Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

giovedì 9 giugno 2016

INCONTRO CON IL QUESTORE SULLE CRITICITA’ ORGANIZZATIVE

Dopo aver disertato la Festa della Polizia perché riteniamo che non ci sia nulla da festeggiare, questa mattina abbiamo partecipato al confronto sulle criticità emerse negli ultimi mesi presso gli Uffici della Questura. Per la nostra Organizzazione era presente al tavolo Nicola Rossiello.
Preso atto delle segnalazioni dai lavoratori, in particolare di quelle manifestate nella recente assemblea svoltasi presso l’UPGSP, abbiamo contestato il difficile clima di alcuni Uffici operativi caratterizzato da atteggiamenti tipici della cultura militare, un modello dannoso e lontano dal modello organizzativo generale, non coerente con la legittima domanda di sicurezza del Paese.
Una polizia di soldatini considerati alla stregua di numeri non appartiene al nostro tempo, al Paese e all’idea che abbiamo di sicurezza e dignità del lavoro.
Abbiamo contestato i tentativi e le pressioni volte a limitare il ricorso allo straordinario emergente, anche e soprattutto nei casi inderogabili determinati dalle circostanze di servizio, e abbiamo fatto rilevare l’elevato malcontento che ha come ricaduta immediata un considerevole aumento delle istanze di trasferimento e assegnazione ad altri Uffici.
Persistono carenze organizzative, logistiche e strumentali che riguardano vari ambiti, non solo quello delle volanti, ma anche quello dell’ordine pubblico, dei servizi dei Commissariati, dell’impiego del RPC, dell’impiego dei UOPI, per le quali servono soluzioni, mentre parallelamente registriamo un’ingiustificata contrazione dei diritti, in particolare di quelli riguardanti la fruizione di congedi e permessi che determinano una generale demotivazione dei lavoratori.
Abbiamo chiesto e ottenuto garanzie per quanto riguarda la movimentazione dei lavoratori impiegati da troppi anni alla ricezione denunce, ai quali viene sistematicamente impedita qualsiasi forma di movimentazione interna.
Abbiamo stigmatizzato le scelte dell’Amministrazione per quanto riguarda gli orari in deroga, scelte che hanno determinato gravi conseguenze a danno dei lavoratori e delle loro famiglie.
In generale abbiamo rammentato che la nostra categoria sopporta gli effetti negativi di un contratto scaduto da troppi anni e non ancora rinnovato, di una cronica disapplicazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro, degli effetti dannosi sulla salute delle turnazioni e dell’impiego straordinario in lavoratori la cui età media è prossima ai 50 anni, dell’assenza di un sistema previdenziale capace di garantire la protezione sociale ed economica dei nostri pensionati e di quelli che andranno in pensione nei prossimi anni, di un riordino inaccettabile nella forma e nei contenuti proposti.
Per la nostra Organizzazione la discussione va riportata sul piano del rapporto di lavoro e della garanzia dei diritti dei lavoratori. Il lavoro resta l’elemento essenziale per la società, fatto di un contenuto economico associato a un contenuto di dignità che non può essere ignorato e violato.
Infine abbiamo riaffermato la necessità di realizzare un clima generale di benessere organizzativo che è anche un obbligo per il datore di lavoro.
Torino, 31 maggio 2016 Segreteria Provinciale Torino