Sicurezza: Serve maggior concretezza e meno proclami.
Con i fatti di Parigi anche l'Europa si sta rendendo conto che qualcosa 
debba essere cambiata sul versante della sicurezza. Ma, per fare questo,
 affinché non ci si limiti alle sole parole, occorrono personale, mezzi,
 tecnologie avanzate e risorse sul territorio.
Ciononostante assistiamo, da parte del nostro governo, al solito mix di 
annunci e di dichiarazioni che vengono, puntualmente e ogni volta, 
smentite dai fatti.
Non ci sembra infatti che il governo sia stato finora capace di 
invertire tale rotta ne' di assumere iniziative mirate in tal senso 
tanto che, come Silp Cgil, abbiamo più volte denunciato il costante 
deficit in organico che fa aumentare i carichi di lavoro del personale 
sempre più ridotto all'osso sia negli uffici che nei reparti operativi. A
 ciò si aggiunga l'aggravante delle misure recentemente introdotte in 
materia di previdenza che, qualora confermate, altro non farebbero che 
peggiorare una situazione che, a lungo andare, sta indebolendo sempre 
più le singole amministrazioni con una pesante ricaduta sull'efficienza e
 con un danno certo per i cittadini.
Per questo abbiamo chiesto al governo un impegno a rivedere gli aspetti 
previdenziali del Comparto introducendo, attraverso il mille proroghe, 
modifiche sostanziali alle attuali norme confermando, in tal modo, la 
specificità di un settore cosi delicato e strategico per il Paese.
Anche sul fronte delle spese necessarie per potenziare la sicurezza su 
tutto il territorio nazionale il governo, in nome della Spending Review,
 ha già ridotto nell'ultimo quinquennio di oltre il 20% gli organici 
delle forze dell'ordine, complice un turn-over che, peraltro, limita le 
assunzioni nelle forze dell'ordine, alle sole aliquote provenienti dal 
mondo militare. Come Silp Cgil, denunciamo tutto ciò da tempo 
promuovendo interventi presso le forze politiche al fine di far 
ripristinare i concorsi dalla vita pubblica nei quali, in passato, la 
presenza di genere risultava, in media, del 50% circa.
Inoltre, si predica tanto in termini di sicurezza passiva e di 
prevenzione quando, e la nostra denuncia lo dimostra, le dotazioni 
individuali scarseggiano se non sono del tutto assenti mentre poco o 
nulla si fa per la sicurezza individuale degli operatori sempre più 
esposti ai rischi oltre che ai disagi.
Il ministro dell'interno ha recentemente annunciato una intensificazione
 nei controlli, in particolare via web, eppure il Dipartimento di PS si 
ostina ancora nel sopprimere gli uffici delle specialità, presidi 
importanti e indispensabili per la sicurezza dei cittadini.
In merito il Silp Cgil si è opposto, fin dal primo istante, alla 
chiusura dei circa 200 uffici sul territorio, operazione che, priva di 
benefici sul piano della riduzione della spesa, provocherebbe una 
perdita anche in termini di importanti professionalità per la cui 
formazione si è investito e si continua, tutt'ora, ad investire. Per 
questi motivi siamo convinti che un simile argomento, se rimodulazione 
deve essere, debba venire affrontato su un piano più generale che non 
comprenda  la sola Polizia di Stato trasferendo una simile discussione 
in ambito di coordinamento nonché a livello parlamentare affinché si 
delineino mete e obiettivi che il governo ancora non è stato capace di 
definire tranne le tante "boutade" in tema di accorpamenti, vedasi i 
casi della Penitenziaria e della Forestale.
Servono mete ambizione, obiettivi mirati per una sicurezza vicino alle 
persone e per le persone, questa è sempre stata la proposta del Silp 
Cgil. Ridurre il personale, la logistica i mezzi e la tecnologia acuisce
 i problemi e non offre soluzioni perché, così facendo, saranno sempre 
più difficili da ricomporre professionalità ed efficienza, bisogna 
secondo noi partire dalle condizioni di vita e di lavoro degli operatori
 per "disegnare" un sistema efficiente. Anche per questo, Silp e Cgil 
hanno formulato una proposta in merito alla riorganizzazione del 
comparto che tenda a ridurre gli sprechi aumentando il valore dei 
servizi per i cittadini.
Come Silp Cgil abbiamo infine preso posizione anche sulla delega alla 
legge 67/14 sulla riforma del sistema delle pene perché fortemente 
convinti che la funzione svolta dalle donne e dagli uomini in divisa 
vada rafforzata e non, al contrario, resa irrilevante da norme che 
depenalizzano condotte in danno dei medesimi.
Va infatti tenuto sempre conto che il pubblico ufficiale rappresenta lo 
Stato esprimendone i valori e, su questo, chiediamo al governo di non 
rendere operative tali proposte di modifica,poiché, così facendo, si 
andrebbe a commettere un gravissimo errore disconoscendo il valore 
sociale della funzione svolta dagli operatori di Polizia.
Su questo e su tanto altro ancora saremo presenti e vigili nella 
consapevolezza che il ruolo di un sindacato come il nostro è oggi 
quantomai indispensabile ed importante per la difesa dei diritti dei 
nostri operatori come per la difesa del diritto dei cittadini a sentirsi
 e ad essere realmente sicuri.