Art.1

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sabato 12 luglio 2014

Riforma Pa: Dettori (Fp), dov'è il disegno di legge?

Il segretario: "Più che una riforma è una caccia al tesoro. Dopo un mese di annunci e due Cdm, il paese discute ancora di slide e indiscrezioni. Riforma decisa in stanze chiuse è una beffa. Paradossale non avere un testo".   di rassegna.it
 
“Dopo un mese e due Consigli dei Ministri, per cercare di capire cosa ci sia nella riforma, bisogna ancora affidarsi alle conferenze stampa e alle indiscrezioni? Possibile che il Governo della velocità e del cambiamento a tutti i costi non sia stato ancora in grado o abbia deciso di rendere pubblico alcun testo? L'impressione è che si proceda per blitz pur di non dare il tempo di esprimere pareri qualificati”. Così Rossana Dettori, segretaria generale della Fp Cgil Nazionale, commenta l'approvazione di ieri in Consiglio dei Ministri del disegno di legge contenente deleghe legislative sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
“Dato ormai quasi per assodato che con questo Governo non può esserci un confronto vero, anche se continueremo a ricercarlo per senso di responsabilità, – continua Dettori - è quantomeno paradossale che il dibattito pubblico non si possa nemmeno basare su un testo. Che poi una riforma così importante sia decisa in chiuse stanze, nella massima segretezza e soprattutto pianificata a suon di deleghe e quindi di decreti attuativi, sembra una beffa. A seguire questo metodo è pur sempre lo stesso esecutivo che a gran voce ha invocato la necessità di snellire il processo legislativo, anche attraverso leggi autoapplicative”.
“La cosiddetta Riforma della Pa proposta da Renzi e Madia produrrà quindi altri decreti che si sommeranno agli oltre 750 in attesa di essere varati, in alcuni casi da anni. Ma non è dato sapere quale sia il contenuto del disegno di legge. Bisogna – conclude la sindacalista – fidarsi delle slide mostrare in conferenza stampa e della bontà delle promesse. Un visione striminzita della democrazia”.
Secondo le "indiscrezioni" emerse al termine del Cdm di ieri, il disegno di legge andrebbe a modificare la dimensione della dirigenza, l'inquadramento dei dirigenti, con l'istituzione di un ruolo unico. Inoltre introburrebbe ruoli unificati anche per la dirigenza delle amministrazioni non statali, con possibilità di scambio tra dirigenti appartenenti a ruoli diversi. Sarebbero poi previsti l'omogeneizzazione delle retribuzioni, l'accesso alla dirigenza per concorso e per corso-concorso, il conferimento degli incarichi dirigenziali mediante procedura con avviso pubblico, sulla base di requisiti e criteri definiti dall'amministrazione e approvazione, preventiva o successiva, da parte di una specifica Commissione. Cambierebbe poi la durata degli incarichi dirigenziali, con i dirigenti privi di incarico collocati in disponibilita', e con successivo licenziamento dopo un periodo definito, nonché la valutazione dei risultati e la responsabilità dei dirigent e la dirigenza delle regioni e degli enti locali. Infine, resterebbero confermati il passaggio totale al digitale e il taglio permessi sindacali.