CGIL, Cisl e Uil hanno scoperto in questi giorni che la Giunta Cota ha aumentato dal 2 luglio scorso i ticket di alcune prestazioni sanitarie, senza fornire nessuna informazione al sindacato e ai cittadini.
Recependo il nuovo nomenclatore nazionale (l’elenco completo delle prestazioni e dei relativi oneri), sono aumentati i ticket per tutti gli esami e le visite specialistiche.
Il ticket è composto da una quota nazionale definita nel nomenclatore, e da una quota aggiuntiva regionale.
Con la delibera del 2 luglio, ad esempio, il costo della prima visita specialistica è passato da 23,10 euro (18,60 di costo base + 4,50 di ticket aggiuntivo regionale) a 26,70 euro (20,70+6).
Pertanto, oltre all’aumento di 2,10 euro, deciso a livello nazionale, la Regione ha confermato un ulteriore incremento del ticket regionale di 1,50 euro.
Stesso discorso per la seconda visita e successive, che passano da 12, 90 euro a 14,40 euro.
“La Giunta – spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Laura Seidita, Giovanna Ventura e Lorenzo Cestari – fa cassa sulla salute dei cittadini e concede alle strutture private indubbi vantaggi. In parecchi casi, come per gli esami del sangue, sarà più conveniente per il cittadino rivolgersi ai privati piuttosto che a un ospedale, Asl o struttura convenzionata”.
Cgil, Cisl e Uil denunciano anche gravi inadempienze da parte dell’assessorato sulla normativa delle esenzioni-ticket per malattie croniche. I pazienti non vengono avvisati sulla scadenza della propria esenzione, che dura 5 anni, e lo scoprono solo al momento di pagare il ticket o quando l’Asl ne richiede, in un secondo tempo, il pagamento.
“Riteniamo grave e inaccettabile il comportamento dell’Assessorato alla Sanità che non ci ha minimamente informato di questi cambiamenti. È incredibile che gli utenti debbano venire a conoscenza di queste novità solo quando si trovano davanti allo sportello per il pagamento dei ticket senza che nessuno si sia preoccupato di dare loro le informazioni necessarie”.
Recependo il nuovo nomenclatore nazionale (l’elenco completo delle prestazioni e dei relativi oneri), sono aumentati i ticket per tutti gli esami e le visite specialistiche.
Il ticket è composto da una quota nazionale definita nel nomenclatore, e da una quota aggiuntiva regionale.
Con la delibera del 2 luglio, ad esempio, il costo della prima visita specialistica è passato da 23,10 euro (18,60 di costo base + 4,50 di ticket aggiuntivo regionale) a 26,70 euro (20,70+6).
Pertanto, oltre all’aumento di 2,10 euro, deciso a livello nazionale, la Regione ha confermato un ulteriore incremento del ticket regionale di 1,50 euro.
Stesso discorso per la seconda visita e successive, che passano da 12, 90 euro a 14,40 euro.
“La Giunta – spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Laura Seidita, Giovanna Ventura e Lorenzo Cestari – fa cassa sulla salute dei cittadini e concede alle strutture private indubbi vantaggi. In parecchi casi, come per gli esami del sangue, sarà più conveniente per il cittadino rivolgersi ai privati piuttosto che a un ospedale, Asl o struttura convenzionata”.
Cgil, Cisl e Uil denunciano anche gravi inadempienze da parte dell’assessorato sulla normativa delle esenzioni-ticket per malattie croniche. I pazienti non vengono avvisati sulla scadenza della propria esenzione, che dura 5 anni, e lo scoprono solo al momento di pagare il ticket o quando l’Asl ne richiede, in un secondo tempo, il pagamento.
“Riteniamo grave e inaccettabile il comportamento dell’Assessorato alla Sanità che non ci ha minimamente informato di questi cambiamenti. È incredibile che gli utenti debbano venire a conoscenza di queste novità solo quando si trovano davanti allo sportello per il pagamento dei ticket senza che nessuno si sia preoccupato di dare loro le informazioni necessarie”.