Art.1

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domenica 16 dicembre 2012

Carceri: Severino interrompa l'emorragia di Poliziotti dagli istituti e la loro umiliazione, si continuano a distogliere agenti dalle loro funzioni, adesso anche per imbiancare i muri

Pubblichiamo il comunicato stampa di Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale Fp-Cgil 

Roma, 12 Dicembre 2012 - Abbiamo appreso che negli uffici del Ministero della Giustizia di via Arenula assegnati al vertice della Polizia Penitenziaria e al personale del Corpo, che garantisce il servizio scorte e la sorveglianza del palazzo, sono state e continuano a essere trasferite, malgrado le disposizioni impartite dal Ministro Severino, numerose altre unità di Polizia Penitenziaria provenienti dal Polo Logistico di Rebibbia. Un struttura praticamente nuova e perfettamente funzionale che non capiamo per quale ragione debba essere abbandonata. Tutto questo in assenza di criteri trasparenti e oggettivi di scelta e senza il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali del personale. Parliamo di circa 370 poliziotti che, di fatto, sono stati sottratti agli istituti penitenziari da cui provengono, come noto in grande difficoltà operativa e funzionale. Ma la Corte dei Conti non aveva sollecitato un diverso e più consono impiego del personale della Polizia Penitenziaria? Inoltre ci risulta che per tinteggiare i muri di taluni di quegli uffici sono stati incredibilmente impiegati poliziotti in servizio nella stessa sede, sottratti anche in questo caso ai propri compiti istituzionali, non si capisce a che titolo e se eventualmente utilizzando pressioni o promesse. Impegnare appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria per simili attività è non solo mortificante per l’intero Corpo, ma viola praticamente tutte le normative che sanciscono il corretto impiego dei poliziotti penitenziari, oltre che quelle altrettanto vincolanti per l'amministrazione che normano la ristrutturazione e gli interventi di natura manutentiva per i luoghi della pubblica amministrazione.
Chiediamo alla Ministra Paola Severino di ripristinare corrette relazioni sindacali, di aprire una riflessione complessiva sulle modalità di gestione del personale e di porre immediato rimedio a questo affronto alle condizioni delle nostre carceri, tutelando la dignità di quegli agenti e di tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria.