Il SILP CGIL, nell’ambito dell’azione di tutela degli operatori di Polizia, ha predisposto un
ricorso GRATUITO per i propri iscritti, relativo al riconoscimento del cosiddetto “tempo-
divisa”.
Con l'espressione “tempo-divisa” (nota in altri ambiti lavorativi come “tempo-tuta”) si indica letteralmente il tempo impiegato dall’operatore della Polizia per indossare e svestire gli abiti da lavoro, con le relative dotazioni funzionali al servizio.
Già da tempo nel settore privato i lavoratori hanno preteso e ottenuto che venisse
riconosciuto e quindi retribuito il tempo necessario ad indossare e svestire la tuta di lavoro,
identificandolo per l’appunto “tempo-tuta”.
La giurisprudenza ha più volte ribadito che, a determinate condizioni, queste fasi preparatorie e successive alla prestazione lavorativa rientrano nell'orario di lavoro.
Nello specifico ha consolidato il principio secondo cui, oltre alla prestazione principale,
consistente nel lavoro in sé, esiste, a determinate condizioni, una prestazione accessoria -
come il tempo per indossare la divisa - senza la quale non può essere eseguita quella
principale e, in quanto tale, soggetta a retribuzione.
Il SILP CGIL in ragione di quanto espresso – confortato dal parere favorevole di un legale
che ha ritenuto sussistenti anche gli appartenenti alla Polizia di Stato una serie di attività
propedeutiche e obbligatorie precedenti e successive all'orario di lavoro – ha predisposto
un ricorso al TAR del Lazio con lo specifico intento di chiedere il riconoscimento di questo
diritto consistente nella retribuzione del tempo impiegato per le attività
funzionali allrio svolgimento del servizio in un tempo stimato pari a 30 minuti
al giorno (15 per la vestizione, 15 per la svestizione), per un periodo arretrato
di cinque anni.
Per l'adesione rivolgersi alle Strutture provinciali del SILP CGIL.