Il Consiglio dei Ministri, in data 20 gennaio 2016, ha approvato alcuni decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione, tra cui uno che introduce una serie di modifiche e integrazioni al Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD); in particolare dal 15 marzo 2016, con il sistema SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), sarà possibile per le imprese e i cittadini munirsi di una identità digitale unica per i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Saranno oltre 600 le amministrazioni che permetteranno l'accesso tramite SPID ai propri servizi, tra cui le prime saranno l'Agenzia delle Entrate, l'INPS, l'INAIL e alcuni Comuni e Regioni tra le quale vi è la Regione Piemonte; gli utenti potranno disporre di una o più identità digitali, costituite da alcune informazioni identificative obbligatorie, quali codice fiscale o partita IVA, nome, cognome o denominazione. Il sistema SPID prevede tre livelli di sicurezza: SPID 1 che prevede l'autentificazione tramite ID e password impostata dall'utente; SPID 2 che prevede l'autentificazione tramite ID più password generata di volta in volta dall'utente; SPID 3 che prevede l'autentificazione tramite password più smart card. Il rilascio dello SPID avverrà tramite fornitori abilitati (al momento Poste Italiane, TIM e Infocert); prossimamente saranno convertiti in SPID alcune identità digitali, ad esempio le tessere sanitarie regionali. Il sistema SPID non è però privo di problematiche: la previsione che sia possibile avere più di uno SPID; il possibile conflitto o sovrapposizione con la CIE (carta d'identità elettronica); le problematiche connesse con il rispetto della privacy; quali saranno le pubbliche amministrazioni che realmente saranno in grado di fornire servizi tramite lo SPID; il costo per il cittadino, in quanto al momento i tre fornitori di SPID lo faranno gratuitamente per i primi due anni, e poi quando i fornitori saranno anche altri?
Art.1
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