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martedì 20 agosto 2013

Gdf: nel 2013 scoperti 19mila lavoratori in nero

Il bilancio dell'attività delle Fiamme Gialle nell'anno in corso: 3.233 datori di lavoro non in regola, 9.252 lavoratori completamente in nero. Riscontrati fenomeni di “caporalato” e gravi forme di prevaricazione e violenza sulla mano d'opera migrante.
Nel corso del 2013 la Guardia di Finanza ha scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Lo comunica la stessa Gdf in un rapporto sulla lotta all'economia sommersa.
Le Fiamme Gialle hanno riscontrato in particolare: fenomeni di “caporalato” collegati a gravi forme di prevaricazione e violenza in danno di lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione delle norme di sicurezza; interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali; irregolarità connesse all'applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time.
Dalla crisi aziendale simulata al falso no profit, sono molti gli espedienti messi in atto nel campo dell'economia sommersa e del lavoro nero, scoperti da nord a sud dalla Guardia di Finanza. Nel loro bilancio le Fiamme Gialle segnalano i casi più eclatanti: a Torino, per esempio, è stata scoperta una società di commercio all'ingrosso di abbigliamento che dopo aver occultato redditi per 24 milioni di euro ha simulato una crisi aziendale, in realtà inesistente, licenziando 60 dipendenti per nascondere le vendite in nero e mettere al riparo i beni in una nuova società appena costituita.
A Treviso, invece, sono stati scoperti due night club mascherati da associazioni culturali “no profit” che, anziché occuparsi, come dichiaravano, di promozione del tempo libero attraverso iniziative di natura culturale e ricreativa a carattere volontario e senza finalità di lucro, hanno impiegato 109 lavoratori in “nero” ed evaso le imposte per milioni di euro.
In provincia di Palermo su 20 esercizi controllati, tra bar, ristoranti, pasticcerie e stabilimenti balneari, 18 sono risultati irregolari per quanto riguarda la posizione dei dipendenti. Il caso più evidente è quello di un ristorante in cui 6 lavoratori su 12 non erano in regola.
A Brindisi, i finanzieri hanno individuato 564 lavoratori irregolari, di cui 329 completamente “in nero”, sviluppando le indagini che avevano già portato all'arresto di 15 responsabili di un'associazione a delinquere dedita a gravi reati nei confronti di extracomunitari in condizioni economiche disperate, impiegati nella costruzione di campi fotovoltaici nel Salento, sottopagati e pesantemente sfruttati, senza alcun diritto assistenziale e previdenziale.
Sempre nel corso del 2013 sono 4.933 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di finanza da gennaio ad oggi. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. Si tratta di soggetti - spiegano la Fiamme Gialle - che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco e hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo.