Art.1

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lunedì 3 dicembre 2012

Balbis, dove la caldaia non si accende con la tessera!

La vera storia del nuovo impianto di rsicaldamento della caserma Balbis la raccontiamo con documenti alla mano e, soprattutto, dopo la scadenza delle disdette del 31 ottobre, in modo che non vi siano dubbi su quanto il "fare sindacato" del SILP CGIL vada al di là del "fare tessere".

La fama di essere un'Organizzazione coraggiosa, attenta ai diritti dei lavoratori, puntuale nell'azione di rivendicazione, immune da qualsiasi dipendenza legata a logiche del tesseramento non ce la siamo inventata noi; le logiche del tesseramento fini a se stesse sarebbero in contrasto con una "cultura sindacale" che ci appartiene e che è appartenuta alla storia centenaria della CGIL in seno alla quale svolgiamo un importante ruolo di protezione del lavoro dal libero e incondizionato funzionamento della nostra Amministrazione attraverso un'opera incessante di costruzione e ricostruzione della solidarietà nel lavoro e tra i lavoratori, con la pratica quotidiana fatta dall’impegno concreto di rappresentanza e di contrattazione. Non abbiamo mai sostenuto la nostra supremazia etica o morale, ringraziamo, però, chi si agita per fare emergere quella culturale. 
Non consentiamo a nessuno di raccontare fatti che non trovano riscontro, che hanno il solo obiettivo di gettare discredito su un'organizzazione sindacale e sui lavoratori che vi aderiscono, cercando invano di umiliare tutti coloro che sacrificano il proprio tempo e le proprie risorse esclusivamente in favore dei lavoratori. 
All'interno della Caserma Balbis il riscaldamento non si accende con la tessera sindacale. Lì operano non solo lavoratori nostri iscritti - senza differenza tra poliziotti e civili!!! - ma anche quelli iscritti ad altre organizzazioni, tutti accomunati dalla sofferenza di dover operare al freddo.
E' per questo che noi del SILP CGIL, senza chiedere nulla in cambio, abbiamo instaurato una vertenza contro la Prefettura di Torino, insieme a CGIL-CISL-UIL del personale civile dell'Interno, per il ripristino dell'impianto di riscaldamento della Caserma Balbis.
Non era ottobre, ma febbraio scorso quando noi del SILP CGIL, UIL Polizia e le rappresentanze della CGIL, CISL e UIL  dei lavoratori dell’Amministrazione civile dell’Interno incontravamo il Prefetto per trovare una soluzione – la nota pubblicata allora è ancora reperibile al link del nostro sito web.
Il 21 marzo 2012 abbiamo partecipato, in Prefettura, al "tentativo di conciliazione" previsto dalla vigente normativa, per garantire la tutela dei lavoratori dell’Amministrazione civile dell’Interno e dei poliziotti della Balbis. Peraltro, la vertenza è in piedi dal 2009! In quella sede, io personalmente, ho dichiarato che in forza delle vigenti normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro i lavoratori avrebbero rifiutato di accedere ai luoghi di lavoro e solo il sacrosanto diritto di sciopero del personale civile, e lo stato di agitazione dichiarato, ha permesso di spingere il Dipartimento della PS a stanziare, nel mese di maggio 2012, la somma di 400.000 euro nonostante l'intransigenza iniziale.
Pertanto è evidente che lo scopo è stato raggiunto esclusivamente grazie al nostro impegno, in virtù del quale si è potuto procedere all’effettuazione della gara d’appalto. 
Il ripristino dell'impianto di riscaldamento si effettua in questi giorni perchè noi abbiamo saputo stare accanto ai lavoratori con lealtà, impegno e responsabilità, ma soprattutto senza clamore, senza sceneggiate e lacrime, ma semplicemente perchè per noi la tutela è doverosa e, per questa particolare circostanza, vogliamo dimostrarlo rendendo pubblica parte della documenti della vertenza affinchè tutti sappiano chi effettivamente dice la verità e chi davvero si è speso per i lavoratori.
A quest' ultimi il giudizio finale, a noi l'orgoglio della lealtà e non della supremazia etica e morale, ma culturale. Ci piace costruire, giorno dopo giorno, un'organizzazione matura e seria. Una maturità che emerge nel passaggio tra il fare le cose per gratificare esclusivamente se stessi e farle per gli altri, come ci ha insegnato Vittorio Foa: “Pensare agli altri, oltre che a se stessi, pensare al futuro, oltre che al presente".
Nicola Rossiello