Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

mercoledì 31 ottobre 2012

SILP CGIL Piemonte e FP CGIL pretendono l'impegno della Regione Piemonte

Questa mattina in delegazione del Coordinamento Sicurezza e Soccorso Pubblico del SILP CGIL e FP CGIL, in rappresentanza dei lavoratori di Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco del Piemonte, abbiamo partecipato ad una audizione del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, presieduto da Valerio Cattaneo insieme ai rappresentanti dei gruppi consiliari.
La delegazione, formata da Nicola Rossiello (Segretario regionale SILP CGIL Pmt), Mara Politi (Segretaria regionale FP CGIL Pmt con delega alla sicurezza), Claudia Moretta (Segretaria Generale SILP CGIL Torino) e Laura Mazzetti (Coordinamento FP CGIL CFS) ha rappresentato al consesso regionale le ragioni della protesta del 23 ottobre scorso e ha preteso un intervento presso i rispettivi membri delle Commissioni parlamentari incaricate di esaminare lo schema di regolamento per l'armonizzazione dei requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico per i lavoratori del comparto sicurezza-difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. Il SILP per la CGIL e la FP CGIL porteranno avanti, con coerenza, le legittime istanze e le rivendicazioni dei lavoratori attraverso ulteriori iniziative in tutte le sedi.
in prima fila (2° da sn) Rossiello, Politi e Mazzetti, in seconda fila Moretta
Pubblichiamo, di seguito, il comunicato stampa della Regione Piemonte:

"No ai tagli lineari e indiscriminati alla sicurezza, alla difesa e al soccorso pubblico. Rischi causati dall’eccessiva età anagrafica media dei personale. Razionalizzazione della spesa per garantire ammodernamento di mezzi e strutture. Questi alcuni dei problemi denunciati dai sindacati di polizia, corpo forestale e vigili del fuoco, ricevuti mercoledì 31 ottobre in Consiglio regionale.
Alla presenza di un’ampia rappresentanza di consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, i sindacati hanno richiesto che l’Assemblea piemontese intervenga presso le competenti Commissioni parlamentari per segnalare queste criticità e intervenire sulla proposta di riforma previdenziale, che rivedrà i requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico.
Il presidente del Consiglio, Valerio Cattaneo, ha assicurato l’impegno dell’Aula per l’approvazione di un ordine del giorno condiviso che chieda attenzione al governo nazionale, con particolare riferimento alla situazione del Piemonte. Ha inoltre invitato le forze politiche presenti a segnalare i problemi ai propri parlamentari che fanno parte delle Commissioni competenti."


Pubblichiamo, di seguito, il testo del nostro documento consegnato al Presidente Cattaneo.
"Su proposta del ministro del Lavoro e degli Affari Sociali, Fornero, il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento per l'armonizzazione dei requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico per i lavoratori del comparto sicurezza-difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico iscritti a fondi previdenziali dell'Inps, dell'ex-Enpals e dell'ex-Inpdap, tutti confluiti nell’Inps. Lo schema di regolamento è all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e successivamente sarà vagliato dal Consiglio di Stato. 
Secondo alcune indiscrezioni il testo prevedrebbe il graduale incremento dei requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, mentre sarebbero state mantenute in parte alcune delle condizioni e dei requisiti di accesso al sistema pensionistico tipiche delle nostre carriere. Contemporaneamente sarebbero stati disattesi parte dei percorsi che hanno fatto parte della nostra azione sindacale recente e che costituiscono elemento irrinunciabile di quello che riteniamo un diritto alla “specificità” per lavoratori che operano in condizioni di impiego operativo altamente rischioso, che presuppone il costante possesso di particolari idoneità psico-fisiche, con evidente danno per la propria professionalità e, spesso, a rischio della propria salute. 
Dal testo licenziato dal Consiglio dei Ministri sarebbero state cancellate le previsioni di dimezzare gli anni di contribuzione figurativa e le penalizzazioni sul sistema di calcolo. Restano da sciogliere i nodi sulla permanenza dell'adeguamento alle aspettative di vita, sull'innalzamento dei limiti di età per la pensione di vecchiaia e sulle penalizzazioni relative alle pensioni di anzianità. 
Stiamo parlando di lavoratori che, a causa dei tagli scellerati e irrazionali operati dai Governi alternatisi alla guida del Paese, operano nel contrasto della criminalità a tutti i livelli, privi di appropriati strumenti di azione, in ambienti e con mezzi non idonei e con un livello di organizzazione inaccettabile dal punto di vista personale, in condizioni difficili perchè costretti a turnazioni che li mettono a rischio di insorgenza di malattie tumorali perché incidono pesantemente sui ritmi circadiani, ma esclusi dal novero nelle cosiddette categorie usuranti. Un recente studio scientifico ha classificato la nostra professione al 4° posto tra quelle maggiormente sottoposte a stress psichico! 
Per queste e ulteriori ragioni non possiamo accettare: 
· l’applicazione nel nostro comparto di penalizzazioni e dell’incremento legato alla speranza di vita, in ragione del fatto che la condizione psico-fisica degli operatori, fortemente correlata all’età anagrafica, è requisito fondamentale per lo svolgimento delle attività operative; 
· l’eventuale riduzione della maggiorazione del periodo di servizio, che, allo stato attuale in relazione all’età media di accesso – compreso nell’intervallo 26-30 anni - pone gli operatori del comparto in condizione di non poter raggiungere il requisito per la pensione di anzianità; 
· l’introduzione di discriminazioni legate all’età anagrafica tra coloro che hanno gli stessi requisiti relativi alla massima anzianità contributiva. 
Il blocco dei contratti fino al 2014, se non fino al 2017, e dell'indennità di vacanza contrattuale per i lavoratori statali comporterà tra il 2010 e il 2014 una perdita di salario complessiva di oltre 6 mila euro, inoltre non sono stanziate le necessarie risorse sul fondo perequativo per garantire la copertura al 100% dell'assegno una-tantum per gli anni 2012 e 2013 che avrebbe almeno parzialmente compensato la perdita economica legata al blocco economico delle progressioni di carriera. E’ una prospettiva inaccettabile che intendiamo contrastare decisamente. 
Con la legge di stabilità viene confermato il blocco del turn-over al 20% per il triennio 2012-2014 e al 50% per l'anno 2015 con la conseguente riduzione di organici di circa 18.000 unita' per le forze di polizia – di queste, circa 6.000 per la sola polizia di stato. 
Dal punto di vista del servizio ai cittadini l'effetto dell'innalzamento dell'età media dei lavoratori del comparto, sommato al blocco del turn-over, determinerà serie conseguenze sulla sua efficienza e, in generale, sul modello di sicurezza del Paese. 
Le ultime manovre finanziarie hanno fortemente penalizzato il lavoro pubblico. I continui tagli ai servizi, oltre al nostro, anche, ad esempio a quello sanitario spingono verso una privatizzazione che pagheranno duramente tutti i cittadini perché c'è una questione economica alla base, che trova banale soluzione nell'idea di colpire il settore pubblico e i servizi erogati riducendoli sempre più in favore dei privati. La nostra non è una visione statalista perché è evidente che la sicurezza non può essere che prerogativa esclusiva dello Stato. 
Come categorie della CGIL Funzione Pubblica e sindacato di riferimento della CGIL dei lavoratori di polizia sentiamo, pertanto, il dovere di pretendere, non chiedere, l’impegno della politica e delle Istituzioni ed è per questo che siamo qui, davanti ad un interlocutore che per noi non è quello naturale. E’ l’effetto della crisi politica di un Paese che per dare soluzione alla crisi economica deve dare segnali diversi da quelli attuali, investendo in legalità per contrastare mafia, evasione fiscale e corruzione. Qualsiasi altra “visione” sarebbe suggestiva e lontana dalla realtà."
Rossiello, Politi, Mazzetti, Moretta, Bortoli, Scalzo, Nigro

ARCHIVIO APERTO

Bollettino di segnalazioni legislative e giurisprudenziali 175_12

LAVORATORI STRANIERI 

Iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale 
Con la circolare n.56675 del 2012 il Ministero dell'Interno ha chiarito che i cittadini stranieri, per i quali e' stata presentata dichiarazione di emersione, possono essere iscritti al Servizio sanitario nazionale (art.34 del T.U. Immigrazione n.286/1998); infatti una quota del contributo forfettario di 1.000 euro versato per ciascun lavoratore e' destinato al finanziamento dei maggiori oneri del Servizio sanitario nazionale e la quota destinata alla copertura contributiva previdenziale e assistenziale e’ utile soprattutto in caso di necessita' di certificato di malattia e per la conseguente indennita' malattia INPS; infine, si precisa che questi lavoratori se sono gia' in possesso di codice fiscale possono iscriversi direttamente al SSN. 
DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE PROVVEDIMENTO: Circ. Min. Interno n. 56675 del 26/10/2012 
FONTE: Min. Interno del 26/10/2012 
CLASSE: 83/15 SCHEDA n. 37277/2012 

TFR 

Erogazione diretta del TFR a carico del Fondo di Tesoreria 
Con il messaggio n.17020 del 2012 l'Inps comunica il rilascio della nuova procedura per la liquidazione diretta del TFR dal Fondo di Tesoreria e fornisce approfonditi chiarimenti relativamente al DM 30/01/2007 e al decreto legislativo n.2542 del 2005. Nel messaggio si evidenzia: semplificazione del processo di presentazione delle domande per il pagamento diretto; telematizzazione delle domande; nuova procedura di pagamento; il contributo versato al Fondo di Tesoreria e la prestazione da erogare (operazioni societarie; anomalie nei flussi UNIEMENS e versamenti parziali); cessione del TFR alle Finanziarie; aziende sottoposte a procedura concorsuale e interazione con il Fondo di Garanzia; anticipazioni; tassazione; aziende agricole assuntrici di operai; gestione ricorsi amministrativi; pagamenti ricorsi amministrativi; pagamenti superiori a diecimila euro. 
DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE PROVVEDIMENTO: Msg. Inps n. 17020 del 19/10/2012 
FONTE: Ipsoa del 30/10/2012 
CLASSE: 76/5 SCHEDA n. 37278/2012 

LAVORO DOMENICALE 

Compenso 
Con la sentenza n.18284 del 2012 la Cassazione ha chiarito che, se in sede di contrattazione collettiva si sia omesso di prevedere la maggiorazione della paga oraria, provvedera' in tal senso il giudice, al quale spettera' di liquidare in via equitativa il compenso al lavoratore per il disagio della prestazione svolta di domenica; rispetto alla "sofferenza" del lavoratore per la privazione della pausa destinata al recupero delle energie psico-fisiche, il lavoro domenicale non costituisce, in ordine alla natura giuridica che questo assume, un indennizzo o un risarcimento, ma piuttosto e' riconosciuta la sua natura retributiva. 
GIURISPRUDENZA PROVVEDIMENTO: Sent. Cass. n. 18284 del 25/10/2012 
FONTE: www.diritto.it del 30/10/2012 
CLASSE: 116/8 SCHEDA n. 37279/2012 

AMIANTO 

Riconoscimento del danno biologico agli eredi anche se il lavoratore deceduto era un accanito fumatore 
Con la sentenza n.18472 del 2012 la Cassazione ha stabilito che il vizio della sigaretta non esclude che nel processo che ha portato alla formazione della neoplasia non siano intervenuti altri fattori come l'esposizione prolungata all'amianto; con questa sentenza, che si occupa del decesso di un operaio (addetto alla manutenzione dei rivestimenti di amianto negli altiforni di uno stabilimento siderurgico di Taranto) viene applicato il criterio secondo cui deve ritenersi acquisita la prova del nesso causale nel caso sussista un'adeguata probabilita', sul piano scientifico, che il sorgere della malattia sia conseguenza dell'attivita' svolta, anche se non sussiste una certezza assoluta. 
GIURISPRUDENZA PROVVEDIMENTO: Sent. Cass. n. 18472 del 26/10/2012 
FONTE: www.diritto.it del 30/10/2012 
CLASSE: 72713 SCHEDA n. 37280/2012 

PRIVACY 

Sistema di videosorveglianza con rilevazioni audio 
Con il provvedimento del 4/10/2012 il Garante per la protezione dei dati personali ha dichiarato illecito il trattamento effettuato a mezzo del sistema di videosorveglianza collocato all'interno dell'azienda (un call center) che, oltre a riprendere il locale dove sono posizionate le postazioni del computer, ne rilevava anche l'audio; Il Garante, ricorda, che ai sensi della legge n.300/1970, gli impianti e le apparecchiature di controllo richieste da esigenze organizzative, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna e, in ogni caso, il datore di lavoro e' tenuto al rispetto di tali norme e, se necessario, di designare i responsabili che possono legittimamente accedere al sistema di videosorveglianza, impartendo agli stessi le necessarie istruzioni (artt.143, comma1, lett. b), 144 e 154, comma1, lett. c), del Codice). 
DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE PROVVEDIMENTO: provv. Garante privacy del 04/10/2012 
FONTE: Ipsoa del 30/10/2012 
CLASSE: privacy SCHEDA n. 37281/2012 

DIPENDENTI DELLA POLIZIA DI STATO 

Trattenute sugli stipendi 
Con una nota del 24 ottobre 2012 il Ministero dell'Interno, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.223/2012, ha comunicato che, dal mese di novembre, al personale della Polizia di Stato non sara' piu' operata la trattenuta sullo stipendio del 2,5 per cento, nonche' la rivalsa a carico del dipendente prevista dall'art.37 del DPR 1032/1973; la nota si conclude specificando che saranno fornite ulteriori disposizioni per quanto riguarda le somme relative al periodo precedente. 
DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE PROVVEDIMENTO: nota Min. Interno n. 333-G/Div. 1 - Sett.2/aagg del 24/10/2012 
FONTE: Min. Interno del 24/10/2012 
CLASSE: 133713 SCHEDA n. 37282/2012 

AMBIENTE 

Legittimita' dell'ordinanza urgente del Sindaco 
Commento dottrinale sulla vicenda dell'ILVA di Taranto. Il Sindaco della citta' ha emanato un'ordinanza contingibile ed urgente con la quale ha ingiunto all'Ilva di porre in essere, con urgenza, misure idonee a scongiurare il pericolo alla salute pubblica; il giudice amministrativo salentino, ha dichiarato che il Sindaco non ha esercitato in modo corretto il potere straordinario che l'Autorita' territoriale gli assegna in situazioni eccezionali, e, ha stabilito, in definitiva, che le complesse vicende come quelle dell'Ilva di Taranto, andrebbero vagliate ex ante, per non dover fronteggiare continuamente emergenze conosciute, ma trascurate che, in definitiva, diventano un altro ostacolo verso la comprensione della gravita' dei fatti. 
COMMENTI 
FONTE: Ipsoa del 30/10/2012 
CLASSE: 1 bis SCHEDA n. 37283/2012

martedì 30 ottobre 2012

IL REGOLAMENTO DI ARMONIZZAZIONE DELLE PENSIONE ALL'ESAME DELLE COMMISSIONI


Su proposta del ministro del Lavoro e degli Affari Sociali, Elsa Fornero, il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento per l'armonizzazione dei requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico per i lavoratori del comparto sicurezza-difesa, Vigili del fuoco e soccorso pubblico, iscritti a fondi previdenziali dell'Inps, dell'ex-Enpals e dell'ex-Inpdap, confluiti nel cosiddetto super Inps.

Il testo proposto dal Consiglio dei Ministri prevederebbe, tra gli altri provvedimenti, il graduale incremento dei requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia dei lavoratori delle forze di polizia a ordinamento civile, dei vigili del fuoco, del personale militare delle forze armate, compresi i militari dell'Arma dei carabinieri e di quelli della guardia di finanza. 

Sarebbero state conservate, comunque, parte delle condizioni e dei requisiti di accesso al sistema pensionistico tipici delle nostre carriere. 

Trapelano indiscrezioni secondo le quali dal testo licenziato dal Consiglio dei Ministri sarebbero state cancellate le previsioni di dimezzare gli anni di contribuzione figurativa e le penalizzazioni sul sistema di calcolo, mentre resta qualche dubbio sulla permanenza dell'adeguamento alle aspettative di vita, sull'innalzamento dei limiti di età per la pensione di vecchiaia e sulle penalizzazioni relative alle pensioni di anzianità.

Lo schema di regolamento passa ora all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato.

Dal punto di vista del servizio prestato ai cittadini è evidente come l'effetto dell'innalzamento dell'età media dei lavoratori del comparto, sommato al blocco del turn-over, provocherà conseguenze serie sulla loro efficienza e sul generale modello di sicurezza del Paese.

Nicola Rossiello

DOMANDA: "Signora Fornero dove abita a Roma?". RISPOSTA:"... nella foresteria della caserma dei carabinieri"

Rilanciamo il testo di un'interrogazione a risposta scritta presentata alla Camera dei Deputati, secondo la quale il Ministro Elsa Fornero alloggerebbe a Roma nella foresteria dell'Arma dei Carabinieri, sostenendo una spesa pressoché irrisoria e simbolica per l'uso di una struttura destinata ad altro scopo, piuttosto che quello di ospitare un Ministro.
Noi vogliamo sperare che non sia così, che l'abitudine di abusare delle fragili risorse pubbliche non appartenga a tutti in modo sistematico ed estremamente trasversale.
Se la notizia si rivelasse fondata, anche i "migliori" ministri tecnici, coloro che si sono dichiarati paladini della sobrietà, insediatisi per contrastare un modo di fare politica letale per l'Italia, non faranno che confermare la tesi secondo cui "sono tutti uguali". Ma soprattutto sarebbe difficile da accettare che il ruolo di protagonista in questa vicenda appartenga proprio ad un Ministro come Elsa Fornero. 

Atto Camera - Interrogazione a risposta scritta 4-18209
presentata da FRANCESCO BARBATO - martedì 23 ottobre 2012, seduta n.707

BARBATO
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
12 ottobre 2012 GrNet.it informava i lettori che il Ministro Elsa Fornero alla domanda: «dove abita, a Roma?» rispose, fuori onda, «nella foresteria della caserma dei carabinieri»;
sempre dal medesimo organo di informazione abbiamo appreso che trattasi di Casale Renzi «una residenza storica dell'Arma dei carabinieri situata proprio di fronte il Comando Generale della Benemerita, in viale Romania» con «interni extralusso ed è immersa in un curatissimo parco nel cuore dei Parioli, con la ricettività di appena 11 camere con 17 posti letto per i pochi privilegiati che vi hanno accesso» inoltre «Un carabiniere che veste i panni di portiere è incaricato di consegnare le chiavi alla ministra»;
l'autore dell'articolo fa notare: «quello che in gergo dovrebbe essere un "organismo di protezione sociale", destinato a carabinieri in difficoltà che magari hanno l'esigenza di soggiornare a Roma per assistere un congiunto o per altre finalità assistenziali, è invece rigorosamente off-limits per la bassa forza costretta a ripiegare su altre sistemazioni»;
la «sobrietà» è stato il dettato d'agenda di questo Governo tecnico;
l'alloggio in discussione è una struttura residenziale di pregio in un quartiere tra i più rinomati della capitale;
è notorio il prezzo esoso degli affitti a Roma per un cittadino, residente e non;
se i fatti esposti corrispondano al vero e quanto, venga corrisposto economicamente in termini di affitto o di «tariffa» all'Arma dal Ministro Fornero che, al citato sito ha dichiarato - mediante il proprio ufficio stampa - di pagare la «normale tariffa» per la camera che occupa e per i pasti che consuma presso la struttura in oggetto che avrebbe un costo di circa 15 euro giornalieri;
se il Ministro della difesa sia a conoscenza dei fatti esposti che, ad avviso dell'interrogante, richiedono un immediato chiarimento circa la struttura oggetto della vicenda, in particolare su chi possa accedere all'ospitalità e chi ne stia usufruendo, come avvenga la selezione tra i richiedenti, quali siano i costi di permanenza e quale accordo viga tra il Ministro Fornero e chi detiene la responsabilità su Casale Renzi. (4-18209)

lunedì 29 ottobre 2012

LEGGE DI STABILITÀ: CGIL, "BATOSTA FISCALE DA 125 EURO A CONTRIBUENTE"

Gli interventi fiscali, previsti dalla legge di stabilità, costano al contribuente medio 125 euro l'anno. E' quanto emerge dalle tabelle della Cgil, che fa la differenza tra le riduzioni delle aliquote Irpef, l'aumento dell'Iva e le minori detrazioni e deduzioni. Secondo Cgil, un contribuente con un reddito lordo di 19.250 euro avrà benefici fiscali Irpef pari a 118 euro ma allo stesso tempo, dovrà fare a meno di 160 euro tra deduzioni e detrazioni, a cui si aggiungono 83 euro in più di Iva, dovuti all'aumento dell'aliquota. Per un lavoratore dipendente con uno stipendio medio di 26.000 euro il costo delle misure contenute nella legge di stabilità sarà pari a 82 euro, risultato della differenza tra 180 euro di vantaggi Irpef e 160 euro di minori detrazioni/deduzioni più 102 euro di maggiore Iva.

Passando ai nuclei familiari, una coppia di lavoratori dipendenti con un reddito complessivo pari a 55.000 euro, a causa della legge di stabilità, dovrà fare i conti con effetti negativi per 421 euro. In particolare dalla riduzione dell'Irpef si stima una minore imposta di 380 euro, che però sarà più che 'compensata' dalle minori detrazioni/deduzioni pari a 491 euro a cui si sommano altri 310 euro di maggiore Iva.

Non va meglio per i pensionati, che pagheranno la legge di stabilità 291 euro, a causa di minori detrazioni/deduzioni per un totale di 261 euro più 230 euro di maggiore Iva a cui vanno sottratti 200 euro di minore Irpef.

La situazione fiscale peggiora anche per i lavoratori precari, con 8.000 di reddito l'anno, che non potranno contare sugli interventi Irpef perché incapienti, ma si troveranno a pagare 55 euro di Iva in più. Nessun beneficio, invece, per i lavoratori dipendenti (part-time) con reddito 15.000 euro, perché le detrazioni/deduzioni restano invariate, l'Irpef si riduce di 70 euro, ma allo stesso tempo l'Iva aumenta di 70 euro.

Dati scoraggianti arrivano per i pensionati con un reddito annuo di 16.000 euro. Secondo il sindacato lo sconto Irpef sono di 85 euro, mentre le minori deduzioni/detrazioni ammontano a 86 euro e l'Iva pesa per altri 72 euro. Mentre il pensionato sociale (5.577 euro l'anno) non avrà né benefici né aggravi sul reddito perché incapiente, ma pagherà 48 euro in più, dovuti all'aumento dell'Imposta sul valore aggiunto. Le misure fiscali contenute nella legge di stabilità peseranno sulle tasche degli operai per 107 euro l'anno. la Cgil stima che un reddito medio di 20.000 potrà beneficare di una minore Irpef, pari a 120 euro, ma dovrà pagare un incremento delle detrazioni/deduzioni pari a 137 euro, a cui si sommano altri 90 euro di maggiore Iva.

Un impiegato con un reddito di 30.000 euro pagherà la riforma 110 euro, a causa di un aumento dell'Iva pari a 120 euro, più le minori detrazioni/deduzioni che ammontano a 190 euro, che saranno compensate solo in parte dalla riduzione Irpef di 200 euro. Infine ci sono i liberi professionisti, con reddito annuo di 60.000 euro. La minore Irpef sono di 232 euro, le minori detrazioni/deduzioni ammontano a 198 euro e l'incremento delle aliquote Iva pesa per altri 228 euro, per un costo di 194 euro. Il reddito disponibile si riduce in misura maggiore per i pensionati sociali (0,86%); mentre per il lavoratore precario l'incidenza sul reddito disponibile sarà pari allo 0,83%. Per l'operaio gli interventi fiscali avranno un impatto dello 0,53% mentre per l'impiegato guardo l'incidenza è dello 0,37%. Si scende allo 0,32% per i lavoratori dipendenti con reddito di 26.000, per li professionisti e pensionati con reddito di 16.000 euro. Per il contribuente medio l'impatto delle misure fiscali sul reddito disponibile sarà pari allo 0,65%.     adnkronos

domenica 28 ottobre 2012

CGIL Piemonte - III Conferenza regionale sull'immigrazione

La Cgil Piemontese organizza per il 10 novembre 2012 dalle ore 9 alle ore 14 via Pedrotti 5 Torino la sua terza conferenza regionale sull'immigrazione.
Sono oltre 400 mila gli stranieri provenienti da tutto il mondo che vivono nella nostra regione. Ogni 100 residenti in Piemonte 9 sono stranieri, una percentuale più alta della media nazionale (6%).
Sono numeri, accompagnati da altri parametri (ricongiungimenti familiari, acquisto della casa, presenza di minori stranieri nelle scuole) che evidenziano che siamo in presenza di un fenomeno strutturale radicato nel territorio e nei luoghi di lavoro. Nel 2010 risultavano assicurati all'INAIL 193.196 occupati nati all'estero.
Con la terza conferenza dal titolo : ”Lavoro Diritti di Cittadinanza Partecipazione” la CGIL Piemonte intende interrogarsi, in un confronto con le categorie e con le proprie realtà territoriali nonché con le istituzioni, le imprese, il terzo settore e le comunità degli immigrati, sui problemi, sulle eventuali nuove potenzialità, sulle risposte che più in generale abbiamo saputo dare a questo nuovo fenomeno e sulle prospettive. Intendiamo inoltre con la Conferenza riproporre i grandi temi dell'integrazione e della cittadinanza che, nella condizione di crisi acuta e di disagio sociale che caratterizza questa fase della vita del nostro paese, costituiscono temi importanti dell'iniziativa della Cgil poiché affrontano le grandi questioni del lavoro e del welfare, in una prospettiva di crescita economica e di estensione dei diritti.
La Cgil Piemontese conta oggi 23000 lavoratori e lavoratrici migranti iscritti, e può su questo terreno, operare in tutto il territorio regionale per estendere e rafforzare la sua capacità di rappresentanza e dare risposte alla grande domanda di sindacato che da questi lavoratori, tra i soggetti più esposti e più colpiti dalla crisi, a noi viene rivolta.
La III^ Conferenza regionale sull'immigrazione apre un percorso di conferenze in tutte le camere del lavoro per generalizzare la partecipazione di tutta l'organizzazione arricchendo così l'elaborazione regionale con la specificità dei territori.
La conferenza inizierà alle ore 9 del 10 novembre e terminerà intorno alle ore 14. I lavori saranno conclusi dalla Segretaria nazionale Vera Lamonica. 

SILP CGIL PMT Estratto del bollettino di segnalazioni legislative e giurisprudenziali - n.173 - 25 ottobre 2012

Pubblichiamo da oggi le notizie del nostro archivio documentazione sulle tematiche di maggiore interesse in ambito del lavoro, previdenza, consumo, sicurezza sul lavoro, ecc. Le note recano utili riferimenti giurisprudenziali e di ricerca.

MALATTIE PROFESSIONALI 
Uso del telefonino e tumore 
Con la sentenza n.17438 del 2012 la Cassazione ha riconosciuto che l'eccessiva esposizione alle radiofrequenze emesse dai telefoni cellulari (se utilizzatati per 5-6 ore al giorno per circa 12 anni) potrebbe contribuire all'insorgenza di tumori alla testa; ne consegue che, un uso cosi' prolungato puo' dar luogo a malattia professionale non tabellata e il giudice, nello stabilire detta incidenza, deve valutare anche le conclusioni probabilistiche del consulente tecnico in tema di nesso causale, considerando che la natura professionale della malattia puo' essere desunta con elevato grado di probabilita' dalla tipologia delle lavorazioni svolte, dalla natura dei macchinari presenti nell'ambiente di lavoro, dalla durata della prestazione lavorativa e dall'assenza di altri fattori extralavorativi, alternativi o concorrenti, che possano costituire causa di malattia. 
GIURISPRUDENZA PROVVEDIMENTO: Sent. Cass. n. 17438 del 12/10/2012 
FONTE: Ipsoa del 25/10/2012 
CLASSE: 72/8 SCHEDA n. 37264/2012 

SICUREZZA SUL LAVORO 
Comunicazioni di emergenza e persone sorde 
L'argomento trattato affronta il tema della comunicazione in situazioni si emergenza con le persone sorde e, insieme alla conoscenza degli strumenti utilizzati dai professionisti del soccorso, sono stati anche illustrati alcuni mezzi e strumenti alla portata di tutti che permettono una comunicazione con una persona sorda e che possano consentire di gestire le fasi iniziali di un'emergenza; partendo, quindi, da un riepilogo del quadro normativo, sono stati spiegati: chi e' e come si comunica con un sordo; problematiche e soluzioni per la sicurezza quotidiana dei sordi; problematiche e soluzioni per la sicurezza dei sordi in situazioni di emergenza; le diverse modalita' per comunicare un'emergenza: i sistemi di allarme; comunicazione tra soccorritori e pazienti sordi; la formazione del soccorritore nella relazione con le persone sorde; la gestione delle persone sorde in situazione di soccorso ed emergenza. 
COMMENTI 
FONTE: ISL n.10_2012 
CLASSE: 72/1 SCHEDA n. 37265/2012 

RICOSTITUZIONE DELLE PENSIONI 
Attivita' programmata a livello centrale con effetto sulla rata di novembre 2012 
Con il messaggio n.<17134> del 2012 l'Inps illustra le novita' concernenti le attivita' di ricostituzione delle pensioni a livello centrale nel corso del mese di settembre e dei primi giorni del mese di ottobre 2012, nell'ambito della attivita' di ricostituzione delle pensioni programmate a livello centrale, con effetto a partire dalla rata di pensione di novembre 2012. Le attivita' poste in essere dall'Istituto sono le seguenti: elaborazione delle pensioni che subiscono variazioni fiscali; elaborazione delle pensioni confermate a seguito di revisione sanitaria segnalate dalle Sedi entro il 1 ottobre 2012; elaborazione delle pensioni che subiscono variazioni a seguito dell'aumento delle rendite erogate dall'Inail. 
DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE PROVVEDIMENTO: Msg. Inps n. 17134 del 23/10/2012 
FONTE: Ipsoa del 25/10/2012 
CLASSE: 121/3 SCHEDA n. 37266/2012 

TUTELA DEL CONSUMATORE 
Ritardo dei voli di oltre le tre ore 
Nelle cause riunite n.C-581/10 e n.C-629/10 del 23/10/ la Corte di Giustizia UE ha stabilito che i passeggeri di voli in ritardo hanno diritto ad una compensazione pecuniaria in forza delle norme comunitarie quando la perdita di tempo e' pari o superiore a tre ore, ossia quando raggiungono la loro destinazione finale tre ore o piu' dopo l'orario di arrivo originariamente previsto dall'orario di volo stabilito; il diritto alla compensazione pecuniaria, deve ritenersi escluso solo quando si e' in grado di dimostrare che il ritardo prolungato sia dovuto a circostanze eccezionali che non si sarebbero potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso. 
GIURISPRUDENZA PROVVEDIMENTO: dec. CJUE n. C-581/10 e n. C-629/10 del 23/10/2012 
FONTE: Ipsoa del 25/10/2012 
CLASSE: 162 SCHEDA n. 37267/2012

P.A.: 'tecnici' che decisero norma su Tfr ora fanno retromarcia

I tecnici che allora decisero il provvedimento sulla trattenuta del Tfr per i dipendenti pubblici sono gli stessi che adesso “sono costretti a fare marcia indietro”, possibile quindi che “questi tecnici rimangono, ora come allora, sempre al loro posto?”. E' quanto afferma il responsabile dei Servizi pubblici della CGIL Nazionale, Michele Gentile, dopo la decisione assunta oggi dal Consiglio dei ministri.
“Quando nel 2010 si fece l'operazione sul trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici, giudicato recentemente incostituzionale dalla Corte costituzionale, dicemmo allora frettolosa, sommaria, superficiale e di dubbia legittimità”, ricorda Gentile che fa sapere: “I tecnici che allora la compilarono, giudicandola legittima, sono però gli stessi che oggi sono costretti ad una clamorosa retromarcia, provvedendo alla sua cancellazione. Occorre leggere bene il decreto legge varato in tutta fretta dal Governo ma con tutta evidenza appare una autocritica ad una norma sbagliata. Ma la domanda è - conclude Gentile -: possibile che i tecnici, ora come allora, rimangono sempre al loro posto?”.

Riordino dei ruoli della Polizia di Stato e regolamento pensionistico

Si è svolto, giovedì 25 ottobre, il tavolo tecnico per la definizione del riordino delle carriere dei ruoli della Polizia di Stato. Il resoconto della riunione con il commento tecnico della nostra Segreteria nazionale e la bozza di riordino proposta dall'Amministrazione, nonchè il testo del regolamento di armonizzazione del sistema previdenziale sono consultabili cliccando sui relativi links.

sabato 27 ottobre 2012

TFS/TFR - Sentenza 223/2012 Corte Costituzionale - Trattenuta del 2,50% il consiglio dei Ministri vara un decreto legge.

E' di qualche ora fa la notizia che il Consiglio dei Ministri ha licenziato un decreto legge sulla ormai nota vicenda della ritenuta del 2,50% sul TFS/TFR.
Il comunicato del Governo, che riportiamo integralmente di seguito, non permette di comprendere i termini esatti dell'intervento contenuto nell'emanando Decreto Legge, ma sembrerebbe che sia stato eliminato il comma 10 dell'articolo 12 del Decreto legge 78/2011, ripristinando la situazione antecedente (TFS).
Alla notizia stiamo dedicando un opportuno approfondimento appena saremo in possesso del decreto legge.
Il testo del comunicato del governo è il seguente: "...Il Consiglio ha poi approvato un decreto legge che, in attuazione della recente sentenza della Corte costituzionale n. 223 del 2012, ripristina la disciplina del trattamento di fine servizio nei riguardi del personale interessato dalla pronuncia. Per quanto riguarda le altre parti della sentenza della Consulta, il Consiglio ha stabilito che si procederà in via amministrativa attraverso un DPCM ai sensi della legislazione vigente..." 
link al comunicato del Governo:

venerdì 26 ottobre 2012

Trattenuta 2,50%: da novembre nessun prelievo

A seguito delle iniziative intraprese dal SILP CGIL, la nostra Amministrazione si è adeguata alla sentenza della Corte Costituzionale n. 223 dell'8 ottobre 2012 che ha stabilito l'illegittimità costituzionale degli artt. 9, comma 2 e 12, comma 10 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122. Il servizio TEP, con la prossima mensilità di novembre, interromperà l'effettuazione del prelievo sulla busta paga. pertantol 2,50%. La circolare ministeriale assicura che, presto, saranno forniti ulteriori dettagli per la corresponsione delle somme indebitamente prelevate a partire dal gennaio 2011.

Parlamentari che sono intervenuti su regolamento pensioni comparto sicurezza varato da CDM

s

PENSIONI: FIANO, MODIFICARE TESTO CDM SU COMPARTO SICUREZZA
(ANSA) - ROMA, 26 OTT - ''L'approvazione da parte del Cdm di
oggi del regolamento per l'armonizzazione dei requisiti di
accesso al nuovo sistema pensionistico per il comparto
sicurezza, non recepisce il tema piu' importante evidenziato
delle mozioni presentate in Parlamento dal Partito Democratico e
approvate in Senato: evitare che l'effetto di innalzamento
dell'eta' media degli operatori dei comparti sicurezza, difesa e
soccorso pubblico, sommato al blocco del turn over, provochi
conseguenze serie sull'efficienza del servizio e sul complessivo
modello di sicurezza del Paese. Lavoreremo per questo in
Parlamento per modificare il testo licenziato dal governo''. Lo
dice il responsabile sicurezza del pd Emanuele Fiano.
DEL 26-OTT-12 18:44

PENSIONI: FIANO, MODIFICARE NORMA SU REQUISITI COMPARTO SICUREZZA =
(AGI) - Roma, 26 ott. - Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza
del Pd, in una nota afferma: "L'approvazione da parte del Cdm
di oggi del regolamento per l'armonizzazione dei requisiti di
accesso al nuovo sistema pensionistico per il comparto
sicurezza, non recepisce il tema più importante evidenziato
delle mozioni presentate in Parlamento dal Partito Democratico
e approvate in Senato: evitare che l'effetto di innalzamento
dell'età media degli operatori dei comparti sicurezza, difesa
e soccorso pubblico, sommato al blocco del turn over, provochi
conseguenze serie sull'efficienza del servizio e sul
complessivo modello di sicurezza del Paese. Lavoreremo per
questo in Parlamento per modificare il testo licenziato dal
governo". (AGI) Ted 261857 OTT 12

Pensioni/Gasparri:Su sicurezza proposte sbagliate e inaccettabili
Minsitro offensivo e arrogante, imporremo cambiamenti importanti
Roma, 26 ott. (TMNews) - "Al primo esame il regolamento
pensionistico per il comparto sicurezza-difesa si conferma pieno
di proposte sbagliate e inaccettabili". Lo dice il presidente dei
senatori del Pd, Maurizio Gasparri che avverte: "anche alla luce
delle mie proposte approvate all'unanimità al Senato chiederò
modifiche sostanziali. Il governo ne dovrà prendere atto. E'
inaccettabile quanto deciso dal consiglio dei ministri.
Intendiamo imporre cambiamenti importanti. Il comportamento del
ministro del lavoro è offensivo e daremo a questa arroganza la
risposta che merita", conclude Gasparri.
Red/Gal - 262011 ott 12

Pensioni/ Cesa: Su sicurezza non va, affermare specificità
Vedremo testo, ma se è come bozza giorni scorsi va modificato
Roma, 26 ott. (TMNews) - "Aspettiamo di esaminare nel dettaglio
il regolamento predisposto dal governo sul sistema pensionistico
del comparto Difesa e Sicurezza. Se corrispondesse alla bozza
circolata nei giorni scorsi, ci porremmo con determinazione
l`obiettivo di modificarlo". Lo fa sapere in una nota il
segretario dell`Udc Lorenzo Cesa.
"Allungare l`età pensionabile degli operatori del settore, in un
momento di tagli e di blocco del turnover, significherebbe
mettere in discussione la stessa efficienza e funzionalità di un
comparto cruciale per la vita del Paese. Bisogna piuttosto
affermare prioritariamente la loro specificità in ambito
previdenziale - spiega Cesa -, nodo su cui ci stiamo battendo
nelle commissioni e nelle Aule, oltre che oggetto dei nostri
incontri con i membri del governo. Continueremo a lavorare,
convinti di poter giungere a una soluzione positiva".
Red/Gal 262011 ott 12

domenica 21 ottobre 2012

PENSIONI COMPARTO SICUREZZA E VIGILI DEL FUOCO – LEGGE STABILITÀ' 2013: IN PIAZZA PER DIFENDERE LA NOSTRA SPECIFICITÀ E LA SICUREZZA DEI CITTADINI

Il Governo, senza un vero confronto con le OO.SS., ha ipotizzato una modifica al sistema pensionistico delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico, con la quale si prevede l’innalzamento dell’età media degli operatori con conseguenti ricadute negative sull’operatività del servizio e, quindi, sulla sicurezza dei cittadini e sulla salute dei lavoratori. Il risultato sarà poliziotti sempre più vecchi e sempre meno sicurezza per i cittadini!

Tutto ciò sta avvenendo in netto contrasto:
• con i principi contenuti nella norma sulla specificità del Comparto che prevede di tenere conto della condizione peculiare del personale e delle loro condizioni di impiego operativo altamente rischioso, che presuppone il costante possesso di particolari idoneità psico-fisiche;
• con le indicazioni contenute nell’ordine del giorno, approvato dal Parlamento lo scorso mese di maggio, che impegna il Governo ad incontrare le rappresentanze sindacali per un confronto sul regolamento delle pensioni.

Riteniamo sbagliata e penalizzante:
- la previsione di innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia e di innalzamento della contribuzione utile per la pensione di anzianità;
- l’applicazione nel nostro comparto dell’incremento legato alla speranza di vita, in ragione del fatto che la condizione psico-fisica degli operatori, fortemente correlata con l’età anagrafica, è requisito fondamentale per lo svolgimento delle attività operative;
- l’applicazione delle penalizzazioni che obbligano gli operatori ad una permanenza in servizio, pur avendo già raggiunto il limite di anzianità contributiva fissato per la pensione di anzianità;
- la riduzione a 2 anni e 6 mesi della maggiorazione del periodo di servizio, che, allo stato attuale in relazione all’età di accesso in servizio (26/27 anni), pone gli operatori del Comparto nell’assurda condizione di non poter raggiungere il requisito per la pensione di anzianità;
- l’introduzione di discriminazioni legate all’età anagrafica tra coloro che hanno gli stessi requisiti relativi alla massima anzianità contributiva.

ORA CON LA LEGGE DI STABILITA’ 2013, PREDISPOSTA IN QUESTI GIORNI E IN CORSO DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO, IL GOVERNO CONTINUA A CREARE PENALIZZAZIONI E DANNI NEL PUBBLICO IMPIEGO E, QUINDI, ANCHE NEL COMPARTO SICUREZZA.

VIENE CONFERMATO IL BLOCCO DEL TURN-OVER AL 20% PER IL TRIENNIO 2012-2014 E AL 50% PER L'ANNO 2015 CON UNA RIDUZIONE DI ORGANICI DI CIRCA 18.000 UNITA' PER LE FORZE DI POLIZIA E DI CIRCA 6.000 PER LA SOLA POLIZIA DI STATO;

NON VENGONO STANZIATE LE NECESSARIE RISORSE SUL FONDO PEREQUATIVO CHE GARANTISCANO LA  COPERTURA AL 100% DELL'ASSEGNO UNA-TANTUM PER GLI ANNI 2012 E 2013;

VIENE MANTENUTO IL BLOCCO DELLE PROCEDURE CONTRATTUALI FINO AL 2014 E, QUINDI, DELLE RETRIBUZIONI, INTRODOTTO DAL PRECEDENTE GOVERNO NEL 2010;

VERREBBE CONFERMATA L'IPOTESI DI SOPPRESSIONE DELLE QUESTURE E DELLE PREFETTURE, CONSEGUENTE ALLA SOPPRESSIONE DELLE PROVINCE.

La sicurezza dei cittadini e l’incolumità dei poliziotti potrà essere seriamente messa a rischio dai provvedimenti che il Governo sta attuando o intende attuare, senza conoscerne l’incidenza sull’efficienza e sull’efficacia del sistema sicurezza del Paese. 
Non possiamo accettarlo, anche nell’interesse dei cittadini.

venerdì 19 ottobre 2012

Claudio Giardullo agli Stati Generali della CGIL Lombardia


"Il solo rigore non promuove la crescita. C'è crescita con equità e legalità". si sono aperti con il contributo del Segretario Generale del SILP CGIL Claudio Giardullo, i lavori della giornata conclusiva degli Stati Generali della CGIL Lombardia in corso di svolgimento a Pollenzo (CN).La miope prospettiva che, anche di questo governo, ha fatto sua nei confronti del settore cruciale della sicurezza non potrà che dare il colpo di grazia alle già deboli risorse rimaste. Il tema della corruzione e della confisca dei beni alla mafia dalla prospettiva competente, e sofferente, dei lavoratori di polizia. Non si possono accettare ulteriori tagli, nè si può accettare la demolizione della DIA in un Paese nel quale il fatturato della mafia è superiore ai 150 miliardi l'anno, in un Paese dove si parla da secoli di camorra, mafia, 'ndrangheta, senza soluzione. Il SILP CGIL, prosegue e conclude Giardullo, guarda alla legalità come allo "strumento per impedire il declino del Paese"
Nicola Rossiello



Non trova lavoro, si dà fuoco davanti al Quirinale

Un romeno di 55 anni, residente a Pinerolo, si e' dato fuoco oggi pomeriggio innanzi al Quirinale. L'uomo, senza lavoro, sarebbe padre di sei figli e verserebbe in una grave situazione economica.
"In un paese normale non è necessario darsi fuoco, scendere in miniera o salire su una torre per dare attenzione al tema del lavoro". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, da Pollenzo, per gli stati generali della CGIL e ha proseguito: "Il lavoro non e' nell'agenda politica, questo è il grande disastro che c'e' nel Paese. Se si continua con la politica economica del governo, tutta basata dicono loro sul rigore, in realtà tutta incentrata sull'offerta anziché sulla domanda, il lavoro diventa la grande vittima del paese".

giovedì 18 ottobre 2012

La lettera della Segreteria regionale SILP CGIL del Veneto a proposito della vicenda di Cittadella (PD)

I giudizi affrettati e mossi dall'emozione di vedere un bambino straziato, conteso tra genitori portatori di una sofferenza così incontenibile da varcare il limite della propria esistenza, l'azione di una giustizia che quando opera a tutela dei minori si muove su un terreno pieno di mine, l'uso spregiudicato che i media fanno di frammenti della nostra esistenza, impongono una riflessione profonda. E' doveroso, per restituire dignità personale e professionale alla collega e nostra dirigente sindacale, diffondere la toccante lettera dalla nostra struttura regionale del Veneto. Una vicenda, quella di Cittadella, che deve servirci da insegnamento, nonostante il dolore che quotidianamente accompagna la nostra professione, che ci mette di fronte ad un bimbo che piange, ai ragazzi della Diaz, ai lavoratori dell'Alcoa, agli immigrati e ai deboli.

L’APPARENZA INGANNA
Lo scorso 10 ottobre a Cittadella (PD) è stato eseguito un provvedimento dell'autorità giudiziaria minorile di Venezia che disponeva il prelevamento da parte del padre di un bambino di dieci anni. Affinché l'atto potesse avvenire, dopo alcuni tentativi compiuti presso l'abitazione della madre falliti per l'opposizione del bambino stesso e dei familiari di parte materna, l'autorità giudiziaria aveva disposto che il prelevamento avvenisse "in ambiente neutro", ovvero la scuola elementare frequentata dal ragazzo. Il tutto a cura del padre che per l'occasione era assistito da personale dei Servizi Sociali di Padova e dallo psichiatra di nomina giudiziaria. A disposizione, come in altri simili casi, la forza pubblica, nell'occasione costituita da personale dell'Ufficio Minori della questura di Padova guidata dall'Ispettore Capo responsabile dell'ufficio da oltre cinque anni.
I fatti, sempre dolorosi quando vedono genitori impegnati per anni in durissimi scontri giudiziari, sono stati documentati dai familiari della madre e immediatamente girati ad una prestigiosa trasmissione televisiva.
Lo stesso evento era stato opportunamente video-ripreso dalla polizia scientifica che spesso accompagna l'esecuzione dei provvedimenti della magistratura. Ora quel video è al vaglio della Procura della Repubblica di Padova che saprà interpretare l'effettivo svolgersi dei fatti.
Il programma televisivo, è la nostra convinzione, non ha operato con lo scrupolo necessario, altre volte ben dimostrato, violando alcune fondamentali regole del giornalismo che impongono la verifica delle fonti, la loro attendibilità, la ricerca di altre fonti che possano riferire sul medesimo fatto. Quali verifiche sono state fatte per contestualizzare gli avvenimenti, per individuare i vari, diversi, soggetti, le istituzioni presenti sul posto, i mezzi utilizzati, insomma, per capire cosa si stava per mandare in onda? Nulla di tutto questo è avvenuto!
E' chiaro che così agendo e trasmettendo quelle scellerate immagini, le reazioni non potevano che essere quelle a cui abbiamo assistito.
Chiariamoci bene: se operatori istituzionali, poliziotti per primi, commettono errori (opportuno distinguere se per dolo, quindi con coscienza e volontà, o per colpa, ovvero per errata valutazione delle conseguenze che dall'azione possono derivare), devono rispondere delle proprie azioni. Detto questo, ci sia consentita una domanda: quanta violenza hanno generato quelle immagini non contestualizzate, nelle migliaia di bambini che hanno "subito" il video mentre erano occupati a vivere le loro vite? Quanta violenza è stata fatta loro per asservire un irrefrenabile diritto di cronaca? Ammesso e non concesso che il video fosse obiettivo e tutta la violenza fosse da attribuire alla 
polizia, così come il video fa credere al pubblico televisivo, era necessario infierire su migliaia di bambini, anche su quelli che, purtroppo, vivono situazioni similari a quelle del bambino di Cittadella?
Se la famiglia della madre riteneva di dover denunciare le violenze subite dal ragazzo, aveva il dovere di riferire i fatti all'autorità giudiziaria e rendere disponibile il video ai mezzi di informazione tramite un legale o una associazione di tutela dei minori, insomma, mettendo un cuscinetto tra il proprio dramma e il pubblico televisivo, perché ad una violenza non si risponde con altra violenza!
Ma proseguiamo. Come Silp per la Cgil nella vicenda siamo coinvolti non per un aspetto ma per diversi, differenti aspetti. Perché conosciamo i colleghi che hanno operato, e li conosciamo bene! E per prima, tra di loro, conosciamo l'Ispettore che, senza riguardo alcuno per il contesto nel quale si è trovata ad operare, è stata violentata con la messa in onda delle parole ".. io sono un ispettore di polizia…. lei non è niente …".
L'Ispettore è dei nostri, è del Silp per la Cgil e non è solo una iscritta, ha un ruolo nei nostri organismi. Noi, che la conosciamo, sappiamo quanto sia stata infangata, quanto ciò che appare in un frammento video sia l'opposto della sua storia, della sua professionalità, della sua cultura.
Ma a che serve tentare di chiarire quando si viene infilati a forza nel tritatutto mediatico! E allora, per proseguire in un tentativo di pacata analisi, vogliamo dire: nulla di quello che appare nel video corrisponde alla realtà dei fatti, innanzitutto per quanto riguarda l'intervento della polizia: chi trascina per i piedi il ragazzo è il padre, chi lo solleva per le spalle è un poliziotto che impedisce il trascinamento a terra, entrambi ostacolati fisicamente dal nonno materno, che aggrava pericolosamente il vissuto del nipote! Il ragazzo viene caricato sull'auto, non della polizia, ma dei servizi sociali di Padova.
Qualcuno si è chiesto perché zia e nonno materni, assieme alla madre stessa, hanno militarizzato la vita del bambino, accompagnandolo tutte le mattine a scuola e sorvegliando dall'esterno, quando addirittura non riportandolo a casa se avevano il timore che il padre fosse in zona per eseguire l'ordinanza dei giudici? Perché hanno pervicacemente disatteso innumerevoli volte le disposizioni dei magistrati, impedendo misure adottate dal Tribunale per i Minorenni e confermate da altri organi giudiziari a esclusiva tutela del minore? Perché erano disposti, come lo sono stati quella mattina, a ingaggiare uno scontro anche fisico con numerosi e differenti rappresentanti dello Stato? Se passa questa visione la prospettiva è la barbarie! Dove ognuno pensa a sé e si fa giustizia secondo canoni propri, disconoscendo quelli assunti dalla società alla quale appartiene!
A noi del Silp per la Cgil non spaventa nulla, nemmeno discutere degli errori che appartenenti alla nostra istituzione, la Polizia di Stato, in taluni casi hanno commesso perché, prima che poliziotti siamo cittadini. 
Non abbiamo mai esitato a esprimere nitidamente il nostro pensiero in occasione di gravi episodi che hanno visto protagonisti dei poliziotti, Genova 2001 vale per tutti! Non possiamo però sottrarci dal denunciare, anche in questo caso, l’autentico fallimento di una intera classe dirigente: nessuno più, pur detentore di competenze e ruoli, esercita fino in fondo il proprio compito. Sempre più spesso si assiste al venire meno dai propri doveri, lasciando che siano altri, troppo spesso magistrati e forze di polizia, a dover supplire alla inettitudine di molti. Si tratti di esodati, degli operai dell’Ilva, degli insegnanti precari o degli studenti senza futuro, degli accampamenti nomadi o, come in questo caso, di minori. Che poi qualcuno, almeno per senso del dovere e rispetto del ruolo ricoperto, anziché favorire il chiarimento, si prodighi in intempestive scuse, aggiunge amarezza a un compito sempre più difficile. E' per questo, è con questo animo, che non siamo intervenuti prima, fatta eccezione per una breve ed essenziale dichiarazione della segreteria nazionale lo scorso 12 ottobre. Non sarebbe servito a nulla anzi, avrebbe aggiunto benzina ad un incendio già divampato. Per questo, pur non criticando gli interventi di altri sindacati di polizia, abbiamo seguito una via differente, attendendo che la polemica lasciasse un po' di spazio, almeno un po', al ragionamento, per cercare, con chiunque lo voglia, con animo costruttivo, di capire cosa è accaduto, quali i fatti e quali le responsabilità. Noi vogliamo ragionare, per capire e per farci capire, per rafforzare il legame tra istituzioni, società e singoli cittadini, non per arroccarci in una difesa corporativa né per disprezzare alcuno.
Insomma, siamo disponibili al compito più difficile sempre, più che mai nell'Italia di oggi: conoscere per comprendere e capire per crescere. Insieme. 
Buon futuro. 
Venezia, 16 ottobre 2012 
La Segreteria Regionale SILP per la CGIL

mercoledì 17 ottobre 2012

Antimafia e sindacato: Senza welfare non c'è legalità



Dagli Stati generali della Cgil Lombardia emerge il filo rosso che collega le politiche sociali con il contrasto alla corruzione. Don Ciotti: "Senza la tutela dei diritti dei più deboli non c'e cambiamento". Caselli: "Lato oscuro della globalizzazione"

Aperta stamattina (17 ottobre), con un breve saluto di Alberto Tomasso, Segretario generale della Cgil Piemonte e con una relazione diNino Baseotto, Segretario generale della Cgil Lombardia la riunione degli Stati generali della Cgil lombarda sulla legalità .

Tra gli altri interventi c'è stato quello del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Torino Giancarlo Caselli e da Don Ciotti di Libera. Particolarmente applaudito l'intervento della vicesindaco del comune di Desio, Lucrezia Ricchiuti, che ha raccontato l'esperienza drammatica della lotta alle mafie nel suo territorio e l'azione coraggiosa di una politica che sa stare a fianco delle gente e sa correre il rischio di contrastare i fenomeni criminali.

LA MATTINA
Caselli nel suo intervento ha ricordato come le mafie costituiscano un'impresa che produce ricchezza "sporca" in mille modi. “Alle attività più tradizionali si affiancano ormai industrie apparentemente legali. La criminalità organizzata può sfibrare il tessuto di una società e mettere in discusse la democrazia”. Il saccheggio globale operato dalla criminalità organizzata rappresenta quindi “il lato oscuro della globalizzazione, perché con la riduzione in schiavitù, la pirateria riaffiorano crimini che sembravano scomparsi”. Più legalità, meno mafie è quindi ormai la precondizione “per creare le premesse robuste di uno sviluppo più ordinato e vivibile, con prospettive e speranze di felicità per tutti.La situazione è drammatica, e troppo a lungo è stato colpevolmente ignorato e sottovalutato l'espandersi della mafia in altre zone. Mafia al nord, un tempo era una frase che poteva far venire l'orticaria ad alcuni”. La parola chiave è riciclaggio. “Ogni giorno – continua Caselli - la mafia accumula una grande quantità di denaro sporco. Il mafioso, per poterne godere, lo deve ripulire, investire senza che se ne scopra la natura illecita. Naturalmente, secondo logica, il riciclaggio si indirizza verso le zone piu' ricche, dove si investe”.

E' un errore, ha proseguito Caselli, considerare la mafia un problema esclusivamente di ordine pubblico, di cui ci si occupa solo quando si macchia di crimini sanguinari, “perché ci impedisce di cogliere in pieno la straordinaria capacita di influenzare il tessuto economico e sociale con una straordinaria opera dlei filtrazione: le mafie possono addirittura proposti come soggetti capaci di creare processi apparentemente di sviluppo”. Ci sono poi le complicità e le connivenze, ma ci sono anche soltanto le ambiguità, gli ammiccamenti, “le sottovalutazioni sono altrettanti regali fatti alla mafia”.

Don Ciotti, di Libera è invece partito da una domanda: “come mai da quattrocento anni noi parliamo di camorra in Italia, da duecento di cosa nostra e da oltre cento di 'ndrangheta calabrese? Come mai non si riesce a voltare pagina?” “Riconosciamo – ha continuato - la grande generosità del lavoro di magistratura e forze di polizia, e la meraviglia di un sedimento importante della politica seria, onesta, coerente, coraggiosa come dovrebbe essere tutta la politica che ci ha portato la vice sindaca di Desio. La politica al servizio del bene comune. Senza politiche sociali e interventi economici a tutela dei diritti delle persone più deboli non c'e cambiamento”. Oggi, però, “il problema più grave non e solo chi fa il male ma quanti guardano e lasciano fare. E c'è la drammatica realtà della delega. Troppi cittadini a intermittenza. Ma l'altro elemento grave è che non possono esserci le mafie senza il concorso e la copertura della politica”.

IL POMERIGGIO
Nel pomeriggio della prima giornata degli stati generali della Cgil Lombardia si è posta l'attenzione soprattutto al tema: “Appalti, grandi opere, sicurezza e legalità”. Al dibattito hanno partecipato Ivan Cicconi, docente universitario e Direttore di Itaca, Lorenzo Guerini Sindaco di Lodi e Ancinazionale, Franco Nasso segretario generale Filt Cgil, Onorio Rosati Segretario generale Camera del lavoro di Milano, Walter Schiavella segretario generale Fillea Cgil ed Elena Lattuada segretaria confederale nazionale che ha concluso il dibattito.

Giacinto Botti, della segreteria della Cgil Lombardia, presentando i partecipanti ha sottolineato che la contrattazione è uno strumento fondamentale per combattere illegalità, lavoro nero e sfruttamento. Ma è fondamentale il controllo e l'ispezione delle autorità competenti, che devono agire in un quadro di ristrettezza di risorse e di crescenti difficoltà. Invece le scelte del governo vanno nella direzione opposta: con il ddl sulla stabilità sono state prodotte norme peggiorative sul terreno e la sicurezza sul lavoro, un tema legato a quello della,legalità. Le recentissime notizie relative al coinvolgimento di dirigenti della Compagnia delle Opere di Bergamo nelle indagini sullo smaltimento dell'amianto, sono inquietanti, e tuttavia in Lombardia, dove i controlli rilevano che nel 75% dei luoghi ispezionati risultano anomalie e mancato rispetto delle norme, si sono prodotti anche accordi positivi e avvisi comuni su Expo, Tem, Pedemontana, a Brescia e a Bergamo, con i sindacati regionali della categoria degli edili.

Ivan Cicconi docente universitario e direttore di Itaca, nella sua relazione ha individuato quattro tendenze verso l'illegalità. L'esistenza di una pletora di contratti atipici, gli investimenti nelle grandi opere, con la tendenza a favorire la grande impresa virtuale che penalizza la piccola e media impresa e infine la coordinata più pericolosa che e' un'attenzione esclusiva al deficit e alle politiche di bilancio, che cancella gli investimenti e comporta uno slittamento verso il principio dell'affidamento.

Una proposta di Cicconi è l'obbligo alla pubblicazione sul sito “profilo della committenza” di tutti i contratti di appalto e delle informazioni relative. Le norme di controllo stabilite da provvedimenti speciali devono essere collegate alla gestione ordinaria della spesa pubblica. La norma stabilita con l'articolo 118 sulla trasparenza della committenza, ad esempio. In questi anni c'e stato uno slittamento della legalita' verso l'illegalità. Si azzerano gli appalti, colpendo piccola e media impresa e si stanno favorendo i project financing che sfuggono al controllo.

Claudio De Albertis, Presidente di Assimpredil, ha posto il problema della qualificazione delle imprese. La legge Merloni del '94 va modificata, ha detto, introducendo criteri di tipo reputazionale per la qualificazione delle aziende. E' necessario il controllo nella fase esecutiva e non solo in quella dell'assegnazione dell'appalto. La committenza pubblica, ma soprattutto quella privata, e' irresponsabile. Il committente dev'essere consapevole degli effetti di quello che fa. Sono saltate le regole, mentre la situazione e' da guerra all'interno del sistema delle imprese e di terrore. Se a Milano, Lodi e Monza la crisi ha fatto saltare il 23% delle imprese iscritte alla Cassa Edile, siamo oltre la drammaticità, soprattutto se si aggiungono le difficolta' dovute al diffondersi - dell'illegalita'. Esprime soddisfazione per le cose fatte insieme come parti sociali sul terreno del controllo e del contrasto all'illegalita'. Infine lancia un grido d'allarme sulla questione dei pagamenti e del patto di stabilita' che complica la situazione.

Lorenzo Guerini sindaco di Lodi ha riportato l'attenzione sul tema centrale del patto di stabilita' che sta comportando molte difficoltà al sistema delle imprese, che faticano a stare sul mercato e rischiano di indulgere alla tentazione di seguire strade piu' facili. Lodi e' un comune virtuoso ma e' comunque un cattivo pagatore perche' non si puo' sforare il patto di stabilita'. Allora si usa lo strumento del project financing perche' questo e' un modo di rispettare il patto di stabilita' in maniera impropria.

Onorio Rosati, segretario, della Camera del lavoro di Milano ha sottolineato che non si parte da zero, che già a Milano sono stati sottoscritti accordi innovativi su Expo, opere connesse, metro numero cinque. Ci sono però delle difficoltà, ci sono aziende in odore di illegalità che, attraverso un'informativa atipica sono state sospese e poi riammessa dal TAR che non ha recepito non solo i contenuti ma nemmeno la filosofia degli accordi sottoscritti. Persino aziende cui era stato revocato il certificato antimafia, si ritrovavano di nuovo nell'elenco aziende Expo. Al tentativo di stilare una white list sono pervenute 180 domande, ma non c'è la collaborazione necessaria e nemmeno le risorse economiche e umane per fare questa analisi. Chiede un tavolo con la Prefettura Rosati, per verificare l'applicazione degli accordi anche l'intenzione espressa dal ministro Cancellieri di destinare le risorse aggiuntive già promesse per supportare questo tipo di attività.

Franco Nasso ha sottolineato i problemi del suo settore, i trasporti, con particolare riferimento ala questione Alitalia.Walter Schiavella è partito dal confronto sulla produttività, che non può non tenere conto, ha detto, delle questioni di cui qui si sta discutendo. 120 miliardi di economia sommersa di cui 40 sono dentro la filiera del settore edile attraversato in modo drammatico dalla crisi. Va ricostruito il mercato, e su questo terreno Schiavella lancia una sfida all'impresa: non possiamo essere d'accordo sull'analisi e poi non definire con coerenza una proposta forte verso il sistema legislativo perché intervenga. Le aziende finte devono saltare, mentre la gestione del mercato pubblico degli appalti deve riorientarsi nel suo complesso. Con questo apparato produttivo, lo spazio per la qualità non c'è.

Elena Lattuada, della segreteria nazionale della Cgil, chiudendo la sessione pomeridiana di oggi, ha sottolineato come bisognerebbe tentare di fare un passo avanti. Come? Offrendo un argomento anche al futuro confronto elettorale: se le regole che ci diamo sono esclusivamente quelle che stanno dentro al patto di stabilità o che guardano solo alla finanza, questo diventa un vincolo da cui è difficile uscire. Se si provasse ad estendere la pratica dei protocolli, ma anche far fare agli accordi un passo in avanti su come quei protocolli diventano esigibili e come si sostanziano sul piano anche pratico, per provare a garantire l'effettivo rispetto anche di quelle regole, allora forse le cose potrebbero cambiare. 

“Dobbiamo fare in modo che i buoni accordi – ha detto Lattuada - siano in qualche modo rispondenti alle dichiarazioni fatte nel momento in cui si è sottoscritto l'accordo, e quell'accordo diventi una buona pratica esportabile ma anche applicabile. Dobbiamo provare a dare visibilità agli ultimi degli ultimi della catena, quei lavoratori che vivono davvero una condizione di schiavitù". 

Lattuada ha poi rivolto un invito all'Anci: “Possiamo immaginare che anche a partire da una regione importante come questa le cose che ci diciamo possano diventare anche un'azione comune, una sorta di patto per cui si possa contrastare una logica di appalti al ribasso e insieme si possa compiere un passo in avanti? Si può provare a depurare il campo, almeno tra soggetti che hanno un minimo comun denominatore, da ogni rischio di sfruttamento attraverso i controlli e la trasparenza negli appalti?”.