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mercoledì 28 novembre 2012

Senza austerità: la manovra di Sbilanciamoci

Presentata la 'controfinanziaria' da 29 miliardi di euro per rilanciare l'economia. "Cambiare rotta si può e si deve". In 94 proposte, un modello di sviluppo che non si basa solo sui tagli e sulla subalternità ai mercati finanziari.




Novantaquattro proposte per un totale di 29 miliardi di euro. È la tradizionale controfinanziaria - o contromanovra, se vogliamo aggiornare il vocabolario - di "Sbilanciamoci!", la campagna sostenuta da una cinquantina tra associazioni e organizzazioni della società civile laiche e cattoliche. Il dossier “Come usare la spesa pubblica per i diritti, l’ambiente, la pace” è stato presentato oggi, 27 settembre, a Roma presso la Fondazione Basso. Un rapporto di 186 pagine (qui il documento completo) con proposte, analisi, soluzioni e idee concrete per uscire dalla crisi salvaguardando i diritti, con un'analisi critica delle politiche del governo italiano e di Unione e Commissione europea.

La filosofia è opposta a quella delle politiche neoliberiste e di austerity: per fronteggiare la crisi bisogna investire nel rilancio dell’economia, nella redistribuzione della ricchezza e in un nuovo modello di sviluppo sostenibile e di qualità. "Per far crescere la torta bisogna prima fare delle fette più eque per tutti", affermano i promotori. "È ora che i mercati finanziari, i rentiers e le banche si facciano da parte". Per Sbilanciamoci! cambiare rotta si può e si deve. "Basta con il neoliberismo, basta con le politiche di austerity, basta con la subalternità ai mercati finanziari, basta con una politica economica che sta aumentando le sofferenze sociali e accentuando la depressione e la recessione dell’economia reale".

Il cambio di rotta di consiste, dunque, "nell’uscire dalla crisi in un modo diverso da quello con cui ci si è entrati. "Serve un modello di sviluppo in cui, alcune merci, consumi, pratiche economiche siano giustamente condannate alla decrescita (il consumo di suolo, la mobilità privata, la siderurgia inquinante) e altre siano invece destinate a crescere; quelle di un’economia diversa che abbia tre pilastri: la sostenibilità sociale e ambientale; diritti di cittadinanza, del lavoro, del welfare degni di un paese civile; la conoscenza come architrave di un sistema di istruzione e di formazione capace di far crescere il paese con l’innovazione e la qualità".

Analisi quindi ma anche, e soprattutto, proposte di intervento, organiche e concrete. Tra le 94 proposte messe in campo - e che saranno portate all'attenzione di tutti i parlamentari, i ministri e le forze politiche - la concessione di un credito di imposta alle imprese che assumano giovani ricercatori per un periodo fino a 18 mesi (costo 100 milioni per 4 mila ricercatori); una tassa sul lavoro interinale per scoraggiarne il ricorso su periodi troppo brevi (ricavo 100 milioni); un finanziamento di 2 miliardi sotto forma di credito d'imposta per le imprese che stabilizzano i lavoratori precari (se ne regolarizzerebbero 5 mila); la cancellazione dei fondi alle scuole private e del buono scuola (risparmio di 500 milioni). 

Si propone anche la chiusura dei Cie, risparmiando i 236 milioni previsti dalla legge di stabilità per l'apertura di nuovi Centri di identificazione ed espulsione; il ritiro delle truppe italiane dalla missione in Afghanistan (risparmio 740 milioni); la riduzione dei programmi d'arma (800 milioni di risparmio tra cancellazione della produzione di 90 cacciabombardieri, 4 sommergibili Fremm e delle due fregate Orizzonte); misure fiscali che penalizzino il rilascio del porto d'armi (ricavo di 170 milioni).

Contro l'evasione fiscale, Sbilanciamoci propone il ripristino dell'elenco clienti-fornitori per le imprese, il divieto di pagamenti in contanti oltre i 300 euro, la reintroduzione del reato di falso in bilancio. Ancora, si chiede - sul modello francese - di introdurre un'aliquota del 75% sui redditi al di sopra del milione di euro (gettito addizionale di 1,4 miliardi di euro). "Il nostro giudizio sulla legge di stabilità, che presenta luci ma molte ombre, è complessivamente negativo" ha detto Giulio Marcon, portavoce della campagna. "Speriamo che nella prossima legislatura emerga la consapevolezza della necessità di un modello di sviluppo diverso".

articolo tratto da rassegna.it