% l'ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà, che passa così dal 60% al 70%.

"Sistema nazionale di garanzia" per il credito
Viene istituito il "Sistema nazionale di garanzia", per facilitare l'accesso al credito di famiglie e imprese. Il "Sistema" comprende Fondo di garanzia per le Pmi (con una sezione speciale "Progetti di Ricerca e Innovazione"), e il Fondo di garanzia per la prima casa.

Borse di studio
Dal 2014 il Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio universitarie e' incrementato di 50 milioni di euro, che si aggiungono ai 100 stanziati dal decreto università.

Niente Tobin tax
E' stato ritirato l'emendamento del Pd sulla la tassa sulle transazioni finanziarie. La proposta di modifica, presentata da Luigi Bobba, puntava ad allargare la platea della tassa a tutti i titoli (esclusi quelli non speculativi come i titoli di Stato) e abbassava l'aliquota allo 0,01%.

Partecipate, Lsu e forestali
Arriva la mobilità per il personale delle societa' controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni. Escluse le società che emettono strumenti finanziari quotati. Per i lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo e della regione Calabria la legge stanzia 126 milioni di euro, finalizzati alla stabilizzazione. Ci sono anche 1,5 milioni di euro annui per l'assunzione nel Corpo forestale dello Stato di personale operaio a tempo determinato.

Pa: sindacati a D'Alia, basta parole, serve il rinnovo

“Da mesi il ministro D'Alia, in sintonia con il resto dell'esecutivo, continua a dichiarare ai giornali ciò che il governo intende fare sul lavoro pubblico. Anche oggi è intervenuto per 'rassicurare gli statali' dicendo che 'i sacrifici economici sono finiti'. Noi diciamo al ministro che ascoltiamo le rassicurazioni, ma che per tranquillizzare i lavoratori le parole non bastano. Per quanto ci riguarda nel 2014 si apre la stagione contrattuale e presenteremo al Governo la nostra piattaforma per il rinnovo, tanto per la parte normativa quanto per quella economica”.
Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Govanni Torluccio e Benedetto Attili, segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, commentano le dichiarazioni rilasciate dal titolare della Funzione pubblica Gianpiero D'Alia in merito al contratto nazionale dei lavoratori pubblici, che secondo il responsabile di Palazzo Vidoni verrà rinnovato in prima battuta l'anno prossimo per la sola parte normativa.
“La perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni - aggiungono i quattro sindacalisti - ormai supera mediamente i 250 euro mensili per dipendente. Non ci basta sentir affermare che i sacrifici sono finiti, servono proposte concrete per riorganizzare gli enti, migliorare i servizi e sostenere le retribuzioni dei lavoratori. E’ su questo che sfidiamo il governo. Ed è su questo che vogliamo impegni precisi da parte del ministro”.
“Informiamo quindi il governo che abbiamo già predisposto le piattaforme unitarie per il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti, piattaforme su cui verranno effettuate le consultazioni tra i lavoratori a partire dal prossimo gennaio. In assenza di risposte adeguate – concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili – alla consultazione faremo seguire la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori”.

giovedì 19 dicembre 2013

Il patronato INCA CGIL insieme al SILP CGIL per i lavoratori del comparto sicurezza, soccorso pubblico e difesa

Si è concluso oggi l'ultimo passaggio formativo riservato agli operatori del patronato INCA CGIL e del SILP CGIL. L'iniziativa segue la realizzazione di un portale dedicato alle esigenze della nostra categoria curato dall'INCA CGIL nazionale insieme al nostro esperto previdenziale Camillo Bruno. 
I nostri iscritti, lavoratori della Polizia di Stato, oltre ai colleghi del Corpo Forestale dello Stato, della polizia Penitenziaria, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza e Carabinieri, e dell'Esercito potranno contare sulla professionalità e competenza del Patronato, INCA CGIL che opera in favore dei lavoratori sin dal 1945. La sua missione è quella di difendere i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici e di tutti i cittadini italiani, anche residenti all'estero e contribuire a riformare la legislazione sociale per realizzare un sistema di protezione basato sui principi di uguaglianza e libertà. Nel 1947 una legge dello Stato italiano ha riconosciuto il ruolo e la funzione degli Enti di patronato attribuendo ad essi il compito di assistenza per il riconoscimento dei diritti in base alle normative in materia di: previdenza, salute e benessere nei luoghi di lavoro, infortuni e malattie professionali e prestazioni socio assistenziali.
Oggi l'Inca Cgil è il primo patronato in Italia e all'estero per volume di attività; contatta ogni anno oltre 5milioni di persone in Italia e 600mila connazionali residenti all'estero.
E' doveroso rammentare che il patronato non s'inventa da un giorno all'altro come accade ad opera di alcune organizzazioni sindacali del nostro ambito. Operazioni di questo tipo violano le normative vigenti.
Gli istituti di patronato vennero riconosciuti dallo stato con d.lgs CPS 29 luglio 1947 n. 804, che conteneva già le prima norme a disciplina e regolamentazione tali istituti.
Successivamente ne venne varata una riforma con la legge 30 marzo 2001 n.152, che rivalutò i ruoli e ne ridefinisce i compiti. L'attività di assistenza e consulenza di un patronato è mirata al conseguimento di prestazioni previdenziali, sanitarie e di carattere socio-assistenziale, incluse quelle in materia di emigrazione e immigrazione.
La legge prevede anche che tali istituti possano svolgere attività di supporto autorità diplomatiche e consolari italiane all'estero. Hanno inoltre la facoltà di poter accedere a banche dati dei vari enti preposti all'erogazione della prestazione, previa autorizzazione dell'assistito. 
L'attività di patronato è sottoposta al controllo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che verifica annualmente la quantità-qualità dell’attività svolta e la rispondenza degli uffici ai parametri stabiliti dalla legge per l’Italia e per l’estero, sanzionando eventuali violazioni.
Rivolgiti all'INCA CGIL, patronato riconosciuto dalla legge.

mercoledì 18 dicembre 2013

Quinto rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile in 50 città Torino la città più sostenibile . Seguono Venezia e Milano

Al quarto posto Brescia, subito dopo Parma. Roma è solo al ventesimo posto.Palermo è la prima città del sud ma solo al ven tiquattresimo posto. Le più insostenibili? Campobasso e Foggia. Mentre i cittadini chiedono più biciclette e incentivi per le auto a gpl e metano.
E' Torino la città più "eco-mobile" d'Italia. Il capoluogo piemontese si aggiudica il trofeo italiano della mobilità sostenibile. Vince grazie a un trasporto pubblico che funziona, al miglior car sharing della penisola e ad un efficiente servizio di biciclette messe a disposizione dei cittadini, ad una quota significativa di auto a basso impatto ambientale e ad una elevata sicurezza sulle strade cittadine.
Condizioni che tutte insieme non riescono tuttavia a far rientrare i valori di inquinamento atmosferico nei limiti, a causa delle sfortunate condizioni climatiche che interessano Torino e tutto il bacino padano.

martedì 17 dicembre 2013

Migranti Lampedusa, Ue: possibile stop aiuti all'Italia

Dopo il video choc di Lampedusa, la Commissione è pronta ad aprire una procedura di infrazione contro l'Italia, se non saranno rispettati gli standard nel trattamento dei migranti. Il commissario Malmstrom: "Immagini spaventose e inaccettabili" La Commissione europea è pronta ad aprire una procedura di infrazione contro l'Italia, se non saranno rispettati gli standard e gli obblighi europei nel trattamento degli immigrati. Lo annuncia il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, dopo le immagini diffuse sul trattamento degli immigrati a Lampedusa nel video del Tg2. "Le immagini che abbiamo visto dal centro di detenzione di Lampedusa sono spaventose e inaccettabili. Ci metteremo in contatto con le autorità italiane per chiedere maggiori informazioni su questi eventi e chiediamo loro di fare piena luce su quanto accaduto". Queste le parole del commissario, Cecilia Malmstrom, che ha stigmatizzato le immagini sui maltrattamenti di Lampedusa. Malmstrom ipotizza anche lo stop degli aiuti al nostro paese per la gestione dei flussi migratori. "La nostra assistenza e sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può continuare solo se il paese garantisce condizioni umane e dignitose nel ricevimento di migranti, richiedenti asilo e rifugiati", queste le sue parole. Nel video, trasmesso dal Tg2, si vedono alcuni migranti nel Centro di Lampedusa in fila nudi e al freddo, mentre aspettano di essere "disinfestati" contro la scabbia. Per il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge sono cose "inaccettabili in uno Stato democratico". "Un trattamento indegno di un Paese civile", ha affermato la presidente della Camera Laura Boldrini. Durissime le reazioni di Amnesty International, Medici senza Frontiere, Oim, Aibi, Croce Rossa.

Sparatoria al carcere Vallette di Torino. Morti un ispettore e un agente.

Spari davanti allo spaccio. Dopo aver ucciso l’ispettore, il poliziotto si è sparato. La lite tra i due uomini sarebbe nata da un diverbio sui turni natalizi. Tragedia al carcere delle Vallette di Torino. Un poliziotto, l’assistente capo Giuseppe Capitano (47 anni), ha ucciso l’ispettore Giampaolo Melis ( 53 anni) nel carcere Lo Russo Cotugno di Torino poi ha rivolto l’arma contro se stesso ferendosi gravemente. Trasportato d’urgenza all’ospedale Maria Vittoria, Capitano è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Secondo quanto si apprende, la tragedia è avvenuta nel bar interno alla casa circondariale. A scatenare il tutto sarebbe stato un diverbio sui turni natalizi.

venerdì 13 dicembre 2013

Documento finale del Direttivo nazionale SILP CGIL


Cgil: il governo cura l'infarto con l'aspirina


Il Piano Destinazione Italia, che ha avuto il via libera dal governo, "contiene misure che possono aiutare, ma sicuramente non sufficienti per fronteggiare la crisi: è come voler curare l’infarto con l’aspirina"
Il Piano Destinazione Italia che ha avuto il via libera dal governo, "contiene misure che possono aiutare, ma sicuramente non sufficienti per fronteggiare la crisi: è come voler curare l’infarto con l’aspirina”. Lo ha affermato il segretario nazionale della Cgil, Fabrizio Solari, intervenendo ai microfoni di Baobab su Rai Radio 1.
“In questi ultimi anni - ha sottolineato il dirigente sindacale della Cgil - il dieci per cento del Paese che detiene il cinquanta per cento della ricchezza non ha risentito della crisi, anzi in alcuni casi ne ha addirittura tratto vantaggio. Gli effetti si sono scatenati sul restante 90 per cento, fatto di giovani che non trovano lavoro, di lavoratori e pensionati che faticano ad arrivare alla fine del mese, di persone che si ritrovano disoccupate o in cassa integrazione, di imprese in difficoltà”.
Per Solari, pertanto, “è necessario cambiare la legge di stabilità intervenendo, prima di tutto, sulla leva fiscale, per togliere alle rendite improduttive e ridare al lavoro. Per questo motivo, insieme a Cisl e Uil, domani saremo di nuovo in piazza”

Lavoratori di polizia impiegati come taxisti. La denuncia del Silp Cgil

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02707 presentato da LIUZZI Mirella testo di Mercoledì 27 novembre 2013, seduta n. 126.. l'8 novembre 2013 su il Fatto Quotidiano è stato pubblicato un articolo contenente la denuncia del sindacato italiano lavoratori polizia sull'utilizzo informale di agenti e mezzi della Digos per lo spostamento dello staff del Ministro della salute Beatrice Lorenzin avvenuto il 6 novembre 2013;.. Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02707 presentato da LIUZZI Mirella testo di Mercoledì 27 novembre 2013, seduta n. 126 LIUZZI, PARENTELA, D'INCÀ, TOFALO, SPESSOTTO, LOMBARDI, TERZONI, SILVIA GIORDANO, BARONI, DE LORENZIS, COZZOLINO, MANNINO e CRISTIAN IANNUZZI. -Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:    l'8 novembre 2013 su il Fatto Quotidiano è stato pubblicato un articolo contenente la denuncia del sindacato italiano lavoratori polizia sull'utilizzo informale di agenti e mezzi della Digos per lo spostamento dello staff del Ministro della salute Beatrice Lorenzin avvenuto il 6 novembre 2013;     nella data succitata, il Ministro Beatrice Lorenzin si è presentata in visita istituzionale presso l'ospedale di San Carlo di Potenza e per altri appuntamenti elettorali in vista delle elezioni regionali del 17 e del 18 novembre 2013 in Basilicata;    in base a quanto si apprende dall'articolo online, la denuncia del sindacato nasce da un'ordinanza ad hoc, annullata solo dopo la denuncia del Silp, emanata dalla questura di Potenza che prevedeva l'impiego per sei ore di un agente della Digos come autista e di un'auto della polizia per accompagnare i collaboratori del Ministro dal loro arrivo alla stazione di Salerno e per l'intera permanenza a Potenza, fino al loro trasferimento a Matera per un incontro elettorale;    Francesco Mobilio (segretario provinciale del Silp) ha dichiarato alla stampa che con l'ordinanza «c'è stata una violazione palese dei regolamenti delle funzioni e delle norme contrattuali che equiparano i poliziotti al ruolo di tassisti»;    tuttavia - si legge nell'articolo - una volta terminata la visita presso l'ospedale San Carlo di Potenza, una persona dell'entourage del Ministro della salute, in via informale è stata accompagnata a Matera da due agenti della Digos con un mezzo della polizia;     a detta del sindacato Silp, in riferimento all'ordinanza, ciò che era stato annullato formalmente in mattinata, è stato ripristinato informalmente la sera con una semplice comunicazione verbale;    la replica del Ministro è stata affidata al suo portavoce che ha dichiarato a mezzo stampa: «da parte nostra non c'è stata alcuna richiesta di servizio taxi e la denuncia del sindacato l'abbiamo appresa con stupore. E per questo motivo abbiamo chiesto chiarimenti alla Prefettura perché pensiamo di aver seguito la prassi» - continua il portavoce - «C'è inoltre una nota che il Questore ha inviato ai quotidiani locali per chiarire la regolarità della procedura». Il portavoce del Ministro della salute ha anche dichiarato che «le visite del Governo seppur fossero da considerarsi semplici "manifestazioni elettorali", impongono alle Autorità provinciali [...] un protocollo istituzionale [...] anche per lo staff governativo»;    il questore Romolo Panico ha dichiarato a mezzo stampa che «Era mio dovere scortare lo staff del Ministro con tutto il riguardo. Siamo tenuti a osservare delle norme [...] Ammetto di non ricordare quali siano ma fanno tutti così e se sbaglio io vuol dire che sbagliano tutti»;    a detta dell'interrogante, in un momento così delicato per il nostro Paese e in un'ottica di spending review non si vorrebbe che ci fosse uno sperpero di risorse pubbliche, solo per compiacere alte cariche dello Stato -:    se i fatti sopra citati trovino riscontro;     se, in base ai fatti denunciati dal Silp, sia possibile verificare che non vi sia stata una violazione dei regolamenti delle funzioni e delle norme contrattuali del protocollo istituzionale inerente allo spostamento dello staff del Ministro Beatrice Lorenzin;    se il «Ministro della salute non intenda investire le proprie risorse economiche private per lo spostamento del suo staff per le attività connesse alle manifestazioni elettorali e non Ministeriali.

martedì 10 dicembre 2013

Silp Cgil Piemonte, solidarietà a pm Di Matteo dopo le minacce di Riina

La nostra Organizzazione sindacale esprime la massima solidarietà e vicinanza al Pm Nino Di Matteo e sostegno alla magistratura e a tutti i lavoratori di polizia che in questi anni hanno inflitto alla mafia sconfitte importanti. 
Riteniamo che non si debba mai abbassare la guardia ed evitare che si verifichi l'isolamento di chi è impegnato in prima persona.
Dal carcere milanese di Opera, il boss corleonese Totò Riina si sarebbe lasciato andare a uno sfogo con un detenuto, gridando ad alta voce - dopo aver seguito in video l'ultima udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia, che si svolge a Palermo - "Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire".

domenica 8 dicembre 2013

Compartimento Polizia Stradale Piemonte e Valle D'Aosta - riunione ex art. 35 DLvo 81/08 - IL SILP CGIL NON APPONE LA FIRMA PER "DATA CERTA" SUL DVR


A dimostrazione della massima attenzione che la nostra Organizzazione dedica alla sicurezza sul lavoro, informiamo i lavoratori che il nostro Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Nicola Rossiello, ha contestato l’elusione degli adempimenti a carico del datore di lavoro previsti dagli articoli 16, 18, 28, 29 del D.Lgs. 81/08.
 
La riunione svoltasi il 6 dicembre scorso, ex art. 35 del D.Lvo 81/08, ha fatto emergere rilevanti criticità tali da spingere il nostro Rls a non apporre la firma per “data certa”.
Nel corso della riunione sono stati rilevati deficit:
- nella modalità ed esistenza dei presupposti per il ricorso alla delega di funzioni;
- nel mancato rispetto di alcuni obblighi del datore di lavoro;
- nell’oggetto della valutazione dei rischi e nelle modalità di sua effettuazione in relazione all’assenza di iniziative di    consultazione degli Rls.


Si tratta di mancanze che vanno ben oltre l'ordinaria difficoltà dell'Amministrazione a rimanere all'interno di un percorso di tutela dei propri lavoratori sotto il profilo della sicurezza. Mancanze che attengono al modello gestionale-organizzativo adottato presso l'Ufficio in questione che si è dimostrato evidentemente inefficace.

La documentazione dovrà ora essere inviata agli organi di vigilanza per i prescritti adempimenti.
 
 

Manifestazione del 9 dicembre 2013 - il nostro comunicato stampa


sabato 7 dicembre 2013

Dati Censis Lavoro: ora l'Italia ha davvero paura

Nel 47° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2013, il Censis certifica che sono 6 milioni gli occupati che hanno a che fare con la precarietà, ai quali si aggiungono 4,3 milioni che non trovano lavoro. Raddoppiati gli italiani emigrati'Il 2013 si chiude con la sensazione di una dilagante incertezza sul futuro del lavoro”: lo dice il Censis, nel 47° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2013. Secondo l'Istituto il 14% dei lavoratori teme di perdere il posto. “Sono quasi 6 milioni gli occupati che si trovano a fare i conti con situazioni di precarieta' lavorativa', ai quali si aggiungono 4,3 milioni che non trovano un'occupazione”.

Se anche nel 2013 è proseguita l'emorragia di posti di lavoro tra i giovani, con una perdita netta nel primo semestre di 476mila occupati (-8,1%), che si sommano al milione e mezzo circa bruciati dall'inizio della crisi, anche nella fascia d'età successiva, tra i 35 e i 44 anni, il numero degli occupati è diminuito di quasi 200mila unità, registrando una contrazione del 2,7%.

"La perdita del lavoro costituisce tuttavia solo una, benché la più grave, delle diverse problematiche con cui gli italiani sono stati costretti a confrontarsi negli ultimi anni", osserva il Censis. Sono quasi 6 milioni gli occupati che nell'ultimo anno si sono trovati a fare i conti con una o più situazioni di instabilità e precarietà lavorativa.

Un'area di disagio che rappresenta il 25,9% dei lavoratori e che può essere riconducibile all'instabilità lavorativa (che interessa una platea di 3,5 milioni di persone tra lavoratori a termine, occasionali, collaboratori e finte partite Iva) e alla sottoccupazione (relativa ai 2,8 milioni che vorrebbero lavorare più di quanto non facciano, ma non riescono per motivi che non dipendono da loro: tra questi vi sono 2.219.000 part-time involontari, ma anche cassaintegrati).

Ma gli occupati non sono i soli che vivono in condizione di incertezza e sfiducia rispetto al lavoro. Ai 6 milioni di lavoratori si aggiungono, infatti, più di 4,3 milioni di italiani che non riescono a trovare un'occupazione, pure desiderandola: 2,7 milioni sono quelli che cercano attivamente un lavoro, ma non riescono a trovarlo, un universo di lavoratori che dallo scoppio della crisi è quasi raddoppiato (+82% tra il 2007 e il 2012); ben 1,6 milioni sono invece coloro che, pur disponibili a lavorare hanno rinunciato a cercare attivamente un impiego perché convinti di non trovarlo.

Anche per questo riprende l'emigrazione: oltre confine ci sono oltre 4,3 milioni di connazionali: nell'ultimo decennio il numero di cittadini che si sono trasferiti all'estero è più che raddoppiato, passando dai circa 50.000 del 2002 ai 106.000 del 2012 (+115%). Ma è stato soprattutto nell'ultimo anno che l'incremento si è accentuato (+28,8%). Nel 54,1% dei casi si è trattato di giovani con meno di 35 anni.

Secondo un'indagine del Censis, circa 1,130 milioni di famiglie italiane (il 4,4% del totale) hanno avuto nel corso del 2013 uno o più componenti residenti all'estero. A questa quota si aggiunge un altro 1,4% di famiglie in cui uno o più membri sono in procinto di trasferirsi. Chi se ne è andato lo ha fatto per cercare migliori opportunità di carriera e di crescita professionale (il 67,9%), per trovare lavoro (51,4%), per migliorare la propria qualità della vita (54,3%), per fare un'esperienza di tipo internazionale (43,2), per lasciare un Paese in cui non si trovava più bene (26,5%), per vivere in piena libertà la propria vita sentimentale, senza essere vittima di pregiudizi o atteggiamenti discriminatori, come nel caso degli omosessuali (12%).

Sindacato Tutti i congressi Cgil: una cronologia

Il lavoro, i programmi. Dalla lezione di Di Vittorio alla contrattazione articolata, dal sindacato dei diritti alla difesa dell'articolo 18. Dal 1947 al 2010 ecco i temi che hanno animato la discussione confederale.
 
Mentre la Cgil si avvia all’appuntamento di Rimini può essere utile una rapida carrellata sui congressi che durante gli anni della repubblica ne hanno scandito la storia. Dovremmo cominciare con il ’47, quando a Firenze si svolse il primo congresso. È giusto però partire dal 1945 e da un’assise che si tenne nella parte del paese già liberata dal nazifascismo.

1945. Nell’Italia divisa in due
Dopo il Patto di Roma che ha ridato vita alla Cgil unitaria (giugno 1944), il primo appuntamento ufficiale è a Napoli il 28 gennaio-1 febbraio 1945 (I Congresso delle organizzazioni sindacali della Cgil dell’Italia liberata). Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi e Oreste Lizzadri – i tre segretari che sono anche i leader delle tre maggiori correnti che compongono la Cgil: comunista, democristiana e socialista – fissano gli obiettivi di riforma che andranno perseguiti a guerra finita.

1947. La scissione alle porte
(Firenze, 1-7 giugno)
È il primo congresso vero e proprio, l’unico a carattere unitario, ma ormai solo sotto il profilo formale. In maggio le sinistre sono state escluse dal governo, la crisi politica si riflette anche in casa Cgil. Comunisti e socialisti da un lato, democristiani dall’altro si dividono su tutto: dalla questione dell’autonomia e dell’intervento nel campo più squisitamente politico alla concezione stessa del sindacato.

1949. Di Vittorio e il Piano del lavoro
(Genova 4-9 ottobre)
Quando si tiene il II Congresso la Cgil ha subìto la scissione della corrente dc, che ha deciso la rottura nel luglio del ’48 dopo il rifiuto di aderire alla sciopero generale seguito all’attentato a Togliatti. In seguito lasceranno la Cgil anche socialdemocratici e repubblicani. Ma Di Vittorio evita le polemiche e propone l’unità d’azione. Insieme, avanza una proposta nuova e originale: il Piano del lavoro. Si tratta di un progetto d’impianto keynesiano, vòlto a combattere la disoccupazione e dare impulso al mercato interno, che se non produce frutti immediati riafferma il carattere generale che la Cgil vuol dare alle sue politiche.

1952. Lavoro e Costituzione
(Napoli, 26 novembre-3 dicembre)
Il III congresso cade nel pieno della stagione centrista e della dura repressione di cui sono oggetto le lotte operaie e bracciantili. Di Vittorio propone a Cisl e Uil l’elaborazione di uno Statuto per la difesa dei diritti, della libertà e della dignità del lavoratore. La Costituzione, in sostanza, deve entrare nei luoghi di lavoro.

1956. Il ritorno alla fabbrica
(Roma, 27 febbraio-4 marzo)
Nel marzo del ’55 la Fiom subisce una durissima sconfitta alla elezioni di commissione interna alla Fiat. In un drammatico direttivo confederale, in aprile, Di Vittorio non cerca scusanti. Il sindacato non ha saputo cogliere i mutamenti in corso all’interno delle aziende, nella Fiat e altrove. Mutamenti che hanno modificato in profondità l’organizzazione del lavoro. Da qui il tema che sarà al centro del IV Congresso: il “ritorno alla fabbrica”, la necessità di adeguare l’azione sindacale alle diverse caratteristiche dei posti di lavoro, e di adottare le conseguenti misure organizzative.

1960. La contrattazione articolata
(Milano, 2-7 aprile)
Il V Congresso, che vede alla guida della Cgil Agostino Novella – Di Vittorio è scomparso nel ’57 – porta a compimento la riflessione avviata nel ’55-56. E lo fa in un paese profondamente cambiato, l’Italia del boom. È necessario affermare la linea della contrattazione articolata, proseguire sulla strada imboccata dopo l’autocritica del ’55 e il congresso del ’56. Occorrono anche, di fronte ai nuovi squilibri che il miracolo economico ha creato, una svolta nella politica economica e incisive riforme di struttura.

1965. La programmazione
(Bologna 31 marzo-5 aprile)
È l’Italia del primo centrosinistra quella in cui si tiene il VI Congresso. Ma di un centrosinistra che ha già perso la sua vocazione riformatrice. La Cgil identifica come terreno di confronto la programmazione economica. Novella propone un nuovo modello di sviluppo contestando i progetti del governo e lo strumento proposto, la “politica dei redditi”.

1969. Appuntamento in autunno
(Livorno, 16-21 giugno)
Il VII Congresso cade alla vigilia dell’autunno caldo e dopo un anno che alla mobilitazione nei luoghi di lavoro ha visto accompagnarsi due importanti vertenze nazionali: la lotta contro le “gabbie salariali” e quella sulle pensioni. Un movimento che si sposa alla fortissima spinta al cambiamento in atto nel paese. L’appuntamento è ora la stagione dei rinnovi contrattuali, con i contenuti nuovi – in fatto di salario e controllo sulle condizioni di lavoro, in primis tra i metalmeccanici – che sono annunciati. Discussi anche i temi dell’autonomia, dell’incompatibilità tra cariche sindacali e politiche, e dell’unità.

1973. La proposta globale
(Bari, 2- 7 luglio)
L’VIII Congresso era previsto come l’ultimo, quello dello scioglimento, in vista dell’unità organica. Ma lo scenario politico è cambiato e il processo unitario ha virato verso una soluzione minimalista (o quasi): il patto federativo. Un limite che fa un po’ a pugni con i traguardi ambiziosi che indica Luciano Lama – al posto di Novella dal ’70 –: una proposta “globale”, un progetto di riforme che investano i meccanismi stessi dello sviluppo, per spostare risorse verso l’occupazione, il Mezzogiorno e i servizi sociali.

1977. La svolta possibile
(Rimini, 6-11 giugno)
Il IX Congresso riflette sugli ostacoli che hanno impedito alla strategia della Cgil di ottenere risultati concreti e adeguare la sua proposta allo scenario politico nuovo, nonostante le stragi e il terrorismo, aperto dai ripetuti successi elettorali del Pci. Il sindacato, nella sua autonomia, è “profondamente interessato” a un diverso quadro politico.

1981. Riunificare il lavoro
(Roma, 16-21 novembre)
Il X Congresso è costretto a misurarsi con l’inflazione e la recessione, le ristrutturazioni industriali, un padronato aggressivo e in cerca di rivincita dopo le conquiste realizzate a partire dal biennio ’68-69. Il movimento sindacale è ora diviso mentre è tramontata, sul versante politico, l’epoca della solidarietà nazionale. La proposta è quella di una “riunificazione del mondo del lavoro” che guardi ai profondi mutamenti in atto.

1986. Fine di un ciclo
(Roma, 28 febbraio-4 marzo)
L’XI Congresso chiude un intero ciclo storico. L’addio di Lama, il cui posto viene preso da Antonio Pizzinato, riassume simbolicamente il passaggio di fase. Sono stati cinque anni difficili, quelli precedenti, e la questione della scala mobile – con lo scontro tra il Pci di Berlinguer e il Psi di Bettino Craxi e la divisione profonda che si è aperta in Corso d’Italia – è stata il segno concreto del cambiamento dei tempi.

1991. Trentin e il sindacato dei diritti
(Rimini, 23-27 ottobre)
Il dodicesimo è il Congresso del “sindacato dei diritti” e di Bruno Trentin, subentrato a Pizzinato dopo le dimissioni di quest’ultimo, nell’88. Il crollo del Muro ha segnato la fine di un’epoca proprio mentre economia e organizzazione delle produzione, su scala globale, sono entrati in un fase di grande trasformazione. È ora, anche per il sindacato, di mutare la propria fisionomia. La Cgil giunge al congresso dopo aver varato un programma fondamentale e superato il regime delle componenti, mentre le differenze interne prendono corpo con l’emergere di una minoranza guidata da Fausto Bertinotti.

1996. Autonomia e crisi istituzionale
(Rimini, 2-5 luglio)
Il XIII Congresso – segretario generale Sergio Cofferati, subentrato a Trentin nel giugno ’94 – è il primo del ventennio berlusconiano. Si tiene in un momento di speranza, dopo l’affermazione dell’Ulivo e di Romano Prodi alle elezioni politiche di aprile. Alle spalle sono il Protocollo del luglio ’93 e il senso di responsabilità mostrato dal sindacato per consentire il risanamento economico e l’ingresso dell’Italia nell’Unione monetaria europea. Sono stati, quelli precedenti, gli anni di Tangentopoli e di una crisi che con l’economia – la calda estate del ’92 – ha investito anche gli assetti politico-istituzionali. Berlusconi, si accennava, è il personaggio nuovo della politica italiana, e dopo la vittoria alle elezioni del ’94, ha messo in atto politiche subito aggressive nei confronti del sistema di welfare. La reazione è stata ferma. Il 19 novembre oltre un milione di persone hanno manifestato a Roma contro la riforma pensionistica del centrodestra. Il governo è caduto anche per questo, la Cgil si è ritrovata ad assumere un ruolo fortemente politico, che continuerà a esercitare negli anni successivi nel vuoto di iniziativa della sinistra.

2002. L’articolo 18
(Rimini, 6-9 febbraio)
Il dopo ’89 non ha pacificato il mondo. Prima le guerre balcaniche degli anni ’90, poi l’11 settembre e l’attentato alle Torri gemelle (2001) spengono le speranza nate con la caduta del Muro. In Italia Berlusconi è di nuovo al governo, e l’attacco ai diritti dei lavoratori riaccende il conflitto sociale. Adesso in discussione è l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il XIV Congresso riafferma la volontà di non cedere, e il 23 marzo quasi tre milioni di persone affluiscono a Roma per la manifestazione – la più grande del dopoguerra – organizzata dalla Cgil al Circo Massimo.

2006. Riprogettare l’Italia
(Rimini, 1-4 marzo)
Nell’anno del centenario della Cgil al centro del XV Congresso – nuovo segretario generale Guglielmo Epifani, al vertice della confederazione dal settembre del 2002 – è l’analisi del declino italiano, il dibattito su come ricostruire, riprogettare il paese. Una riflessione lungimirante, che nella politica, purtroppo, non troverà l’attenzione che meriterebbe.

2010. Dentro la crisi
(Rimini, 5-8 maggio 2010)
Il XVI Congresso si svolge nel pieno della crisi che l’economia mondiale sta vivendo a partire dal 2008. Il problema posto nel congresso del 2006, come ricostruire il paese dopo i disastri della destra, si è fatto ancora più drammatico. Per la portata degli sconvolgimenti economici in corso ma anche per l’irresponsabilità di un governo, ancora Berlusconi alla guida, Tremonti all’economia, che la crisi riesce per lungo tempo a negare (affermando poi che se ne è usciti). Alla Cgil, che nell’ottobre successivo vedrà il cambio della guardia tra Epifani e Susanna Camusso, il difficile compito di difendere le condizioni di vita di lavoratori e pensionati e indicare strade inedite di sviluppo.

L.Stabilità: in commissione 3.436 emendamenti

(Adnkronos) - Sono 3.436 gli emendamenti alla legge di stabilità, presentati nella commissione Bilancio di Montecitorio entro i termini scaduti ieri. Circa un terzo delle proposte di modifica (1.209) sono arrivate dal Partito democratico, a cui si aggiungono 147 proposte del Nuovo centrodestra e 265 di Scelta civica.

Roma, 10 dicembre 2013 - VIVERE LIBERE - Azioni di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne.




E' prevista la partecipazione della rappresentante torinese del SILP CGIL e del Coordinamento donne, Catia Cerutti.

venerdì 6 dicembre 2013

Il SILP CGIL Piemonte piange la scomparsa di Nelson Mandela

Il SILP CGIL Piemonte piange la scomparsa del Compagno "Madiba" Nelson Mandela avvenuta ieri.
Ci ha lasciati un pezzo di storia dell'umanità, l'uomo dei diritti, coraggioso oltre ogni misura, vicino al popolo senza paura
“Amandla! Awethu!” .
 
La nostra Organizzazione si unisce oggi al cordoglio della CGIL verso i lavoratori e il popolo sudafricani espresso con la nostra totale condivisione da Susanna Camusso: "Grazie alla sua instancabile lotta per la libertà e contro la discriminazione razziale, la disuguaglianza e ogni genere di oppressione, egli ha scritto pagine indimenticabili della storia dell'umanità ed ha segnato conquiste per le quali le presenti e future generazioni gli saranno grate. La sua vita e le scelte che l'hanno attraversata sono state, sono e saranno una guida ed un'ispirazione per tutti coloro che combattono per la democrazia, vogliono società multirazziali e aspirano ad un mondo senza ingiustizie, abusi e sfruttamento, avendo tradotto in realtà il sogno di abolire il sistema di apartheid in Sudafrica. La sua scomparsa lascia un vero, immenso e tangibile vuoto per la democrazia ed il movimento sindacale. Il Presidente Mandela ha reso questo mondo migliore e le persone tutte, donne e uomini, più forti nel loro cammino verso la pace e la giustizia."

mercoledì 4 dicembre 2013

Legge elettorale: la Consulta boccia il 'porcellum'

Premio di maggioranza e liste bloccate sono incostituzionali. “Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi", affermano i giudici della Corte
La Corte Costituzionale ha bocciato il 'porcellum'. L'attuale legge elettorale, secondo i giudici della Consulta, è incostituzionale sia per il premio di maggioranza che per la mancanza delle preferenze.
“Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”, afferma la Consulta nella nota che accompagna il verdetto.
"Le motivazioni - spiega la nota - saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici”.

COMMISSIONE PARITETICA PROVINCIALE QUALITÀ E SALUBRITÀ DEI SERVIZI DI MENSA E SPACCI. SEDUTA DEL 4 DICEMBRE 2013 SINTESI DELLE DICHIARAZIONI DEL COMPONENTE DEL SILP CGIL, Nicola ROSSIELLO



lunedì 2 dicembre 2013

Bologna: Fuori i migranti dai CIE, Fuori i CIE dall'ordinamento - riflessione sulla prospettiva di superamento dei CIE e sulle modifiche alla legislazione in materia di immigrazione in Italia


Sicurezza sul lavoro: interpello del SILP CGIL al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Informiamo i lavoratori che il SILP CGIL, allo scopo di fare chiarezza sulle criticità che interessano le "aree riservate della Polizia di Stato", e a tutela di tutti i lavoratori di Polizia, ha posto i seguenti quesiti Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:
  • sull'applicabilità del D.Lgs 81/2008 negli ambiti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza;
  • sull'obbligo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di dover: - documentare compiutamente la valutazione dei rischi; - effettuare la valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato; - provvedere alla formazione di tutti i lavoratori; - individuare il RLS secondo le previsioni del D.Lgs 81/2008;
  • sui limiti di applicazione dell’istituto della delega di funzioni. 
Si tratta di questioni della massima importanza che ostacolano i percorsi di tutela e garanzia della sicurezza per i lavoratori all'interno del nostro settore, pertanto abbiamo posto le questioni all'attenzione della nostra Segreteria nazionale, in particolare al coordinatore d'area Roberto Traverso.
Il SILP CGIL Torino resta in attesa di conoscere gli esiti dell'interpello.
 
Il Rls per il SILP CGIL Torino - Nicola Rossiello

Graduatoria concorso 964 Allievi Agenti della Polizia di Stato

E' disponibile presso tutte le Segreterie Regionali e Provinciali del Silp per la Cgil, nonchè nell'area riservata del sito, la graduatoria del concorso 964 Allievi Agenti.

Silp-Cgil: Senza investimenti sicurezza destinata a calare Unificando sale operative cinque polizie risparmi per 3 mld

Roma, 28 nov. (TMNews) - 
"L`allarme lanciato dal Capo della Polizia Prefetto Pansa è chiaro. Non investendo sulla sicurezza, la protezione dei cittadini, dell`intero sistema e dell'economia in chiave di attrazione di investimenti, è, gioco forza, destinata a calare vistosamente. Già adesso siamo al di sotto degli obiettivi degli anni precedenti". E' quanto afferma il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone.
Secondo il segretario generale del Silp-Cgil Daniele Tissone, per "un robusto rilancio di questo Paese, è giunta l'ora di cessare con la politica degli annunci e dei progetti lasciati a metà e la bocciatura degli emendamenti alla legge di stabilità, che avrebbe consentito una parziale attenuazione degli effetti negativi del blocco economico del personale dei comparti, costituisce la più chiara delle dimostrazioni".
"Se veramente vogliamo un futuro in cui battere le mafie, comunque denominate, affinché le stesse siano sconfitte dallo Stato, che non siano abbandonati interi territori nelle mani della criminalità, - ha aggiunto Tissone - dobbiamo ragionare strategicamente razionalizzando l`esistente. È infatti giunto il momento di dire ai cittadini che il modello di sicurezza di questo paese, incentrato su due o più polizie a competenza generale, non è più sostenibile, oltre che anacronistico.
Per Tissone bisogna incominciare ad unificare le sale operative di Carabinieri e Polizia, per evitare doppioni sul territorio. Occorre infatti, prendendo spunto da quanto fatto in Francia e Spagna, porre sotto il ministero dell'Interno i corpi a competenza generale perchè "cinque polizie, afferenti a cinque diversi ministeri sono un'enormità".
"Il Capo della Polizia - ha continuato - queste cose le sa bene, risparmieremmo oltre 3miliardi di euro ogni anno raddoppiando, nel contempo, la sicurezza individuale, collettiva e quella di tutto il sistema. Se la politica non riesce a prendere questa decisione, spetta alle Istituzioni, ai cittadini e alle forze sociali sollecitarla. Su questo - conclude Tissone -, il SILP per la CGIL sarà sempre di stimolo con sollecitazioni e proposte".

Graduatoria Ispettori Superiori SUPS

E' disponibile presso tutte le Segreterie Regionali e Provinciali del Silp per la Cgil, nonchè nell'area riservata del sito, la graduatoria finale dello scrutinio per la promozione alla qualifica di Ispettore Superiore - s.u.p.s. riferita al 31/12/2011.