Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

mercoledì 3 ottobre 2012

PENSIONI COMPARTO SICUREZZA: SIT-IN DI PROTESTA DAVANTI AL MINISTERO DEL LAVORO PER DIFENDERE LA SPECIFICITÀ DEL LAVORO DEI POLIZIOTTI E PER RIVENDICARE UN VERO CONFRONTO

Come ampiamente preannunciato nei giorni scorsi, anche dagli organi di stampa, in data odierna abbiamo manifestato, con un riuscitissimo sit-in, davanti alle sedi del Ministero del Lavoro contro l’ipotesi di modifica del sistema pensionistico delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e del Soccorso Pubblico. 
La nostra iniziativa, che fa seguito alle nostre precedenti e già forti posizioni critiche assunte sia in sede ufficiale che attraverso gli organi di stampa, ha voluto porre ulteriormente l’attenzione agli organi istituzionali e all’opinione pubblica del rischio contenuto nell’ipotesi di modifica approntata dal Ministro del Lavoro, consistente in un inevitabile innalzamento dell’età media degli operatori con conseguenti ricadute negative sull’operatività del servizio, sulla sicurezza dei cittadini e sulla salute degli appartenenti al Comparto. 
Durante il sit-in, sulla scia soprattutto di una notevole presenza di operatori che manifestavano, una delegazione delle nostre OO.SS. è stata ricevuta dal Direttore Generale della Previdenza del Ministero del Lavoro, Dr. Gambacciani, incaricato dal Ministro, che non era presente in sede, di ascoltare le ragioni della nostra forte protesta. 
Durante l’incontro abbiamo manifestato la nostra contrarietà sia sul metodo che sul merito della proposta di modifica del Ministro Fornero. Sul metodo poiché non sono state per nulla rispettate le indicazioni contenute nell’ordine del giorno, approvato dal Parlamento lo scorso mese di maggio, che impegna il Governo ad incontrare le 
rappresentanze sindacali per un confronto sul regolamento delle pensioni. Nel merito poiché sono stati ampiamente disattesi i principi contenuti nella norma sulla specificità del Comparto, che prevede di tenere conto della condizione peculiare del personale e delle loro condizioni di impiego operativo altamente rischioso, che presuppone il costante possesso di particolari idoneità psicofisiche. L’innalzamento dell’età va in netto contrasto con la specificità, con la conseguenza di un danno per la sicurezza dei cittadini. 
Abbiamo evidenziato che fin quando non si realizzerà, sia in sede tecnica che politica, un vero confronto, che non sia limitato ad una mera trasmissione della proposta con richiesta di osservazioni, manteniamo lo stato di mobilitazione della categoria, programmando ulteriori manifestazioni di protesta.