Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

mercoledì 16 luglio 2014

Polizia: Silp CGIL, per blocco contrattuale persi 300 euro al mese

(ANSA) - ROMA, 16 LUG - "A causa del blocco del contratto e degli automatismi legati a promozioni e anzianita' le forze di Polizia registrano una perdita salariale di oltre 300 euro mensili lordi medi per ogni singolo operatore". Lo denuncia il segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone.
"Una situazione, questa - prosegue Tissone - sempre piu' insostenibile per gli addetti alla sicurezza che vedono ridursi sempre piu' il proprio stipendio a fronte di sempre maggiori impegni sul fronte della lotta alla criminalita', sul versante dell'ordine pubblico e nell'espletamento della normale attivita' quotidiana". (ANSA).

sabato 12 luglio 2014

Riforma Pa: Dettori (Fp), dov'è il disegno di legge?

Il segretario: "Più che una riforma è una caccia al tesoro. Dopo un mese di annunci e due Cdm, il paese discute ancora di slide e indiscrezioni. Riforma decisa in stanze chiuse è una beffa. Paradossale non avere un testo".   di rassegna.it
 
“Dopo un mese e due Consigli dei Ministri, per cercare di capire cosa ci sia nella riforma, bisogna ancora affidarsi alle conferenze stampa e alle indiscrezioni? Possibile che il Governo della velocità e del cambiamento a tutti i costi non sia stato ancora in grado o abbia deciso di rendere pubblico alcun testo? L'impressione è che si proceda per blitz pur di non dare il tempo di esprimere pareri qualificati”. Così Rossana Dettori, segretaria generale della Fp Cgil Nazionale, commenta l'approvazione di ieri in Consiglio dei Ministri del disegno di legge contenente deleghe legislative sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
“Dato ormai quasi per assodato che con questo Governo non può esserci un confronto vero, anche se continueremo a ricercarlo per senso di responsabilità, – continua Dettori - è quantomeno paradossale che il dibattito pubblico non si possa nemmeno basare su un testo. Che poi una riforma così importante sia decisa in chiuse stanze, nella massima segretezza e soprattutto pianificata a suon di deleghe e quindi di decreti attuativi, sembra una beffa. A seguire questo metodo è pur sempre lo stesso esecutivo che a gran voce ha invocato la necessità di snellire il processo legislativo, anche attraverso leggi autoapplicative”.
“La cosiddetta Riforma della Pa proposta da Renzi e Madia produrrà quindi altri decreti che si sommeranno agli oltre 750 in attesa di essere varati, in alcuni casi da anni. Ma non è dato sapere quale sia il contenuto del disegno di legge. Bisogna – conclude la sindacalista – fidarsi delle slide mostrare in conferenza stampa e della bontà delle promesse. Un visione striminzita della democrazia”.
Secondo le "indiscrezioni" emerse al termine del Cdm di ieri, il disegno di legge andrebbe a modificare la dimensione della dirigenza, l'inquadramento dei dirigenti, con l'istituzione di un ruolo unico. Inoltre introburrebbe ruoli unificati anche per la dirigenza delle amministrazioni non statali, con possibilità di scambio tra dirigenti appartenenti a ruoli diversi. Sarebbero poi previsti l'omogeneizzazione delle retribuzioni, l'accesso alla dirigenza per concorso e per corso-concorso, il conferimento degli incarichi dirigenziali mediante procedura con avviso pubblico, sulla base di requisiti e criteri definiti dall'amministrazione e approvazione, preventiva o successiva, da parte di una specifica Commissione. Cambierebbe poi la durata degli incarichi dirigenziali, con i dirigenti privi di incarico collocati in disponibilita', e con successivo licenziamento dopo un periodo definito, nonché la valutazione dei risultati e la responsabilità dei dirigent e la dirigenza delle regioni e degli enti locali. Infine, resterebbero confermati il passaggio totale al digitale e il taglio permessi sindacali.

lunedì 7 luglio 2014

Martedì 8 luglio 2014 - il SILP CGIL Piemonte manifesterà a Milano in occasione dell'eurovertice dei Ministri dell'Interno e della Giustizia

Sarà numerosa la delegazione del Piemonte che domani si troverà a Milano insieme a tutti i lavoratori di polizia in occasione dell'eurovertice dei ministri dell'Interno e della Giustizia, in programma l'8 e 9 luglio. Un'occasione importante per manifestare il malessere degli operatori della sicurezza nel nostro Paese, sia sulle questioni che attengono le rivendicazioni della categoria, sia sulle esigenze di maggiore sicurezza che pervengono dai cittadini. 
Il Governo, nostante le promesse, non intende rinnovare il contratto ai lavoratori di polizia e persiste nell'imposizione di un blocco retributivo inaccettabile. D'altro canto anche la specificita', che sta diventando una limitazione in termini di pieno riconoscimento delle liberta' sindacali nonche' un aspetto che ne limita le capacita' istituzionali in favore della collettivita', i pesanti tagli strutturali e la volonta', inaccettabile, di ridurre presidi del territorio, unica fonte di garanzia della sicurezza nel Paese insieme ai continui provvedimenti volti a ridurre in termini di sicurezza un apparato nevralgico indispensabile per la collettivita', ci spingono ad una ferma e decisa protesta.
 
Appuntamento, alle ore 9.00 di domani, martedì 8 luglio 2014, in piazzale Carlo Magno - Fiera di Milano 

Presentato il nuovo testo unico delle norme di prevenzione incendi

Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha presentato il prosieguo di un progetto iniziato con il DPR 151/2011 che ha trasferito parte dei controlli antincendio, ex ante, dai Vigili del Fuoco ai professionisti esperti di antincendio, consentendo di impiegare più efficacemente le risorse nelle verifiche, ex post, successive all’avvio dell’esercizio.

Il progetto prevede la semplificazione del corpo normativo relativo all’antincendio, messo a punto dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ed è finalizzato allo snellimento delle norme e delle procedure antincendio.
Il processo di semplificazione prosegue con l’ammodernamento dei principi regolatori, mediante un nuovo approccio metodologico, più aderente al progresso tecnologico, che supera l’articolata e complessa stratificazione di norme, ed arriva ad un unico testo organico e sistematico utile a regolamentare tutte le attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco.
Il nuovo testo unico (T.U.) delle norme di prevenzione incendi rende i professionisti assolutamente protagonisti assegnando loro la responsabilità della scelta delle misure di prevenzione incendi da adottare. Il tutto è finalizzato a rivoluzionare la burocrazia e a semplificare decisamente l’iter relativo alla prevenzione incendi.
 
Il Ministero dell’Interno ha comunicato che il nuovo testo unico si basa sui seguenti principi:
generalità: le metodologie di progettazione della sicurezza antincendio possono essere applicate a tutte le attività;
semplicità: laddove esistano diverse possibilità per raggiungere il medesimo risultato si prediligono soluzioni più semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile operare la revisione;
flessibilità: per ogni livello di prestazione di sicurezza antincendio richiesto, sono indicate diverse soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali e sono definiti metodi riconosciuti che valorizzano l’ingegneria antincendio;
standardizzazione ed integrazione: il linguaggio in materia di prevenzione incendi è conforme agli standard internazionali e sono unificate le diverse disposizioni previste nei documenti esistenti della prevenzione incendi in ambito nazionale;
inclusione: le persone che frequentano le attività sono considerate un fattore sensibile nella progettazione della sicurezza antincendio, in relazione anche alle diverse abilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ecc.), temporanee o permanenti.
 
Tale impostazione metodologica consentirà di affrontare la progettazione antincendio con un unico approccio logico, e non più con approcci differenziati a seconda della tipologia di attività.
L’approccio utilizzato nel T.U. lascia la professionista molta libertà nella effettuazione delle scelte progettuali, infatti i diversi allegati tecnici allo stesso riporteranno in modo logico-sistematico:
la regola tecnica orizzontale (RTO): i criteri ed i metodi che consentono di determinare le misure di sicurezza antincendio per tutte le attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;
le regole tecniche verticali semplificate (RTV): le specifiche misure integrative per talune attività civili e commerciali, quali uffici, autorimesse ecc., nonché per quelle in applicazione delle recenti leggi approvate su strutture sanitarie, scuole e strutture turistico-ricettive esistenti.
Le RTO contengono le nuove regole generali applicabili per la progettazione antincendio delle attività soggette. Le RTV prevedono le specifiche disposizioni, integrative a quelle delle regole generali, applicabili alle attività soggette ivi disciplinate.
L'insieme delle RTO e delle RTV costituisce il nuovo quadro normativo di riferimento completo ed esaustivo per la progettazione antincendio di tutte le attività soggette. 

Allo scopo di rendere il documento un testo unico organico per l'intera materia antincendio, è prevista una ulteriore sezione (Metodi), che introduce metodologie di progettazione antincendio innovative ed alternative a quelle riportate nelle altre sezioni, volte alla risoluzione di specifiche problematiche tecniche ai fini antincendio di difficile soluzione con l'approccio sistematico delle prime tre sezioni. La sezione Metodi è basata sull’utilizzo delle tecniche della Fire Safety Engineering (FSE) infatti contiene tre allegati denominati:
Ingegneria della sicurezza antincendio.
Scenari di incendio per la progettazione prestazionale.
Salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale.

In estrema sintesi il T.U. stabilisce un metodo finalizzato per la determinazione delle misure (definite strategie antincendio) idonee a minimizzare il rischio di incendio, in termini di probabilità e di conseguenze, entro limiti considerati accettabili, da adottare per la progettazione antincendio di un’attività soggetta, garantendo gli obiettivi primari di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell'ambiente.

Le misure di prevenzione, di protezione e gestionali sono raggruppate in modo omogeneo nei seguenti allegati definiti strategie antincendio:
Reazione al fuoco
Resistenza al fuoco
Compartimentazione
Separazione
Esodo
Gestione della sicurezza antincendio
Controllo e spegnimento
Rivelazione ed allarme
Controllo di fumi e calore
Operatività antincendio
Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio

La procedura prevede una valutazione del rischio dalla quale discendono i livelli di prestazioni delle misure antincendio da adottare.
Ai fini della valutazione del rischio sono introdotte tre tipologie di profili di rischio:
R-vita, profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana;
R-beni, profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici;
R-ambiente, profilo di rischio relativo alla tutela dell'ambiente dagli effetti dell'incendio.

L’allegato del T.U. denominato “Determinazione dei profili di rischio delle attività” fornisce:
la metodologia per valutare quantitativamente i due profili di rischio R-vita ed R-beni,
i criteri per valutare il profilo di rischio R-ambiente.

In funzione dei profili di rischio R-vita, R-beni ed R-ambiente per l'attività, sono attribuiti i livelli di prestazione alle misure antincendio appartenenti alle singole strategie antincendio da adottare, in funzione degli obiettivi di sicurezza da raggiungere.
Per ogni misura antincendio, il progettista può attribuire livelli di prestazione differenti da quelli proposti. In tal caso il progettista e tenuto a dimostrare il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza antincendio.

Il nuovo T.U. introduce i concetti di “misure convenzionali” e di “misure alternative” da utilizzare a scelta del progettista, li definisce nel seguente modo:

Soluzione conforme (deemed to satisfy provision): soluzione progettuale di immediata applicazione nei casi specificati, che garantisce il raggiungimento del collegato livello di prestazione.
Soluzione alternativa (alternative solution): soluzione progettuale alternativa alle soluzioni conformi. Il progettista e tenuto a dimostrare il raggiungimento del collegato livello di prestazione impiegando uno dei metodi di progettazione della sicurezza antincendio.

Ampio spazio è dato all’applicazione dei metodi prestazionali per la progettazione della sicurezza antincendio.

I metodi prestazionali sono impiegabili per:
la verifica delle soluzioni alternative al fine di dimostrare il raggiungimento del collegato livello di prestazione;
la verifica di soluzioni in deroga al fine di dimostrare il raggiungimento del collegato obiettivo di sicurezza antincendio;
la verifica del livello di prestazione attribuito ad una misura antincendio al fine di dimostrare il raggiungimento del collegato obiettivo di sicurezza antincendio.
I risultati ottenuti devono essere sottoposti al competente Comando provinciale dei Vigili del fuoco tramite i procedimenti amministrativi ammessi dalla normativa vigente.

Molto interessante appare la possibilità di proporre soluzioni alternative senza ricorrere obbligatoriamente alla procedura di deroga, in questo modo il T.U. ammette l’utilizzo dei metodi dell’ingegneria prestazionale (FSE) al di fuori del campo di applicazione del D.M. 9 maggio 2007 (che peraltro sarà abrogato) che ricordiamo ammette (art. 2) il seguente campo di applicazione del metodo:
per la individuazione dei provvedimenti da adottare ai fini del rilasci del certificato di prevenzione incendi nel caso di attività non regolate da specifiche disposizioni antincendio;
per la individuazione delle misure di sicurezza che si ritengono idonee a compensare il rischio aggiuntivo nell'ambito del procedimento di deroga.

Molta enfasi è stata data, durante la presentazione del nuovo provvedimento di semplificazione, all’utilizzo dei metodi prestazionali che possono quindi essere applicati per la progettazione ordinaria della sicurezza antincendio.

Iter procedurale.
A seguito della valutazione del rischio incendio devono essere determinate le misure antincendio da applicate all'attività.
Per ciascuna misura antincendio sono previsti diversi livelli di prestazione, graduati in funzione della complessità crescente delle prestazioni previste ed identificati da numero romano (es. I, II, III, ...).
La corretta selezione dei livelli di prestazione delle misure antincendio conduce alla riduzione del rischio di incendio dell'attività ad una soglia considerata accettabile.
In definitiva la progettazione antincendio dovrà seguire i seguenti passi:
Fissazione degli obiettivi antincendio mediante la valutazione del rischio
Determinazione delle strategie mediante:
Misure antincendio
Livelli di prestazione
Scelta fra soluzioni conformi oppure soluzioni alternative ove previste
Riportati nel seguente schema:



La progettazione di attività normate e NON normate dovrà seguire i seguenti schemi:



Nell’ultima bozza del T.U. sono presenti 10 allegati riportanti le regole tecniche verticali per le seguenti attività:
Aree a rischio specifico
Vani degli ascensori
Edifici di civile abitazione
Edilizia scolastica
Attività ricettive turistico-alberghiere
Strutture sanitarie
Edifici adibiti ad uffici
Attività commerciali
Locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo, impianti sportivi
Autorimesse

Scarica la bozza nuovo TU norme Prevenzione Incendi del 12-4-2014

Gilberto Gil: ''La politica? Vuole sottomettere i sognatori''

L'intervista di Concita De Gregorio, pubblicata da repubblica.it, al grande musicista ed ex ministro della cultura brasiliano parla a Repubblica del suo impegno politico: "Quando sono stato chiamato a prestare un servizio pubblico sapevo che sarebbe stato provvisorio, perché gli interessi sono troppo forti e si vuole escludere i più deboli".

mercoledì 2 luglio 2014

SICUREZZA: SINDACATI POLIZIA, L'8 E 9 PROTESTA DI PIAZZA A MILANO = 'ULTIMATUM' AD ALFANO, LA MANIFESTAZIONE NEI GIORNI DEL VERTICE MINISTRI UE

Roma, 2 lug. (Adnkronos) - I sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap, Anfp, Silp-Cgil, Ugl-Polizia, Coisp, Consap, Uil-Polizia si dicono "stanchi delle continue umiliazioni" e dichiarano che "il tempo delle promesse e delle parole è finito", annunciando che domani consegneranno al ministro dell'Interno Angelino Alfano "un ultimatum al governo", nel quale preannunciano una manifestazione pubblica che si terrà a Milano l'8 e il 9 luglio, in concomitanza con il vertice di tutti i ministri dell'Interno e della Giustizia della Ue".
"E' la prima di una serie di iniziative di protesta - affermano i sindacati di polizia - contro la militarizzazione della sicurezza, il blocco del tetto stipendiale che insieme alla preannunciata chiusura di 80 questure delle 103 attuali e degli oltre 300 presidi di polizia, smantella il diritto ad essere sicuri dei cittadini, in un momento in cui l'Istat ha registrato un aumento di circa il 70% delle rapine e dei furti in tutto il Paese".

Regione Piemonte: pubblicato il calendario scolastico regionale 2014-2015

Il calendario per l'anno scolastico e formativo 2014/2015 prevede l'inizio lezioni per il  15 settembre 2014 e il termine per l'11 giugno 2015.
Nelle scuole dell'infanzia l'attività didattica terminerà il 30 giugno 2015.
Clicca sull'immagine per ingrandire


TFS Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico. Chiarimenti. Integrazione.


La circolare del Dipartimento sul TFS del Comparto Sicurezza/Difesa

TFS Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico. Chiarimenti. Integrazione.

Contro austerity e fiscal compact, parte la campagna referendaria

 
Contro le politiche di austerità adottate dall'Europa e dall'Italia parte la campagna referendaria per cambiare la legge sul Fiscal Compact: 'SI' alla fine dell’austerità, SI' all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo'. Le politiche di tagli indiscriminati, di assenza di investimenti per il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della pressione fiscale, dal 2007 ad oggi, hanno raddoppiato la disoccupazione, fatto diminuire il valore della ricchezza nazionale, peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese. Dunque, con le politiche di Austerità la crisi si è aggravata. “La politica dell'austerità cosiddetta 'espansiva' è stato un autentico fallimento”, afferma Danilo Barbi, Segretario Confederale della CGIL, poiché spiega “l'idea stessa su cui si basa è quella della compressione del costo del lavoro e della riduzione della spesa pubblica. Si è pensato, erroneamente, che potesse mettere in moto investimenti privati di tipo internazionale o all'interno dei Paesi, ma in realtà non è stato così. Anzi – prosegue Barbi -, questa politica ha depresso i consumi e anche gli investimenti privati. Invece di creare benessere per tutti, ha costretto a lottare per ottenere un benessere sempre minore introducendo meccanismi di competizione tra i popoli”.

Per queste ragioni gli italiani sono chiamati a firmare per i 4 quesiti referendari, per esprimersi contro l'austerità e a favore dello sviluppo e del lavoro. La raccolta firme avrà inizio il 3 luglio in tutta Italia e proseguirà fino al 30 settembre. La CGIL sostiene la campagna insieme a economisti e giuristi. “Questa è l’unica possibilità, stante la legge per i referendum, per dare la parola al popolo italiano circa la politica economica europea nella primavera del 2015, che è il periodo in cui, presumibilmente, verrà ridiscusso il Patto di Stabilità europeo” afferma Barbi. “E’ sicuramente una difficilissima impresa organizzativa alla quale non c’è alternativa: se andassimo oltre, il referendum si farebbe solo nel 2016, quando molte cose sarebbero già, comunque, cambiate”.

I 4 quesiti referendari che hanno per oggetto alcune disposizioni della legge 243 del 2012 che dà attuazione al principio di equilibrio del bilancio pubblico, introdotto nella Costituzione con la legge costituzionale n.1 del 2012, sono già stati presentati nella Gazzetta Ufficiale n. 135 pag. 49, del 13 giugno. Con i 4 SI' si intendono abrogare i passaggi della legge 243 che impongono vincoli aggiuntivi rispetto alle norme europee e al Fiscal Compact e apriranno la strada a una rivisitazione complessiva delle politiche macroeconomiche europee.

Quesito 1: Attuando il principio costituzionale dell'equilibrio del bilancio, il Governo e il Parlamento non potranno stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. In particolare, verranno abrogate quelle parti della legge che consentono di andare al di là degli obiettivi di bilancio stabiliti dall'Unione.

Quesito 2: Si abroga la disposizione che prevede l'esatta “corrispondenza” tra il principio costituzionale di bilancio e l'”obiettivo a medio termine” stabilito in Europa. Le normative europee non impongono l'assoluta coincidenza degli obiettivi di bilancio nazionale con l'”obiettivo a medio termine” e prevedono margini di flessibilità che verrebbero ripristinati.

Quesito 3: Si abroga la norma che limita il ricorso all'indebitamento per realizzare operazioni finanziarie ai soli casi eccezionali stabiliti dalla legge, limite che non scaturisce dalla Costituzione né è imposto da impegni europei. Abrogando questo limite, si consentirà al nostro Paese di contrastare gli effetti della crisi con un maggior ventaglio di strumenti.

Quesito 4: L'attivazione obbligatoria e automatica del cosiddetto “meccanismo di correzione” delle politiche di finanza pubblica avverrà soltanto quando previsto dall'Unione europea, non anche quando imposto da trattati internazionali.