Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

giovedì 2 maggio 2013

FIACCOLATA DEL LAVORO - 10 MAGGIO 2013





Con queste poche righe ci rivolgiamo a tutte/i coloro che pensano sia indispensabile e urgente investire  per creare il lavoro perché senza lavoro non si esce dalla crisi.

Cinque anni di crisi hanno cancellato migliaia di posti di lavoro stabili e precari, migliaia di persone convivono con la paura di perderlo, mentre la cassa integrazione aumenta e coinvolge tutti i settori. I disoccupati sono 100.000 nella sola provincia di Torino.

Centinaia di imprese, cantieri, negozi e servizi hanno chiuso o sono falliti; molti non riapriranno più lasciando un vuoto di lavoro, di saperi, di competenze e di reddito. E' in corso una vera de-industrializzazione del nostro territorio che si accompagna al blocco dei lavori nell'edilizia e alla riduzione di imprese e cooperative per il taglio delle risorse al welfare.

Il reddito da lavoro e da pensione, ridotto dalla mancanza di occupazione e dall'aumento delle tasse, dei tributi e del costo dei servizi non regge più. Migliaia di cittadini non sono più in grado di far fronte alle esigenze primarie: la casa (sono 250 al mese gli sfratti per morosità incolpevole), la salute (circa il 30% rinuncia a cure e prevenzione per sé o per i propri familiari), l'istruzione per i figli.

Le famiglie e le persone sono sempre più fragili. Si riducono risparmi e consumi, creando una spirale perversa che produce cassa integrazione e altra perdita di lavoro nelle imprese che lavorano per il mercato interno e per il welfare.

Dopo 5 anni non c'è alcun segnale di inversione di tendenza,

anzi si peggiora: è tempo di cambiare.


Il lavoro e una  giusta redistribuzione del reddito devono essere la priorità per il nostro paese.


Da Torino, il territorio più colpito dalla crisi, dobbiamo, insieme,

rivendicare a gran voce Il LAVORO.

Il lavoro è la prima richiesta per tutte/ i.

·       E’ una priorità per chi lo ha perso e non riesce più a sostenere la sua famiglia;

·       E’ una priorità per le/i giovani che hanno conosciuto solo contratti precari e oggi sono disoccupate/i;

·       E’ una priorità per i giovani che, finita la scuola, vorrebbero un lavoro per costruire la  loro vita e la loro indipendenza;

·       E’ una priorità per chi ha il contratto di lavoro in scadenza e non sa se verrà rinnovato;

·     E’ una priorità per chi, dopo 20 o 30 anni di lavoro, è stato o sta per essere licenziato, non trova altri lavori e vede la pensione irraggiungibile;

·     E’ una priorità per tante/i anziane/i  che dall'inizio della crisi aiutano figli e nipoti che hanno perso o non hanno trovato lavoro. Vorrebbero un futuro di lavoro per i loro cari;

·       E’ una priorità per tante/i laureate/i che, dopo 20 anni di studio, vorrebbero lavorare nel loro paese e non essere costretti a emigrare;

·       E’ una priorità per tante donne che vogliono parità nel mercato del lavoro e nel lavoro.

            Con la fiaccolata del 10 maggio vogliamo dare voce a queste priorità.
Il lavoro non è solo una fonte di reddito, è dignità. E’ la condizione per realizzare la propria personalità e la propria vita.

Senza lavoro non c'è libertà e diventa fragile la democrazia.

Di sola austerity muore il lavoro.

Lo avevano sancito i nostri costituenti mettendo a fondamento della nostra Repubblica non il censo o la proprietà, ma il lavoro. Perché non fosse una pura utopia hanno scritto l'articolo 3 della Costituzione.

Chiediamone insieme il rispetto.


Tante, troppe persone prive di lavoro sono già state vinte dalla disperazione e dalla solitudine e hanno compiuto su se stessi gesti estremi. Adesso basta, si guardi al Paese reale, alla vera emergenza sociale. Per dare un futuro al nostro Paese.