La Fiom ha proclamato lo sciopero di 8 ore per il 17 ottobre con manifestazione regionale nel capoluogo, mentre la Filctem ha proclamato lo sciopero per venerdì 24 ottobre "Sono state proclamate ore di sciopero in numerosi stabilimenti della provincia di Torino e presidi di fronte ai Comuni, dalle RSU vengono approvati ordini del giorno che si oppongono ai contenuti del Jobs Act.
La Fiom ha proclamato lo sciopero di 8 ore per il 17 ottobre con manifestazione regionale a Torino, mentre la Filctem ha proclamato lo sciopero per venerdì 24 ottobre e la Filcams il 25 ottobre per permettere la partecipazione alla manifestazione nazionale." Questo il quadro della mobilitazione lanciata oggi dalla Cgil di Torino contro la legge delega sul lavoro e contro la scelta di mettere la fiducia al Senato.
"Per uscire dalla crisi non serve impoverire il lavoro e cancellare i diritti - scrive il sindacato torinese in una nota - Si inizia dalla libertà di licenziare senza giusta causa, si finisce con il taglio ai salari. Non c'è nessuna cancellazione della precarietà, ma solo un impegno a 'semplificare, modificare, superare' le forme contrattuali non più coerenti con il sistema produttivo".
"La proposta sugli ammortizzatori sociali - afferma ancora la Cgil di Torino - non tiene conto della crisi; strumenti e risorse sono insufficienti, aumenteranno licenziamenti e povertà: il lavoro non può pagare la crisi. Per creare occupazione occorrono investimenti pubblici; le risorse devono essere recuperate da chi le ha, cambiando la distribuzione della ricchezza nel nostro paese, con una patrimoniale ed una vera lotta ad evasione e corruzione".
"Nei prossimi giorni si estenderà e rafforzerà la mobilitazione - conclude la nota - per costruire una grande partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 ottobre. Venerdì 10 ottobre sarà presente a Torino Susanna Camusso, per concludere l'attivo delle delegate, dei delegati, delle pensionate e dei pensionati che si terrà in mattinata presso il Teatro Alfieri".
"Per uscire dalla crisi non serve impoverire il lavoro e cancellare i diritti - scrive il sindacato torinese in una nota - Si inizia dalla libertà di licenziare senza giusta causa, si finisce con il taglio ai salari. Non c'è nessuna cancellazione della precarietà, ma solo un impegno a 'semplificare, modificare, superare' le forme contrattuali non più coerenti con il sistema produttivo".
"La proposta sugli ammortizzatori sociali - afferma ancora la Cgil di Torino - non tiene conto della crisi; strumenti e risorse sono insufficienti, aumenteranno licenziamenti e povertà: il lavoro non può pagare la crisi. Per creare occupazione occorrono investimenti pubblici; le risorse devono essere recuperate da chi le ha, cambiando la distribuzione della ricchezza nel nostro paese, con una patrimoniale ed una vera lotta ad evasione e corruzione".
"Nei prossimi giorni si estenderà e rafforzerà la mobilitazione - conclude la nota - per costruire una grande partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 ottobre. Venerdì 10 ottobre sarà presente a Torino Susanna Camusso, per concludere l'attivo delle delegate, dei delegati, delle pensionate e dei pensionati che si terrà in mattinata presso il Teatro Alfieri".
