E' di ieri la notizia secondo cui i vertici della società Agusta Westland, società del gruppo Finmeccanica, sarebbero indagati per disastro colposo dalla Procura di Torino: l’indagine, che riguarderebbe una dozzina di persone, sarebbe legata alla presenza di amianto in tutti gli elicotteri delle forze armate e di polizia.
Gli indagati sarebbero i dirigenti che si sono succeduti nelle posizioni di vertice dei vari rami dell’Agusta dagli anni Novanta sino al 2013.
L’indagine sarebbe coordinata dal pubblico ministero Raffaele Guariniello e si concentrerebbe su quello che viene definito un «ritardo» nella segnalazione del problema da parte della società: la segnalazione completa, infatti, risalirebbe al settembre 2013, mentre in precedenza c’erano stati solo accenni parziali.
L'amianto è una vera e propria emergenza nazionale. Il numero dei decessi dovuti ogni anno agli effetti del minerale sul nostro organismo è maggiore di quello degli infortuni mortali sul lavoro e il picco massimo si concretizzerà tra il 2015 e il 2025. Nel nostro Paese permangono ancora più di 30 milioni di tonnellate di amianto, particolarmente concentrato nelle scuole e negli edifici pubblici. Solo l’applicazione del Piano nazionale amianto, con l'effettuazione della sorveglianza sanitaria e alla corretta gestione delle agevolazioni su bonifiche e fiscali legate alle ristrutturazioni ambientali, oltre alla ricerca per l’inertizzazione, consentirà di eliminare le discariche e le concentrazioni del letale materiale presenti su tutto il territorio nazionale.
Nicola Rossiello - Gruppo Tecnico Sicurezza Lavoro CGIL Torino
Gli indagati sarebbero i dirigenti che si sono succeduti nelle posizioni di vertice dei vari rami dell’Agusta dagli anni Novanta sino al 2013.
L’indagine sarebbe coordinata dal pubblico ministero Raffaele Guariniello e si concentrerebbe su quello che viene definito un «ritardo» nella segnalazione del problema da parte della società: la segnalazione completa, infatti, risalirebbe al settembre 2013, mentre in precedenza c’erano stati solo accenni parziali.
L'amianto è una vera e propria emergenza nazionale. Il numero dei decessi dovuti ogni anno agli effetti del minerale sul nostro organismo è maggiore di quello degli infortuni mortali sul lavoro e il picco massimo si concretizzerà tra il 2015 e il 2025. Nel nostro Paese permangono ancora più di 30 milioni di tonnellate di amianto, particolarmente concentrato nelle scuole e negli edifici pubblici. Solo l’applicazione del Piano nazionale amianto, con l'effettuazione della sorveglianza sanitaria e alla corretta gestione delle agevolazioni su bonifiche e fiscali legate alle ristrutturazioni ambientali, oltre alla ricerca per l’inertizzazione, consentirà di eliminare le discariche e le concentrazioni del letale materiale presenti su tutto il territorio nazionale.
Nicola Rossiello - Gruppo Tecnico Sicurezza Lavoro CGIL Torino