Art.1

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lunedì 29 luglio 2013

LA REGIONE AUMENTA I TICKET SANITARI SENZA INFORMARE I CITTADINI Cgil, Cisl e Uil: “La Giunta fa cassa sulla salute dei piemontesi”

CGIL, Cisl e Uil hanno scoperto in questi giorni che la Giunta Cota ha aumentato dal 2 luglio scorso i ticket di alcune prestazioni sanitarie, senza fornire nessuna informazione al sindacato e ai cittadini.
Recependo il nuovo nomenclatore nazionale (l’elenco completo delle prestazioni e dei relativi oneri), sono aumentati i ticket per tutti gli esami e le visite specialistiche.
Il ticket è composto da una quota nazionale definita nel nomenclatore, e da una quota aggiuntiva regionale.
Con la delibera del 2 luglio, ad esempio, il costo della prima visita specialistica è passato da 23,10 euro (18,60 di costo base + 4,50 di ticket aggiuntivo regionale) a 26,70 euro (20,70+6).
Pertanto, oltre all’aumento di 2,10 euro, deciso a livello nazionale, la Regione ha confermato un ulteriore incremento del ticket regionale di 1,50 euro.
Stesso discorso per la seconda visita e successive, che passano da 12, 90 euro a 14,40 euro.
“La Giunta – spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Laura Seidita, Giovanna Ventura e Lorenzo Cestari – fa cassa sulla salute dei cittadini e concede alle strutture private indubbi vantaggi. In parecchi casi, come per gli esami del sangue, sarà più conveniente per il cittadino rivolgersi ai privati piuttosto che a un ospedale, Asl o struttura convenzionata”.
Cgil, Cisl e Uil denunciano anche gravi inadempienze da parte dell’assessorato sulla normativa delle esenzioni-ticket per malattie croniche. I pazienti non vengono avvisati sulla scadenza della propria esenzione, che dura 5 anni, e lo scoprono solo al momento di pagare il ticket o quando l’Asl ne richiede, in un secondo tempo, il pagamento.
“Riteniamo grave e inaccettabile il comportamento dell’Assessorato alla Sanità che non ci ha minimamente informato di questi cambiamenti. È incredibile che gli utenti debbano venire a conoscenza di queste novità solo quando si trovano davanti allo sportello per il pagamento dei ticket senza che nessuno si sia preoccupato di dare loro le informazioni necessarie”.

martedì 16 luglio 2013

Sanità, in 3 anni tagliati 222 milioni di euro

Sempre meno soldi al dicastero della Salute: nel triennio 2012-2014 le disponibilità e gli stanziamenti previsti hanno registrato un taglio di circa 222 milioni di euro. Dal 2011 al 2012 il personale è stato ridotto di 75 unità  (Adnkronos Salute) - Sempre meno soldi al ministero della Salute. Nel triennio 2012 - 2014 le disponibilità e gli stanziamenti previsti hanno registrato un taglio di circa 222 milioni di euro. Sono i dati rilevabili dal Rapporto di Performace 2012 - documento per garantire la trasparenza nell'uso delle risorse realizzato da un organismo di valutazione indipendente - oggi all'esame della Commissione Igiene e Sanità. Cala anche il numero di dipendenti: dal 2011 al 2012 il personale del ministero è stato ridotto di 75 unità, passando da 2.214 a 2.139.
Nel rapporto si sottolinea come "disposizioni adottate che hanno previsto riduzioni agli stanziamenti, accantonamenti e, comunque, indisponibilità di somme presenti in bilancio hanno reso estremamente difficoltoso lo svolgimento di attività che rivestono un ruolo prioritario nel perseguimento degli obiettivi di politica sanitaria propri dell’amministrazioni".
Creando, per l'indisponibiilità di fondi per consumi intermedi "difficoltà gestionali e di funzionamento e, in qualche caso, la creazione di debiti fuori bilancio". Le diverse norme approvate nel 2011 hanno portato a riduzioni di spesa di oltre 66 milioni di euro per il 2012, di 23 milioni nel 2013 e quasi 30 milioni del 2014, indica nel Rapporto l'organismo di valutazione.
Sempre per l’esercizio finanziario 2012, gli stanziamenti di competenza del ministero hanno subito ulteriori riduzioni: - 10,5 milioni di euro, nell'ambito delle spese rimodulabili delle missioni di spesa; 2,6 milioni di euro per il finanziamento degli interventi regionali in materia di edilizia sanitaria; 906 mila euro in esecuzione della sentenza della Corte costituzionale (Provvidenze per il personale di magistratura).
Con la spending review, poi, sono stati stabiliti a carico degli stanziamenti di bilancio del ministero: la riduzione di finanziamenti ad enti ed organismi pubblici (enti di ricerca ed enti vigilati) per complessivi 5,2 milioni di euro per il 2012 (Istituto superiore di sanità ed altri enti vigilati) e, inoltre, 8,7 mln di euro per ognuno degli anni a decorrere dal 2013. Per la categoria “acquisto di beni e servizi' - sempre legato alla spending review - per il 2012 è prevista una riduzione degli stanziamenti per 8,2 mln di euro e 29 mln di euro a decorrere dal 2013. 
rassegna.it

Caso Ablyazov-Shalabayeva, coinvolti i vertici di polizia

Agenzia stampa Lettera43.
Il caso dell'espulsione dall'Italia di Alma Shalabayeva incastra i vertici della polizia. Da Giuseppe Procaccini, capo gabinetto del Viminale all'intero Dipartimento della Pubblica sicurezza: tutti erano a conoscenza dell'operazione del 28 maggio, quando con un blitz nella villa di Casal Palocco alle porte di Roma, la moglie di Mukhtar Ablyazov (il miliardario ha ottenuto asilo politico in Gran Bretagna nel 2011, ma a febbraio 2012 è stato condannato a 22 mesi di carcere dall'Alta corte britannica ed è scappato) fu condotta nel Centro di identificazione ed espulsione e da lì poi estradata in Kazakistan.
Tra i nomi di coloro che erano a conoscenza dell'operazione, come riferito dal quotidiano La Repubblica, c'erano anche il capo della Criminalpol Francesco Cirillo e il prefetto Alessandro Marangoni che nell'ultima settimana di maggio era il capo dela polizia pro-tempore in attesa dell'insediamento di Alessandro Pansa, che ha raccolto l'eredità di Antonio Manganelli solo il 31 maggio.
LA CELERITÀ DELLA POLIZIA. Quindi tutti i vertici della polizia sapevano ciò che stava accadendo. E lavorarono con celerità per soddisfare le richieste dell'ambasciatore kazako in Italia Adrian Yelemessov e del suo primo consigliere che, informati da un'agenzia privata di Roma della presenza del dissidente Ablyazov nella villa di Casal Palocco, avevano chiesto l'intervento per l'arresto, visto che il 50enne ex delfino del presidente Nursultan Nazarbayev è ricercato per frode fiscale (il mandato è stato deciso dal governo di Astana).
Da quanto ha scritto il quotidiano di Ezio Mauro, infatti, a informare Marangoni fu Alessandro Valeri, capo della segreteria del Dipartimento di pubblica sicurezza, prefetto prossimo alla pensione e molto vicino a De Gennaro.
Valeri incontrò i diplomatici del Kazakistan e poi riferì al capo pro-tempore della polizia, che diede il nulla osta per procedere al blitz con rapidità.
MARANGONI NON COMMENTA. Marangoni, però, come già fatto da Procaccini, ha preferito non commentare quanto accaduto. E ha preferito celarsi dietro lo stesso «obbligo di riservatezza» scelto dal capo gabinetto del Viminale: entrambi attendono infatti la relazione del nuovo capo della polizia che deve riferire al ministro dell'Interno Angelino Alfano entro giovedì 18 luglio.
Rimane però un mistero come il responsabile del Viminale, nonostante i vertici della polizia ne fossero a conoscenza, fosse rimasto all'oscuro di tutto fino alla chiamata del ministro degli Esteri Emma Bonino avvenuta il 1 giugno, a blitz avvenuto e con Shalabayeva e la figlia Alua di sei anni ormai arrivate ad Almaty in Kazakistan. Se la Farnesina ha scaricato le responsabilità, il premier Enrico Letta si è schierato a copertura del vicepremier Alfano.
SECONDO BLITZ NELLA VILLA. Alla fine dell'operazione è certo che Marangoni non riferì direttamente a Procaccini. Ma restano i dubbi su quanto fatto da Valeri.
Dopo il blitz, infatti, il Dipartimento della Pubblica sicurezza fece pressioni per una seconda perquisizione nella villa di Casal Palocco sul questore di Roma Fulvio Della Rocca. Un pressing che si può spiegare, stando a quanto riferito dai giornali, con nuove richieste da parte dei diplomatici del Kazakistan.
L'ASSENZA DEGLI 007 ITALIANI. Ultimo nodo è quello che riguarda il ruolo dell'intelligence italiana.
L'Aisi, il nostro controspionaggio, non era a conoscenza che appena fuori Roma vivesse la moglie di Ablyazov, che era scappato dal Kazakistan per rifugiarsi a Londra, ma da qui aveva ripreso il suo peregrinare, visto che a giugno 2012 l'Alta corte della Gran Bretagna aveva disposto il sequestro dei suoi beni.
In realtà nella notte del bliz c'era uno 007 italiano, ma si trattava di un pensionato dell'Aise, lo spionaggio militare, passato al servizio dell'agenzia d'investigazione privata cui si sono rivolti i diplomatici kazaki per scovare Shalabayeva.

mercoledì 10 luglio 2013

Gianclaudio Vianzone entra a far parte della Segreteria provinciale del SILP CGIL Torino

Nella seduta odierna il Direttivo del SILP CGIL Torino ha ratificato, con voto unanime, l'ingresso di Gianclaudio Vianzone nella Segreteria provinciale della nostra Organizzazione.
 

Gianclaudio torna in quella che è sempre stata la sua casa e l'Organizzazione potrà avvalersi da oggi dell'autorevole e competente contributo di un Compagno che ha scritto un pezzo di storia del sindacalismo di polizia.

Personalmente, e con grande emozione, ritrovo il Compagno di tante battaglie con il quale ho condiviso l'idea di un sindacato di valori, di progetto e di concreta e coerente tutela dei lavoratori.

L'assise ha, inoltre eletto all'unanimità Alessandro Fumello quale Presidente del Direttivo.

Nicola Rossiello