Art.1

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martedì 28 luglio 2015

Dal riordino delle carriere del 1995 al “Concorsone”, una “valorizzazione incompiuta” degli appartenenti al ruolo Assistenti e Agenti della Polizia di Stato, a cui necessita dare una risposta.

La pubblicazione delle graduatorie di merito del concorso interno, c.d. “Concorsone”, per titoli di servizio, a 7563 posti per l'accesso al corso di formazione professionale per la nomina alla qualifica di Vice Sovrintendente del ruolo dei Sovrintendenti della Polizia di Stato, indetto con decreto del Capo della Polizia datato 23 dicembre 2013, ha rivelato tutti i limiti di una procedura concorsuale che lascia scontenti – come ribadito fin da 2013 dalla scrivente O.S. in occasioni di incontri ministeriali e con comunicati sindacali – un significativo numero di Assistenti Capo con una marcata anzianità, nonché altrettanti appartenenti al ruolo Assistenti e Agenti.

Un concorso che appalesa le enormi responsabilità di un'Amministrazione che per anni ha omesso dolosamente di mettere a concorso, cosi come previsto, le vacanze nel ruolo dei Sovrintendenti della Polizia di Stato.
Responsabilità che assumono rilievi ancora più marcati ora che molti operatori si vedono beffardamente esclusi dalla possibilità di progredire in carriera e magari si accorgono che non potranno più farlo.
Un concorso che avrebbe potuto e dovuto garantire la valorizzazione del personale secondo un doppio binario: uno riservato agli Assistenti Capo, legato al criterio dell’anzianità, e l’altro destinato a tutti gli appartenenti al ruolo Assistenti e Agenti, attraverso procedure concorsuali con prove d’esame.
Un concorso che ha tradito le aspettative di molti, anzi troppi colleghi che, per un motivo o un altro, si ritrovano “fuori” dalla possibilità di una legittima progressione di carriera.
Un ruolo, quello Assistenti e Agenti, che con la riforma del 1995 si è visto privato di un automatismo che gli permetteva una valorizzazione automatica attraverso un livello retributivo  (legato alla qualifica di Assistente Capo UPG) oggi non più presente e che l’Amministrazione non ha saputo garantire con adeguate progressioni di carriera che permettessero l’accesso al ruolo dei Sovrintendenti, a compensazione dei mancati benefici connessi alla passata qualifica apicale di Assistente Capo UPG.
Quanto evidenziato fa emergere una grave miopia gestionale dell’Amministrazione, incapace di una progettualità in grado di rispondere alle esigenze di efficienza dell’apparato sicurezza e alle legittime aspettative del personale di Polizia, a iniziare dagli appartenenti al ruolo Assistenti e Agenti che più volte si è ritrovano a essere “vittima” di una mancata “valorizzazione”professionale ed economica, a cui bisogna dare una risposta.
Non è tollerabile continuare a mantenere un rapporto di impiego in cui il personale svolga un’intera carriera professionale di 35/40 anni, fino ad andare in quiescenza, con le stesse mansioni e senza una progressione di carriera - che permetta anche un accrescimento del livello retributivo -, a riconoscimento della professionalità acquisita in decine di anni di lavoro come operatore della sicurezza, che deve essere considerato – concretamente - quale elemento distintivo.
In capo all’Amministrazione l’onere di “sanare” gli errori sin qui fatti, predisponendo in tempi brevi un nuovo concorso per l’accesso alla qualifica di Vice Sovrintendente, che sappia dare una risposta alle legittime aspettative degli Assistenti Capo “anziani” e degli appartenenti al ruolo Assistenti e Agenti che non hanno visto coronare le proprie aspettative.
Un’esigenza della categoria che va soddisfatta con una certa urgenza, al fine di garantire a tutti la possibilità di beneficiare pienamente, al pari degli altri, dei prossimo riordino delle carriere, la cui legge delega, ricordiamo – contenuta nell’art. 7 del DDL “Deleghe al Governo per al riorganizzazione delle Pubbliche Amministrazioni” -, è già stata approvata alla Camera dei Deputati
e ora attende il placet definitivo del Senato della Repubblica.
Alla legge delega dovranno seguire poi decreti delegati che daranno attuazione a quanto previsto nel testo legislativo.
Da subito diciamo che il prossimo riordino delle carriere dovrà avere come punto di partenza il ruolo base della Polizia di Stato, prevedendo un ruolo unico esecutivo “Sovrintendenti e Assistenti e Agenti”.

IL SEGRETARIO NAZIONALE
 (Mario ROSELLI)