Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

sabato 28 giugno 2014

Calcio: Silp Cgil, si a nuove norme contro ultras violenti


Roma, 27 giu. (Adnkronos) - ''L'annuncio del ministro dell'interno Angelino Alfano che ha dichiarato guerra agli ultras violenti attraverso un pacchetto di norme che il Consiglio dei ministri esaminerà a breve va, per il Silp Cgil, nella giusta direzione''. Per il segretario nazionale del Silp Cgil Daniele Tissone, "affinché le parole possano tradursi nei fatti e' inoltre quanto mai indispensabile un impegno da parte delle società teso a garantire maggiore sicurezza negli stadi".
Dall'inizio del campionato, prosegue Tissone, abbiamo assistito, purtroppo, ad un aumento del 35% dei feriti tra le forze dell'ordine rispetto allo scorso anno su un impiego di circa 2000 uomini, di media, per week end calcistico. Le società -conclude Tissone, si assumano, pertanto, anche loro, le proprie responsabilità attraverso un ammodernamento degli impianti esistenti al fine di renderli più accessibili nonché fruibili da parte dell'utenza''. E' opportuno quindi ''predisporre nuovi impianti di video sorveglianza che facilitino il lavoro delle forze dell'ordine in relazione all'identificazione dei violenti'', si tratta di ''un primo passo che va nella direzione tesa a garantire la sicurezza negli stadi''. Il Silp Cgil auspica, infine, ''che le parole del Premier Matteo Renzi che ebbe a dichiarare che le società dovranno prendersi cura del pagamento dell'ordine pubblico si traducano presto nei fatti''.

venerdì 27 giugno 2014

Calcio: Silp-Cgil, le societa' paghino i costi della sicurezza

(AGI) - Roma, 27 giu. - "E' giusto che le spese della sicurezza siano a carico delle societa' di calcio e, non, come accade oggi, dell'intera collettivita'". Ad affermarlo e' Daniele Tissone, segretario generale del Silp-Cgil, secondo cui una misura simile andrebbe "inserita nel pacchetto di norme che Palazzo Chigi e il Viminale stanno preparando in  questi giorni". "A tali spese - sottolinea Tissone - che ammontano fino a 45 milioni di euro l'anno, i club contribuire grazie anche alla plusvalenza sui diritti tv, risorse aggiuntive percepite dalle societa'' sportive".
 
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Devono essere le societa' di calcio a  pagare i costi dell'ordine pubblico in occasione delle partite  di calcio. Lo afferma il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone sottolineando che i club potrebbero coprire queste spese aggiuntive con le plusvalenze dei diritti tv. "In occasione di ogni evento sportivo vengono impiegati centinaia di operatori delle forze dell'ordine che hanno compiti di 'filtraggio e di ordine pubblico nelle adiacenze e immediatamente fuori dagli stadi'- dice Tissone -. Operatori che hanno costi che si aggirano in diverse migliaia di euro ad ogni evento sportivo. Dunque a garantire l'ordine pubblico negli stadi e in occasione delle partite di calcio deve essere un impegno a carico delle societa' sportive, come peraltro gia' accade in Gran Bretagna, Usa e Germania".
A queste spese, che ammontano a circa 45 milioni l'anno sostiene il sindacato,   le societa' di calcio "dovrebbero contribuire grazie, anche, alla plusvalenza sui diritti tv, risorse aggiuntive percepite dalle societa'' sportive. E' giusto che anche le spese degli operatori della sicurezza siano a carico delle societa' e, non, come accade oggi, dell'intera  collettivita'. Auspichiamo - conclude Tissone - che una simile misura venga inserita nel pacchetto di norme che Palazzo Chigi e il Viminale   stanno preparando in questi giorni".

TAV Valle di Susa: ipotesi di scavo solo dal versante francese per scongiurare problemi di ordine pubblico

Il quotidiano La Repubblica ha pubblicato oggi un articolo a firma di Paolo Griseri sostenendo la tesi secondo la quale per evitare problemi di ordine pubblico, i 12 chilometri di galleria del versante italiano potrebbero essere scavati partendo dal versante francese, anzichè da quello italiano.
Il quotidiano sostiene ancora che aarebbe questa l'ipotesi a cui starebbero lavorando i responsabili del Ministero dell'Interno. In un'intervista televisiva la tesi sarebbe stata considerata plausibile dal Commissario di Governo per la Torino-Lione, Mario Virano, il quale ha, però, dichiarato: "E' una ipotesi plausibile, non ci sono impedimenti tecnici, ma al momento non è all'ordine del giorno e non è' oggetto di sviluppo". "In ogni caso- precisa Virano - la sequenza delle attività verrà decisa dal Cipe, che valuta tutti gli aspetti, anche quelli legati all'ordine pubblico".

Nel frattempo, dopo ripetute sollecitazioni del nostro Rls, Nicola Rossiello, nei prossimi giorni potremo fare visita al cantiere e prendere atto delle condizioni di quello che consideriamo un "luogo di lavoro" anche per i lavoratori di polizia che vi operano quotidinamente. 

giovedì 26 giugno 2014

Cgil, assegnate le aree di attività alla segreteria

 
Approvata la proposta del segretario generale Susanna Camusso. Le quattro aree sono: contrattazione; politiche di sviluppo; contrattazione sociale–welfare, diritti costituzionali, coesione territoriale; organizzazione.
"La segreteria nazionale della Cgil nella riunione odierna ha deliberato all’unanimità la proposta del segretario generale, Susanna Camusso, di conferma dell’organizzazione in aree delle attività della confederazione". E' quanto si apprende da un comunicato della Cgil.
Su questa base è stata definita l’assegnazione degli incarichi della segreteria nelle quattro aree: contrattazione (Franco Martini, Fabrizio Solari, Serena Sorrentino); politiche di sviluppo (Danilo Barbi); contrattazione sociale – welfare, diritti costituzionali, coesione territoriale (Gianna Fracassi, Vera Lamonica); organizzazione (Nino Baseotto).
"Le aree - conclude la nota - sono la forma organizzativa di integrazione delle politiche che la Cgil ha individuato per rafforzare la confederalità e la collegialità del proprio agire, favorire la relazione con le strutture e articolare l’intera struttura del centro confederale".

Aggregati GIPS - richiesta di intervento


Concorso interno per 7563 Sovrintendenti della polizia di Stato - criticità

Siamo intervenuti presso il Dipartimento per chiedere contezza di una serie di problematiche relative al "concorsone". Ecco la nota della nostra Segreteria nazionale.



Il rapporto della Commissione Antimafia: in Piemonte comanda la ‘ndrangheta

La mafia si nasconde nei meandri delle piccole amministrazioni locali. È quanto emerge dal rapporto trimestrale che la Commissione Antimafia guidata da Rosy Bindi oggi a Torino ha richiesto all’Osservatorio Criminalità organizzata dell’Università di Milano. “La diffusione del fenomeno mafioso avviene in realtà soprattutto attraverso il fittissimo reticolo dei comuni di dimensioni minori - scrive il coordinatore Nano Dalla Chiesa -, che vanno considerati nel loro insieme come il vero patrimonio attuale dei gruppi e degli interessi mafiosi”. La scelta dei piccoli comuni e quindi delle piccole economie locali è una scelta strategica che paga “per l’inesistenza o per la debole presenza di presidi delle forze dell’ordine; per il cono d’ombra protettivo steso sulle attività criminali per un interesse oggettivamente ridotto assegnato alle vicende dei comuni minori dalla grande stampa e dalla politica nazionale. E infine perché nei piccoli centri bastano poche preferenze per l’accesso alle amministrazioni locali”.
Il Piemonte è una tra le regioni del Nord “più penetrate, benché in forme e a livelli assai diseguali, dal fenomeno mafioso”, un fenomeno che le recenti inchieste “Minotauro” e “Alba Chiara” hanno contribuito a portare alla luce, evidenziando come esista “un radicamento molto forte soprattutto nella città di Torino e nella sua provincia ma anche nel basso Piemonte”.
Nella nostra regione la ‘ndrangheta ha un ruolo di primo piano e sono 15 le cosiddette “locali”, vale a dire le strutture della malavita che riuniscono più ‘ndrine sul territorio. Il rapporto che la Commissione Antimafia discuterà oggi e domani a Torino parla di 135 beni confiscati nel capoluogo, 51 nel resto del Piemonte, numeri che ne fanno la seconda regione per numero di confische dietro alla Lombardia.

lunedì 23 giugno 2014

CGIL: eletta la nuova segreteria confederale

Il Comitato direttivo nazionale della CGIL ha eletto la nuova segreteria confederale con 94 voti a favore, 39 contrari e 5 astenuti. Hanno votato 138 componenti del direttivo su un totale di 150 aventi diritto. Nella nuova segreteria nazionale si segnalano tre nuovi ingressi: Nino Baseotto (che arriva dalla guida della CGIL Lombardia), Gianna Fracassi (segretario nazionale della FLC CGIL) e Franco Martini (segretario generale della FILCAMS). I tre nuovi componenti subentrano a Elena Lattuada, Nicola Nicolosi e Vincenzo Scudiere. La nuova segretaria confederale nazionale eletta oggi dal Direttivo risulta pertanto così composta: Susanna Camusso, Danilo Barbi, Nino Baseotto, Gianna Fracassi, Vera Lamonica, Franco Martini, Fabrizio Solari, Serena Sorrentino
 
Segreteria Confederale CGIL
Susanna Camusso nasce a Milano, ultima di quattro sorelle, nel 1955. Il padre dirige collane di libri alla casa editrice Vallardi, prima aveva lavorato a 'Comunità' e in seguito diventerà direttore editoriale della Mondadori. La madre si occupa, invece, di ricerche di mercato. Con la sua famiglia abita nel quartiere centrale di Porta Romana, fin da adolescente scopre la passione per il mare e la vela. Iscritta alla facoltà di archeologia dell'Università Statale, incontra il sindacato durante le battaglie per il diritto allo studio e le rivendicazioni delle 150 ore, finalizzate a elevare il livello di istruzione e di conoscenza dei lavoratori. Foto 1 - 2
Nel 1975 conquista il ruolo di coordinatrice per Milano delle politiche per la formazione della Flm, allora categoria unitaria dei metalmeccanici di Cgil, Csil e Uil. Due anni dopo, nel 1977, entra nella Fiom, la categoria dei metalmeccanici della Cgil. Comincia la sua attività nella zona Solari-Giambellino, prima, e subito dopo alla Bovisa centro direzionale, dove segue, tra le altre cose, le relazioni sindacali nel Gruppo Ansaldo. Nel 1980, entra nella segreteria Fiom di Milano. Sei anni dopo, in quella regionale della Lombardia. Non ancora quarantenne, nel 1993 assume un nuovo incarico a Roma, entrando nella segreteria nazionale della Fiom come responsabile del settore auto prima e in seguito della siderurgia.
Nel dicembre del 1997 viene eletta segretaria generale della Flai Lombardia, la categoria dei lavoratori del settore agroalimentare. Qui rimane per quattro anni, fino alla nomina, nel luglio del 2001, a segretario generale della Cgil Lombardia. Accanto all'attività sindacale, è forte l'impegno sulle questioni femminili: insieme a un gruppo donne, nel novembre del 2005, fonda il movimento 'Usciamo dal silenzio'. Nell'arco di tre mesi, l'iniziativa sfocia in una grande manifestazione nazionale: il 14 gennaio 2006, a Milano, più di 200 mila donne e uomini scendono in piazza in difesa della libertà femminile, della legge sull'interruzione volontaria della gravidanza e delle conquiste civili.
Il passaggio nella segreteria confederale di corso d'Italia, diretta da Epifani, avviene nel giugno 2008. Camusso vi entra con la delega ai settori produttivi, e al 16° Congresso nazionale della Cgil (maggio 2010) diventa vice segretario generale. Il 3 novembre viene eletta, prima donna nella storia della Cgil, segretario generale. In questi quattro anni alla guida della confederazione - trascorsi in uno dei momenti più difficili della storia del paese, attraversato da una grave crisi economica, politica e sociale - con la sua direzione contribuisce alla ripresa del percorso unitario con Cisl e Uil, alla sottoscrizione di importanti accordi sui temi della democrazia e della rappresentanza, all'aumento degli iscritti (sia attivi che pensionati), ad un processo di rinnovamento delle politiche e degli uomini e delle donne della Cgil. Il tutto affiancato ad un impegno costante per la libertà e la dignità delle donne: da ricordare, su questo punto, lo straordinario successo della manifestazione del 13 febbraio 2011 a Roma in piazza del Popolo. Nel maggio del 2014 il 17° Congresso della Cgil la riconferma segretario generale.

Danilo Barbi nasce a Bologna nell’ottobre del 1955. Dopo essersi diplomato allo scientifico avvia gli studi universitari in Storia Contemporanea. Nel 1978 si avvicina al sindacato lavorando al Centro Unitario Cgil Cisl Uil di Bologna, contemporaneamente diventa dirigente provinciale della Federazione giovanile comunista italiana dal 1978 fino al 1981. Nel 1981 inizia il suo percorso in Cgil all’interno della struttura confederale regionale dell’Emilia Romagna occupandosi di mercato del lavoro fino all’84, quando entra nella segreteria regionale Cgil Scuola.
Nel 1988 gli viene affidata la guida della Cgil Scuola di Bologna, carica che manterrà fino al 1991 anno in cui viene eletto nella segreteria della Camera del lavoro di Bologna dove ricopre responsabilità organizzative. Dopo due anni diventa segretario generale della Cgil bolognese. Guida la Camera del lavoro per otto anni, fino a quando nell'aprile del 2002 viene eletto segretario generale della Cgil Emilia Romagna. A giugno del 2010 viene eletto nella segreteria nazionale della Cgil per occuparsi di politiche macroeconomiche, politiche dello sviluppo, fisco e ambiente. Il 23 giugno del 2014 viene riconfermato dal Direttivo in segreteria nazionale.

Nino Baseotto nasce a Milano alla fine del 1955 da una famiglia di origine veneta. Nel 1976, in qualità di segretario cittadino della Lega per i diritti e la liberazione dei popoli (già Tribunale Russell), inizia a collaborare con la Cgil milanese, fino ad entrare nell’apparato politico della Camera del Lavoro di Milano, dove ricopre vari incarichi. Tra questi: politiche internazionali, mercato del lavoro, politiche sociali, organizzazione. Nel 1986 diventa funzionario presso la zona Centro Storico della Filcams Cgil di Milano, categoria nella quale rimane dieci anni, divenendo nel 1989 segretario generale, sia milanese che regionale.
Nel 1996, viene eletto nella segreteria della Camera del lavoro metropolitana di Milano con l’incarico di responsabile dell’organizzazione. A ottobre del 1997 diventa segretario generale della Camera del lavoro Ticino Olona, incarico che mantiene sino al dicembre 2000, quando viene chiamato a far parte della segreteria confederale della Cgil Lombardia, con l’incarico di responsabile per le Politiche organizzative. Il 17 luglio del 2008 diventa segretario generale della Cgil Lombardia. Il 23 giugno del 2014 viene eletto nella segreteria nazionale della Cgil.

Gianna Fracassi nasce ad Arezzo nel 1966. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, ed essersi abilitata all’esercizio della professione di avvocato, inizia a lavorare prima nella scuola dell’infanzia, poi nella scuola primaria. Il suo percorso sindacale inizia proprio da queste esperienze lavorative, nella Cgil Scuola: struttura che guida a partire dagli anni 2000.
Nel 2006 entra nella segreteria confederale della Cgil di Arezzo. Poco dopo, nel 2007, passa alla guida della segreteria regionale della Flc Toscana per poi trasferirsi nel 2009 a Roma nella sede nazionale della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza ed entrare nella segreteria nazionale, occupandosi delle politiche generali, professionali e contrattuali del comparto dell'istruzione e del coordinamento contrattazione decentrata. Il 23 giugno 2014 viene eletta segretaria confederale della Cgil Nazionale dal Comitato direttivo.

Vera Lamonica nasce a Lamezia Terme nel 1956. Laureata in lettere, inizia la sua attività sindacale nel 1978 nella Federbraccianti. Passa quindi dalla categoria zonale a quella provinciale di Catanzaro per arrivare alla struttura regionale. Nel 1987 entra nella Cgil Calabria dove segue il dipartimento mercato del lavoro ed organizza le Leghe dei disoccupati.
Nel 1993 viene eletta nella segreteria regionale della Funzione Pubblica calabrese, con la delega alla sanità, fino al 1997 quando diventa segretario generale regionale della stessa Funzione Pubblica. Ricopre questo incarico fino al 2000, quando viene chiamata nella segreteria regionale della Cgil Calabria con delega alla pubblica amministrazione e al mercato del lavoro. Nel luglio del 2006 diventa il primo segretaria generale donna della Cgil Calabria. Viene eletta nella segreteria confederale nazionale il 16 giugno 2008, dove si occupa di welfare, della previdenza e delle politiche dell'immigrazione. Il 23 giugno del 2014 viene riconfermata nella segreteria della Cgil Nazionale dal Comitato direttivo.

Franco Martini nasce a Tunisi nel 1953 da una famiglia di origine livornese. Dopo qualche anno la famiglia rientra in Italia, stabilendosi definitivamente a Prato. Consegue il diploma da geometra e la passione per la politica lo spinge giovanissimo ad avvicinarsi alla Fgci Pratese, dove milita per 3 anni.
E’ del 1975 l’entrata in Cgil e, dopo qualche anno, si trova a ricoprire il ruolo di segretario generale della Camera del lavoro di Prato fino al 1987. Entra quindi nella segreteria regionale della Cgil Toscana e ne diventa segretario generale dal 1992 al 2000. Dopo questa esperienza arriva a Roma per guidare la Fillea. Categoria che dirige per otto anni fino a quando, nel settembre del 2008, viene eletto segretario generale della Filcams. Il 23 giugno del 2014 entra in segreteria nazionale confederale.

Fabrizio Solari nasce a La Spezia nel 1958. In Cgil dal 1978, è prima componente della segreteria provinciale della Fillea di La Spezia, poi, nella stessa città, componente della segreteria provinciale della Funzione Pubblica e segretario generale della Fiom. Dal 1990 al 1996, sempre a La Spezia, è segretario generale della Camera del lavoro. L'anno successivo, nel 1997, entra nella segreteria nazionale della Filt dove ricopre prima l’incarico di responsabile del dipartimento di organizzazione, poi di responsabile del dipartimento delle politiche economiche.
L’8 luglio del 2003 assume l'incarico di segretario generale della Filt. Viene eletto nella segreteria nazionale confederale il 16 giugno 2008, dove si occupa di reti, energia, sicurezza sul lavoro e terziario. La sua presenza in segreteria nazionale viene riconfermata dal Comitato direttivo del 23 giugno 2014.

Serena Sorrentino è nata nel luglio 1978. Napoletana, studi umanistici, vive e cresce nella provincia nord di Napoli dove si forma, partendo dalle condizioni di disagio dei giovani delle periferie, contro le quali intraprende lotte e vertenze, cominciando dalle rivendicazioni attinenti al diritto allo studio e agli spazi sociali. Inizia, così, giovanissima la sua esperienza politica, eletta sin dal primo anno rappresentante degli studenti.
Nel 1994 è tra i fondatori del sindacato degli studenti medi e nel 2002 passa dal sindacato universitario alla Cgil entrando nella segreteria della Camera del Lavoro di Napoli a soli 23 anni, risultando così la più giovane segretaria confederale della storia della Cgil di Napoli. Arriva in Cgil Nazionale nel gennaio del 2010 per occuparsi delle politiche di pari opportunità in qualità di Responsabile Nazionale e a giugno dello stesso anno viene eletta in segreteria nazionale, dove si occupa di Mezzogiorno e politiche di coesione, di mercato del lavoro, istruzione, formazione e ricerca, di politiche della legalità e sicurezza, di politiche abitative. Confermata in segreteria nazionale il 23 giugno del 2014 dal voto del Comitato direttivo.

lunedì 16 giugno 2014

Riforma Pa: Cgil, delusione e sconcerto

"Nel decreto del governo nessuna misura che migliori il rapporto tra cittadini e amministrazioni". Con il dimezzamento dei distacchi sindacali "è stata manomessa pesantemente la rappresentatività prevista dalla legge".
 
"Si era e si continua ancora a parlare di una riforma per i cittadini, ma nel decreto legge non si intravvede alcuna misura che possa favorire realmente il rapporto tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni". Lo afferma la Cgil commentando in una lunga nota le decisioni del governo. "Non vi sono norme - si legge - che semplifichino effettivamente l'accesso ai servizi pubblici e riducano il carico burocratico per i fruitori delle Pubbliche Amministrazioni. Andrà valutato se invece qualche beneficio sia stato previsto per le sole imprese".
"Se questo è il provvedimento - prosegue la Cgil - non vi può che essere delusione e sconcerto per una riforma annunciata come epocale, ma che vedrà forse la sua attuazione in un tempo più lungo, quando si chiarirà quali siano le linee che il Governo vorrà assumere, visto che il disegno di legge con il quale si dovrebbe procedere alla riorganizzazione è una sorta di 'delega in bianco'. Insomma la riorganizzazione ancora una volta viene annunciata, ma viene rinviata ad un tempo futuro e a contenuti che si capiranno in seguito".
In ogni caso, a giudizio del sindacato "lo stesso disegno di legge manca di quel coraggio innovativo molto annunciato e fino ad oggi poco attuato, anche nello stesso decreto legge. Alcune innovazioni contenute nel decreto legge vanno poi ben capite per gli effetti che produrranno in materie sensibili (edilizia; ambiente; etc.) o per l'incremento delle tariffe, come nel caso del bollo auto. Le parole qualità ed accessibilità e reale trasparenza non compaiono mai".
"Ciò è tanto più grave nel momento nel quale la risposta alla corruzione dilagante non può certo esaurirsi nel pur positivo provvedimento che riguarda l'autorità anticorruzione. Anzi un coraggio maggiore sulla trasparenza, sulla controllabilità, sul sistema degli appalti sarebbe e continua ad essere necessario. Per noi una riforma della p.a. che produca effetti reali e palpabili sulla fruizione dei servizi pubblici e l'esercizio dei diritti sociali e civili per i cittadini è un valore fondamentale".
"Daremo al Parlamento il contributo della Cgil e della organizzazione di categoria - si legge ancora - per cambiare un provvedimento che non riforma. Quel contributo che il Governo non ha ricercato e non ha voluto.
Analogo incerto effetto non c'è sul lavoro pubblico. Risulta chiaro come anche con questo provvedimento si continui ad identificare la P.a. da riformare con il lavoro pubblico da colpire".
"Il provvedimento fin qui conosciuto è pieno di norme che colpiscono il lavoro pubblico e delineano un inquietante disegno di subordinazione della dirigenza pubblica. Altro che riforma della dirigenza! Si pensa sempre di più ad una amministrazione pubblica asservita alla politica. Anche l'elemento innovativo della cosiddetta staffetta generazionale viene inserito in un contesto utilizzato, da un lato per iniziare a liberare gli enti locali dalla politica di austerità, ma meno di quanto ci sarebbe bisogno, dall'altro per affrontare temi sensibili relativamente all'autonomia della magistratura".
"Ci auguriamo su questo tema - prosegue il comunicato - che la possibilità di assumere almeno 15.000 giovani sia reale; che non si dimentichino gli 83.000 precari i cui contratti sono vicini alla scadenza, ad iniziare da quelli impegnati nel progetto “garanzia giovani” per i quali dopo le parole del ministro del Lavoro ci aspettavamo più coraggio nel “cambiare passo” nelle politiche di investimento anche nelle risorse del lavoro pubblico.
Inquietante è quanto si profila dietro la parola d'ordine di riforma della dirigenza".
"Ampliamento percentuale dei dirigenti 'chiamati' direttamente dalla politica. Nel decreto per gli enti locali; nel ddl per gli statali per i quali i limiti numerici verranno fissati successivamente. Questi dirigenti rispondono del loro operato solo a chi li ha nominati (uno spoils system che si allarga notevolmente) tutto a discapito dei dirigenti entrati per pubblico concorso! Si aumentano i dirigenti esterni 'a chiamata', senza prima accertare che non esistano dirigenti assunti con concorso che abbiano i requisiti richiesti e poi si afferma la licenziabilità dei dirigenti stessi laddove non abbiano incarichi per un certo periodo di tempo. Si tratta di una innovazione radicale, con profili di dubbia legittimità costituzionale e che rischia di segnare l'idea stessa della riforma: avere un a dirigenza asservita alla politica".
"Una dirigenza che va certo riformata - precisa la Cgil - ma tenendo ben fermi i principi costituzionali e misurata nel rapporto tra obiettivi e risultati. Anche in tema di mobilità volontaria ed obbligatoria o di demansionamento, si delinea una misura sganciata da qualsiasi riforma organizzativa. Per introdurre norme che potrebbero cambiare la vita lavorativa delle persone senza regole contrattuali, si interpretano in modo truffaldino le norme vigenti per poi derogarle come nel caso della retrocessione professionale. Una misura che colpisce e soprattutto rende il lavoratore pubblico asservito alla politica nazionale e locale, senza diritti contrattuali e senza contrattazione. Sul tema delle prerogative sindacali la Cgil smentisce che nel corso dell'incontro del 12 giugno questo sia stato l'unico tema sollevato".
"Si tratta di una affermazione falsa che fa del male soprattutto a chi la usa per nascondere il disagio e la contrarietà espressa dai sindacati su un progetto che non è una riforma. L'intervento che dimezza le libertà sindacali colpisce, come vendetta, direttamente l'attività dei delegati sui posti di lavoro che saranno interessati ai processi di riforma e colpisce le stesse organizzazioni che ogni tre anni si misurano anche elettoralmente per stabilire la loro rappresentatività nella contrattazione. A queste elezioni partecipa più dell'80% dei lavoratori pubblici (un numero ben superiore a quello di quanti hanno risposto alla consultazione online). Con questa misura legislativa si manomette pesantemente la rappresentatività sindacale prevista dalla legge".

rassegna.it

sabato 14 giugno 2014

Mafia: CGIL, avviato iter legge 'Io Riattivo il Lavoro' su beni confiscati

La commissione Giustizia della Camera ha avviato l'iter per la discussione della legge di iniziativa popolare 'Io Riattivo il Lavoro' con la quale il comitato promotore composto da Cgil, Libera, ArciI,Acli, Avviso Pubblico, Sos Impresa, Centro studi Pio La Torre ha definito in 10 articoli 'Le misure per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata'. A darne notizia è il sindacato di corso d'Italia.

Il giorno 18 giugno avranno inizio le audizioni con la convocazione della Cgil e di Libera. “Il Governo Renzi - afferma il responsabile Legalità del sindacato, Luciano Silvestri - ha più volte sottolineato che il mese di Giugno sarà il mese della Giustizia. Su questo tema la proposta di legge 'Io Riattivo il Lavoro' rappresenta un contributo concreto e specifico di quella antimafia sociale che quotidianamente, spesso in solitudine, opera nella gestione di processi duri e difficili di riconquista di presidi e luoghi di legalità”.

Le aziende Confiscate, ricorda la Cgil, “sono oltre 1700 e dall'inizio della crisi ad oggi sono aumentate del 65%. Coinvolgono oltre 80.000 lavoratori e molte di queste ormai hanno chiuso ma nel corso dell'ultimo anno le confische sono aumentate in maniera vertiginosa”. Solo a Roma, sottolinea la nota di corso d'Italia, “come ha evidenziato il procuratore Pignatone, i sequestri sono aumentati dell'800% e riguardano attività produttive come ristoranti, alberghi, sale gioco con centinaia di lavoratori occupati. Attualmente le aziende in sequestro e in attesa di confisca definitiva sono oltre 2500. Ormai si viaggia ad una media di 2 sequestri al giorno”.

“La legge che proponiamo - continua Silvestri - introduce norme e strumenti per operare al meglio sulla strada del riutilizzo legale di quei beni e del loro potenziale produttivo, come la legge Rognoni-La Torre aveva in maniera lungimirante indicato. Dobbiamo assolutamente evitare che passi il segnale pericoloso secondo il quale 'con la Mafia si lavorava, mentre quando arriva lo Stato questa possibilità viene meno'. Ci auguriamo adesso che l'iter parlamentare si acceleri. Il paese ha bisogno di utilizzare al meglio potenzialità enormi che derivano da questo patrimonio produttivo, per offrire nuove prospettive di lavoro ai giovani che insieme ai lavoratori oggi coinvolti loro malgrado nelle vicende delle confische sono - conclude - portatori di numerose esperienze di riutilizzo di beni confiscati alle mafie”.

"Cartellino rosso al lavoro minorile": la CGIL aderisce alla campagna dell'ILO

 
“I bambini hanno il diritto di giocare, non l’obbligo di lavorare” è il messaggio che l'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) lancia con la nuova edizione della campagna 'Cartellino Rosso al lavoro minorile', alla quale la CGIL aderisce, che prende il via nel giorno di apertura dei campionati mondiali di calcio 2014 in Brasile.

Con il simbolo del Cartellino rosso, l’ILO vuole ribadire che il lavoro minorile che coinvolge 168 milioni di bambine e bambini nel mondo è qualcosa di inaccettabile. La campagna Cartellino rosso è stata lanciata per la prima volta in coincidenza con la Coppa delle Nazioni africane nel 2002 per denunciare il lavoro minorile nella fabbricazione di palloni da calcio, fenomeno emerso durante la Coppa UEFA del 1996.

Quest'anno, numerose personalità – migliaia, nel mondo – hanno partecipato alla campagna, e la loro foto con il cartellino rosso – come nel caso del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso – viene lanciata contemporaneamente sui siti web e i social media.

Secondo le stime dell'ILO, circa la metà dei minori lavoratori sono semplicemente troppo piccoli per svolgere qualsiasi tipo di lavoro. Circa 85 milioni di minori tra i 5 e i 17 anni lavorano in aziende agricole, nelle miniere o nelle fabbriche, attività che mettono a serio rischio la loro salute e sicurezza, a volte persino la loro vita. La maggior parte lavora in aziende familiari senza alcuna retribuzione. Milioni di bambine e bambini lavorano come domestici, altri sono vittime dello sfruttamento sessuale o coinvolti nel commercio di droga o mendicano per la strada. Circa 5,5 milioni sono vittime delle nuove forme di schiavitù come la tratta di esseri umani e i bambini soldato costretti a combattere nelle forze armate governative o nelle milizie private. Il maggior numero di minori lavoratori si trova nella regione Asia e Pacifico (quasi 78 milioni o il 9,3% del totale dei minori), mentre l’Africa sub-Sahariana continua ad essere la regione con la maggiore incidenza di lavoro minorile (59 milioni, oltre il 21%). In America Latina e Caraibi, sono 13 milioni (8,8%) i minori al lavoro e in Medio Oriente e Nord Africa 9,2 milioni (8,4%).
L’agricoltura continua ad essere il settore con il più alto numero di bambini lavoratori (98 milioni o il 59%), ma altrettanto preoccupante è la situazione nel settore dei servizi (54 milioni) e nell’industria (12 milioni) – perlopiù nell’economia informale. Il lavoro minorile tra le bambine è sceso del 40% dal 2000, quello dei bambini del 25%.

La campagna 'Cartellino rosso al lavoro minorile' è legata al gioco del calcio e al diritto di tutte le bambine e i bambini a giocare. Per questo motivo viene lanciata in occasione dell’avvio della Coppa del mondo della FIFA 2014 in Brasile, la cui data coincide con la Giornata mondiale contro il lavoro minorile del 12 giugno.

A sostegno della campagna anche una nuova canzone, composta dal musicista nominato ai Grammy, Mike Einziger e dalla violinista di fama internazionale, Ann Marie Simpson. Tra gli artisti interpreti della canzone: Travis Barker, batterista dei Blink-182; Minh Dang, attivista e sopravvissuta alla tratta; Dominic Lewis, compositore; LIZ, cantante di R&B; Pharrell Williams, cantante e produttore premio Grammy; e Hans Zimmer, compositore di colonne sonore premio Oscar.

Il lancio della campagna prevede anche un evento artistico a Rio de Janeiro, dove più di 1000 persone si uniranno per formare una grande girandola umana, emblema della Campagna, con il Pan di Zucchero come sfondo. E a New York, lo schermo gigante di Time Square proietterà tutto il giorno i messaggi della campagna, invitando i passanti ad unirsi alla lotta al lavoro minorile.

In Italia, per la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, sono previste iniziative in varie città, con l’attivo coinvolgimento e il contributo di istituzioni, scuole, associazioni e parti sociali. Una mobilitazione generale dunque per sensibilizzare l’opinione pubblica e denunciare l’intollerabilità del lavoro minorile attraverso le due iniziative principali dell’ILO “Cartellino rosso al lavoro minorile” e “Musica contro il lavoro minorile”. Espressione e testimoni in questa Giornata 2014 sono i numerosi giovani che hanno partecipato al concorso nazionale per le scuole superiori del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le loro pregevoli creazioni audiovisive di denuncia; il mondo della musica con concerti a Roma, Milano, Pesaro e Parma e con la speciale esibizione della Suzuki Orchestra, con oltre 130 bambini musicisti, diretta da Antonio Mosca; il mondo della danza con il Maestro Vladimir Derevianko; il mondo dello sport con i giocatori della squadra di Rugby Calvisano, campione d’Italia; il mondo del lavoro con il Ministro del lavoro e i Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL. Mondi diversi tra loro, ma un sentire comune: respingere con forza il lavoro dei minori e ribadire il loro diritto di giocare e di andare a scuola.

Le iniziative in Italia

Firma anche tu per un piano europeo per lo sviluppo sostenibile e l'occupazione!


 
Da qualche giorno è in corso la raccolta delle firme sull’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che chiede alla Commissione europea di attivare un Piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione ed in particolare la costituzione di un fondo europeo per l’occupazione, soprattutto dei giovani. Tra i promotori della raccolta delle firme anche la CGIL.
 
La proposta si basa sulla certezza che solo un piano a livello europeo può trovare le risorse necessarie per realizzare efficaci investimenti nei campi della ricerca e dell’innovazione, delle reti infrastrutturali, della protezione dell’ambiente e del patrimonio culturale, delle energie rinnovabili, dell’agricoltura ecologica e per finanziare un fondo di solidarietà per l’occupazione, soprattutto giovanile.
I piani proposti dai singoli Stati nazionali europei non dispongono delle risorse necessarie, mancano anche di coordinamento e spesso sono in conflitto tra loro. L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) è prevista dal Trattato di Lisbona ed è una richiesta alla Commissione Europea perché presenti un atto legislativo su questioni per le quali l’Unione Europea ha la competenza a legiferare. Ogni ICE deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei, di almeno 7 dei 28 Stati dell’UE. Per ciascuno dei 7 paesi è inoltre richiesto un numero minimo di firme (per l’Italia 54.750), raccolte sia su carta che on-line.

Firma anche tu!
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venerdì 6 giugno 2014

Torino - Riunione della Commissione paritetica provinciale protezione sociale e benessere del personale

Si é riunita ieri la Commissione paritetica provinciale protezione sociale e benessere del personale per la Provincia di Torino. Di seguito pubblichiamo il contributo del nostro rappresentante, Gianclaudio VIANZONE.


mercoledì 4 giugno 2014

Benzinai in sciopero: distributori chiusi il 18 giugno, niente self-service dal 14 al 17

Protesta contro i prezzi alti imposti dalle compagnie in un contesto di indifferenza e sostanziale inerzia delle politica e delle istituzioni.

Di seguito i dettagli dello sciopero:
dalle ore 7.00 del 14 giugno, alle ore 19.30 del 17 giugno, chiusura alle vendite dei self service pre-pay negli orari di apertura degli impianti, con relativo oscuramento dei prezzi "scontati" ad essi collegati e dell'insegna della compagnia; dalle ore 19.30 del 17 giugno, alle ore 7.00 del 19 giugno, sciopero generale nazionale degli impianti di rete ordinaria; dalle ore 22.00 del 17 giugno, alle ore 22.00 del 18 giugno, sciopero generale nazionale delle aree di servizio autostradali; 18 giugno, manifestazione nazionale dei Gestori di rete ordinaria ed autostradale a Roma; dalle ore 24.00 del 21 giugno, alle ore 24.00 del 28 giugno, non sarà accettato alcun mezzo di pagamento elettronico (carte di credito e di debito, pagobancomat, carte petrolifere, ecc.) e saranno sospese tutte le campagne promozionali di marchio su tutta la rete ordinaria.

martedì 3 giugno 2014

Torino 3 giugno 2014 - Commissione paritetica provinciale pari opportunità - l'intervento del SILP CGIL



Si è riunita quest'oggi a Torino la Commissione paritetica provinciale pari opportunità istituita ai sensi del DPR 395/95. Si tratta di uno dei contesti di maggiore rilievo per importanza e anche uno degli ambiti nei quali l'Amministrazione ha fatto poco. La nostra Organizzazione ritiene, invece, che dare applicazione alle norme fondamentali delle Pari Opportunità tra donne e uomini nel lavoro significa avere chiaro cosa si deve e cosa non si deve fare, quali sono gli strumenti per migliorare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori nel posto di lavoro con beneficio per l'intera Amministrazione.
Nel corso della seduta, la nostra rappresentante, Cecilia REALE, ha avanzato una serie di importanti proposte riassunte nel seguente documento.
Si tratta di un passaggio importante perchè proposte di questa portata non erano mai state portate all'esame della Commissione provinciale.
L'Amministrazione ha accolto con favore il nostro contributo, assumendo l'impegno di approfondire e dare corso alla progettualità proposta.


La disoccupazione segna nuovi record

Le statistiche dell'Istat continuano a indicare l'aggravarsi della situazione. Nel primo trimestre 2014 il tasso raggiunge il 13,6%, mentre tra i giovani sale al 46,0%. In entrambi i casi si tratta di un massimo storico, mai raggiunto dal 1977
Continua la serie di record negativi nelle statistiche sul lavoro in Italia. L'ultima rilevazione Istat, riferita al primo trimestre 2014, registra infatti il nuovo massimo storico della disoccupazione dal 1977 (inizio delle serie trimestrali). Il tasso raggiunge il 13,6%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L'altro record è relativo al tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni che sale al 46,0% nel primo trimestre del 2014. Anche qui si tratta, in base a confronti annui, di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall'inizio delle serie trimestrali, partire nel 1977.
In termini assoluti, nel primo trimestre 2014 il numero delle persone disoccupate sfiora i 3,5 milioni, salendo precisamente a 3 milioni 487mila (in aumento di 212mila su base annua).
Calano di pari passo gli occupati, in diminuzione ad aprile dello 0,3% rispetto al mese precedente, -68 mila, e dello 0,8% su base annua, -181 mila. Anche passando ai numeri grezzi, non destagionalizzati, del primo trimestre del 2014, gli occupati risultano in calo, con una perdita di 211mila persone al lavoro su base annua (-0,9%).
A livello territoriale è ancora il Mezzogiorno a far segnare il picco del tasso di disoccupazione in Italia. Siamo addirittura al 21,7% nel primo trimestre del 2014 (dati non destagionalizzati). E tra i giovani (15-24 anni) raggiunge addirittura il 60,9%. Lo rileva l'Istat, spiegando che sono 347mila i ragazzi in cerca di lavoro nel Sud, pari al 14,5% della popolazione in questa fascia d'età.

RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE PER LAVORATORI DIPENDENTI E ASSIMILATI - Nota al Decreto Legge n. 66 del 24 aprile 2014 (G.U. n. 95)

Il provvedimento stabilisce la “riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati” a favore dei titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilati la cui imposta lorda sia di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti.
Il “bonus” sotto forma di credito sarà erogato dal sostituto d'imposta a partire dal primo mese utile (presumibilmente con la busta paga di maggio) a tutti gli aventi diritto in relazione ai redditi 2014, ammonta complessivamente a 640 euro, ovvero 80 euro mensili a partire dal mese di maggio.
Coloro che hanno interrotto un rapporto antecedentemente a maggio 2014 e successivamente durante l’anno fiscale trattato e non hanno avuto altro sostituto d’imposta, potranno avvalersi del
diritto, debitamente riproporzionato, con la dichiarazione dei redditi 2015.
Il governo con il provvedimento in oggetto introduce la riduzione dell'IRPEF nel 2014 attraverso un credito che non concorre alla formazione del reddito attribuito a tutti i lavoratori dipendenti e assimilabili con una base imponibile da 8.145 euro a 24.000 euro e 80 euro a scalare fino all’azzeramento per i redditi complessivi compresi tra 24.000 euro e 26.000 euro complessivi.
Il costo stimato per questo provvedimento è valutato dalla relazione tecnica in 6.655,30 milioni di euro.

A CHI SPETTA
Spetta ai titolari dei seguenti redditi:
1) Reddito da lavoro dipendente (con sostituto d’imposta);
2) Reddito da lavoro dipendente (senza sostituto d’imposta, esempio: colf, badanti, ecc.);
3) Indennità di mobilità;
4) Cassa integrazione guadagni;
5) Indennità di disoccupazione;
6) Borse di studio non esenti IRPEF;
7) Reddito da lavoro dipendente prodotto da soggetti non residenti alla condizione che tale reddito sia tassato in Italia;
8) Reddito da lavoro dipendente prodotto all’estero da soggetti residenti alla condizione che tale reddito sia tassato in Italia;
9) Compensi percepiti dai lavoratori soci di cooperativi;
10) Somme o sussidio per fini di studio o addestramento professionale;
11) Redditi da CO.CO.CO. e CO.CO.PRO. ;
12) Remunerazioni dei sacerdoti;
13) Compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative;
14) Le prestazioni pensionistiche di cui al d. lgs. N. 124/1993 (cosiddette pensioni complementari).

A CHI NON SPETTA
1) ai contribuenti titolari di reddito da pensione al cui reddito complessivo non concorrono i redditi specificati nel paragrafo “A CHI SPETTA”;
2) ai contribuenti al cui reddito complessivo non concorrono i redditi specificati nel paragrafo “A CHI SPETTA”;
3) ai contribuenti che non hanno un’imposta lorda generata da redditi specificati nel paragrafo “A CHI SPETTA”, superiore alle detrazioni per lavoro dipendente e assimilati, spettanti in base all’art. 13, comma 1, del TUIR (cosiddetti incapienti);
4) ai contribuenti lavoratori dipendenti e assimilati che, pur avendo un’imposta lorda “capiente”, sono titolari di un reddito complessivo di cui nel paragrafo “A CHI SPETTA”, superiore/uguale a euro 26.000.

MODALITA' D'EROGAZIONE
Il credito dovrà essere erogato direttamente dai sostituti d'imposta mensilmente a partire dal maggio 2014 a tutti gli aventi diritto in automatico e senza bisogno di presentare domanda.
I sostituti d’imposta al fine dell’erogazione del credito in essere, utilizzeranno le ritenute IRPEF operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e assimilati. In mancanza o insufficienza delle ritenute prima dette, utilizzeranno le quote di contributi previdenziali dovuti per il singolo lavoratore.
Le quote di contributi previdenziali non versati dai sostituti d’imposta per l’erogazione del credito di 80 euro saranno, a loro volta, recuperate da INPS nella sua veste di sostituto d'imposta nei confronti dell'erario, attraverso equivalenti minori versamenti all’erario stesso.
Il bonus erogato sarà segnalato sul CUD 2015.

LE MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DEL CREDITO
I sostituti di imposta devono determinare la spettanza del credito e il relativo importo sulla base dei dati reddituali a loro disposizione.
In particolare, i sostituti d’imposta devono effettuare le verifiche di spettanza del credito e del relativo importo in base al reddito previsionale e alle detrazioni riferiti alle somme e valori che il sostituto corrisponderà durante l’anno, nonché in base ai dati di cui i sostituti d’imposta entrano in possesso, ad esempio, per effetto di comunicazioni da parte del lavoratore, relative ai redditi rivenienti da altri rapporti di lavoro intercorsi nell’anno 2014.
Per espressa previsione del comma 2 dell’articolo 1 del decreto, il credito “è rapportato al periodo di lavoro nell’anno espresso in giorni”. Per tale ragione, ove ricorrano i presupposti per fruirne, il credito di euro 640 o il minore importo spettante per effetto della riduzione prevista per i titolari di reddito complessivo superiore a euro 24.000 ma non a euro 26.000, deve essere rapportato in relazione alla durata, eventualmente inferiore all’anno, del rapporto di lavoro, considerando il numero di giorni lavorati nell’anno.

QUANTO SARA' EROGATO
Per i redditi sotto indicati, prodotti tenendo conto dell’intero anno (365 giorni):
• Fino a 8.144 euro, il credito non spetta;
• da 8.145 euro fino a 24.000 euro, spetterà un credito di 80 euro mensile a partire da maggio 2014;
• da 24.001 euro annui a 26.000 l'importo massimo del bonus sarà decrescente fino ad azzerarsi seguendo la formula 640 X (26.000 – Reddito complessivo) / 2000 
 
CASI PARTICOLARI
• Rapporti di lavoro diversi dal Full time (es part time orizzontale, part time verticale, rapporti di lavoro contestuali, lavoro ad intermittenza ecc)

Il SOSTITUTO D’IMPOSTA verificherà ai fini del diritto al credito:
1) se il reddito complessivo sta dentro i limiti di 26.000 euro;
2) se l’imposta lorda è maggiore della detrazione di lavoro dipendente spettante;
3) nell’eventualità che il rapporto di lavoro sia inferiore all’anno rapporterà la quota spettante del credito tenendo conto dei giorni di lavoro e non dei mesi.

• Per i lavoratori senza sostituti di imposta (es colf e badanti) il credito sarà fruito attraverso la dichiarazione dei redditi da presentare nel 2015;
• Per i rapporti di lavoro dipendente cessati prima del maggio 2014, il bonus, debitamente riproporzionato, sarà fruito in sede di dichiarazione dei redditi 2015.

Va osservato che il così detto “bonus” di 80 euro erogato nel 2014 non è una misura strutturale. Occorre che il Governo nella prossima Legge di Stabilità preveda le risorse economiche necessarie per renderlo esigibile in modo strutturale, se intende confermarne la validità.
Inoltre, come già sottolineato dalla CGIL, il provvedimento esclude i redditi bassi, in particolare incapienti e pensionati, questi ultimi già duramente colpiti dal blocco della rivalutazione delle pensioni.
Nei prossimi giorni redigeremo una nota tecnica che conterrà le modalità di calcolo di ciascuna situazione afferente le specificità dei rapporti di lavoro, dell’erogazione del credito con inizio successivo al mese di maggio e delle modalità da seguire per determinare il reddito complessivo.

Diritto di sciopero: è scontro dentro l'Ilo

Tensioni tra sindacati e imprenditori sul diritto di interpretare la convenzione 87 sulla libertà di organizzazione. Intanto, sono stati eletti i nuovi componenti del Consiglio che rimarrà in carica nei prossimi 3 anni. Rientra la Cgil.
rassegna.it, di Leopoldo Tartaglia e Silvana Cappuccio
 
Aperta il 28 maggio scorso dal rapporto del Direttore Generale, Guy Ryder, prosegue a Ginevra la 103^ sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro, l’assemblea annuale dell’Organizzazione Internazionale del lavoro, Oil-Ilo.
Il 2 giugno i delegati dei 185 paesi membri (2 governativi e 1 ciascuno per lavoratori e imprenditori da parte di ogni paese membro) hanno eletto – con voto segreto – i componenti del Consiglio di Amministrazione, che rimarrà in carica nei prossimi 3 anni, l’organo tripartito di governo dell’OIL.
Dopo 12 anni la Cgil, con Silvana Cappuccio del Dipartimento Politiche Globali (con 111 voti su 127 è risultata la prima dei 19 eletti della lista degli aggiunti), ritorna nel Consiglio di Amministrazione in rappresentanza dei lavoratori italiani, seguendo il criterio di rotazione di due mandati ciascuno tra Cgil, Cisl e Uil.
I lavoratori, come gli imprenditori, eleggono 14 componenti titolari e 19 aggiunti nel Consiglio di Amministrazione. La differenza tra le due tipologie è più formale che sostanziale: solo i titolari hanno diritto di voto, ma poiché l’organismo e l’Oil nel suo complesso lavorano basandosi principalmente sul principio della ricerca del consenso, il voto avviene assai raramente, se non solo per la elezione del Direttore Generale (al momento non prevista, essendo Guy Ryder stato eletto nel 2012).
Intanto, proseguono in maniera serrata i lavori delle Commissioni della Conferenza. La Commissione sull’Applicazione delle Norme ha concluso la sua discussione generale (quest’anno relativa alle convenzioni sulla fissazione del salario minimo) ed ha cominciato ad esaminare i 25 casi – concordati tra lavoratori e imprenditori – di violazione delle convenzioni, pur ratificate, da parte di altrettanti paesi.
Come noto, i lavori della Commissione e il rapporto annuale del Comitato di Esperti, che valuta le modalità di applicazione delle Convenzioni e Raccomandazioni da parte dei governi, sono stati messi duramente sotto attacco da parte degli imprenditori, che negano al Comitato il diritto di interpretare la convenzione 87 sulla libertà di organizzazione anche dal punto di vista della praticabilità del diritto di sciopero. Da due anni a questa parte gli imprenditori hanno tentato in diversi modi di bloccare i lavori del Comitato e della Commissione, durante la Conferenza, e un lungo e difficile processo di discussione e mediazione è in corso nell’ambito del Consiglio di Amministrazione.
Nel corso della riunione di marzo 2014, si è raggiunto un punto di approdo comune sul mandato del Comitato di Esperti. Ma durante la discussione generale in Commissione, alla Conferenza, i portavoce degli imprenditori sono tornati ai toni e ai contenuti di due anni fa, creando un forte allarme e una forte reazione tra i lavoratori e il richiamo – anche da parte del Direttore Generale – al rispetto degli accordi assunti in seno al Consiglio di Amministrazione. Si vedrà nei prossimi giorni – quando la Commissione affronterà i casi “più caldi” – se gli imprenditori avranno un atteggiamento coerente con il percorso di discussione in corso.
Nelle altre tre commissioni la discussione sembra più costruttiva, anche se permangono difficoltà e differenze. Per la discussione ricorrente sulle politiche dell’occupazione è in corso il lavoro del comitato ristretto per la stesura delle conclusioni. Sul lavoro forzato, nonostante le obiezioni anche di alcuni governi europei, sembra acquisita la promozione di un Protocollo che rafforzi gli impegni dei governi nell’applicazione di norme e comportamenti che eliminino ogni forma di lavoro forzato e di tratta delle persone.
Per la prima discussione (sarà finalizzata il prossimo anno) per una probabile Raccomandazione sulla transizione dall’economia informale a quella formale, si sta procedendo, seppur lentamente, a dipanare i diversi problemi e a superare gli ostacoli frapporti dagli imprenditori e da alcuni governi sulla estensione delle forme economiche e di lavoro da includere – e superare – nell’informalità, sulla piena estensione di tutti i diritti sociali e del lavoro, sulle misure che possono favorire, dal punto di vista imprenditoriale, la formalizzazione delle attività economiche, senza ledere norme e diritti fondamentali e universali. Un punto di particolare delicatezza riguarda le indicazioni da dare per il superamento del lavoro informale nei settori formali e, in particolare, nei settori pubblici.
I lavori delle Commissioni proseguiranno per tutta la settimana, mentre lunedì 9 giugno avrà inizio l’assemblea plenaria, con gli interventi dei delegati e dei ministri del lavoro. Al momento, non è prevista la presenza del ministro Poletti.

lunedì 2 giugno 2014

Circolare compenso lavoro straordinario 2014

http://www.silpcgil.it/joomla2.5/files/circolari2014/compenso%20lavoro%20straordinario%20anno%202014.pdf

SICUREZZA: SILP-CGIL, SERVE NUOVO MODELLO CHE RICONOSCA SPECIFICITA' OPERATORI

Roma, 1 giu. (Adnkronos) - ''La sicurezza pubblica costituisce
un bene costituzionalmente tutelato. Il Silp-Cgil reputa che i
numerosi e ripetuti tagli di risorse che negli ultimi anni hanno
riguardato il comparto della sicurezza e del soccorso pubblico, hanno
dato vita a un graduale e marcato cambiamento del modello di sicurezza
in Italia, che ha anche negativamente interessato gli stessi
operatori''. E' quanto si legge in una nota del Silp-Cgil.
''Oggi più che mai -spiega il segretario generale del Silp Cgil,
Daniele Tissone- occorre intervenire al fine di impedire
l'innalzamento dell'età media di tutti gli operatori del settore, che
supera i 45 anni di età ed è tra le più alte d'Europa, con conseguenze
tutt'altro che trascurabili su lpiano dell'efficienza, su quello
dell'efficacia degli interventi operativi delle forze dell'ordine, ma
anche sul piano della lievitazione dei costi necessari per
fronteggiare le esigenze di ordine e sicurezza pubblica poste da un
personale con un età così elevata che, se scorporata nelle qualifiche
(gradi) intermedie (ispettori e marescialli) o apicali
(funzionari-dirigenti e ufficiali), ha superato da tempo i 50 anni''.
Per Tissone, un "nuovo modello di sicurezza" che vada sempre più
verso "il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini" passa attraverso
il ''riconoscimento della specificità delle donne e degli uomini in
divisa che vedono assommarsi un ulteriore aggravio dei carichi di
lavoro con inevitabile disagio organizzativo per un comparto a cui
dovrebbero essere affidate solo le delicate funzioni dell'ordine e
della sicurezza pubblica''.''In questo senso -rimarca Tissone- a fronte di
ulteriori tagli previsti nel Def appena approvato, e dell'annunciata
spending review che riguarderà tutti i settori dello Stato, appare
improcastinabile ripensare un nuovo modello di sicurezza per il nostro
Paese che, ferme restando le esigenze e gli obiettivi di bilancio, ne
ridisegni obiettivi, funzioni e organizzazione''.
Questo, conclude il leader del Silp Cgil ''anche al fine di
rendere più efficace ed efficiente il lavoro svolto dagli operatori
del comparto sicurezza, dotandolo delle risorse necessarie a
perseguire gli obiettivi istituzionali, progetto che passa attraverso
il reale riconoscimento, da parte del governo e delle istituzioni,
della specificità dei lavoratori della sicurezza''.

Il Decreto legge Irpef raddoppia la tassa di rilascio per il passaporto che passa a 73.50 euro

Per ottenere il rilascio (oltre al costo del libretto, ora anche con chip per le impronte digitali) si dovranno sborsare 73,50 euro a titolo di contributo amministrativo. 

La novità è contenuta in un emendamento (firmato da Giorgio Tonini del Pd) approvato ieri dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato durante l'esame del decreto Irpef. Il contributo, praticamente raddoppiato (prima era di 40,29 euro) scatterà alla data di entrata in vigore del decreto e insieme al costo del libretto (ancora cartaceo) sarà aggiornato dal ministero dell'Economia e Finanze ogni due anni.

Proteggere i redditi più bassi dall'Imposta Unica Comunale

Cgil-Cisl-Uil chiedono al Comune di Torino di proteggere i redditi più bassi dalla I.U.C.

Quest'anno entra in vigore l'Imposta Unica Comunale (IUC) che comprende: la Tassa sui Rifiuti (TARI), il Tributo per i Servizi Indivisibili (TASI) e l'Imposta Municipale Propria (IMU).

Per la TARI, che ha sostituito la TARES dell'anno scorso, il Comune provvede ad inviare a casa la Cartella di pagamento con tutte le indicazioni.

CGIL-CISL-UIL chiederanno al Comune di mantenere tutte le agevolazioni, in modo che a pensionati e lavoratori dipendenti siano garantite riduzioni almeno del 50% per i redditi fino a 13.000€ Isee, 35% fino a 17.000€ Isee, 25% fino a 24.000€ Isee e una riduzione del 10% per i nuclei oltre i 5 componenti in alloggi fino ad 80 mq. (famiglie numerose, studenti, immigrati).

Per l'IMU valgono le stesse aliquote in vigore nel 2013. Sull'abitazione principale l'IMU non si paga, con la sola eccezione degli alloggi di lusso classificati in categoria A/1, A/8 e A/9 per i quali l'aliquota è al 6 x mille, mentre si paga per tutti gli altri immobili (vedere sul sito Internet, all'indirizzo www.comune.torino.it/tasse/iuc/imu-14). CGIL-CISL-UIL hanno concordato con il Comune di Torino che i proprietari che affitteranno l'abitazione con contratto di locazione concordato potrànno ridurre l'aliquota IMU al 5,75 x mille.

La TASI è una nuova imposta che secondo il Governo serve a pagare i servizi indivisibili (illuminazione, manutenzioni stradali, ecc.) ma che in realtà si presenta come una nuova patrimoniale, simile all'IMU, senza però prevedere le detrazioni che l'IMU assicurava alle abitazioni di minor valore. La nuova imposta senza le detrazioni e senza i correttivi proposti da CGIL-CISL-UIL finisce per fare “Robin Hood al contrario” favorendo gli immobili di pregio e facendo pagare quei 5 milioni di cittadini che invece non pagavano l'IMU.

Per queste ragioni CGIL-CISL-UIL hanno chiesto al Comune di Torino di:

GARANTIRE che, con la TASI, nessun cittadino paghi più di quanto pagava con l'IMU e chi era esente dal pagamento dell'IMU nel 2012 lo sia anche dalla TASI;

PREVEDERE una AGEVOLAZIONE che tenga conto della Rendita Catastale degli immobili (da qui i 110 € di sconto per immobili fino a 700 € di rendita catastale)

Riteniamo l'ESCLUSIONE degli INQUILINI, dal pagamento della TASI, un fatto positivo.

CAMBIARE le DETRAZIONI per i figli, che il Comune ha previsto in 30 € per tutti i figli fino a 26 anni, che NON devono essere distribuite in modo indiscriminato, ma che devono tenere conto del “reddito familiare” e/o se sono fiscalmente a “ carico”.

COSTITUZIONE di un FONDO ISEE in continuità con il Fondo di Restituzione dell'IMU che ha consentito lo scorso anno a 10.000 famiglie di recuperare fino a 100 €. Il Fondo deve garantire il recupero della TASI a tutti i lavoratori dipendenti ed ai pensionati con un reddito ISEE fino a 17.000 Euro.

RICONOSCIMENTO, nell'ambito del Fondo ISEE, di una detrazione specifica per la presenza di DISABILI o NON-AUTOSUFFICIENTI certificati nel nucleo familiare.

Torino, maggio 2014

SALARIO MINIMO: DOVE, PER CHI, QUANDO

 
Iniziativa sul salario minimo con la quale si vuole offrire un momento di approfondimento su questo tema, a partire dalla situazione europea e dalla recente introduzione del salario minimo in Germania. 
 
 
Mercoledi' 18 giugno 2014 - ore 10.00-13.00
Sala "Pia Lai" - CGIL - Via Pedrotti 5 - Torino

Scarica\Leggi la locandina

domenica 1 giugno 2014

Aggressione in metropolitana aTorino, due arresti per tentato omicidio.

Un gruppo di 6 giovani ha accoltellato l'altra notte un ragazzo di 27 anni che si trova tutt'ora in ospedale ricoverato in gravi condizioni. È accaduto intorno all’una, a bordo della metropolitana – direzione Fermi- all’altezza della fermata Massaua. Sarebbero giovanissimi, quattro ragazzi e due ragazze: la metà minorenni.
Il quotidiano La Repubblica sostiene che "il movente, stando al racconto di alcuni testimoni, sarebbe da ricondurre a divergenze politiche: il ferito apparterrebbe all'area antagonista di sinistra, mentre il gruppo sarebbe di destra. Ipotesi che gli inquirenti stanno ora verificando. Tutti, sia la vittima che gli aggressori, sono poi scesi alla fermata di piazza Massaua dove la polizia, immediatamente intervenuta, ha prestato soccorso al ferito e ha fermato l'intera "banda". Due di loro, tra cui un minorenne, sono starti arrestati per tentato omicidio: avrebbero colpito il 27enne con calci, pugni e una coltellata al petto. Il serramanico, che era stato gettato in un cestino dell’immondizia, è stato recuperato e sequestrato dagli agenti. Gli altri quattro giovani (tra cui due minorenni) sono stati denunciati, mentre la vittima si trova tuttora ricoverata in ospedale: la prognosi è riservata. Il fendente gli ha perforato un polmone."