Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

giovedì 6 marzo 2014

8 marzo 2014 - IO DECIDO

Da tempo assistiamo a gravi attacchi alla libertà delle donne di scegliere sul proprio corpo e sulla propria sessualità. È recente, in Spagna, la proposta di legge del governo del partito popolare conservatore di Rajoy che, oltre a riaffermare l’obiezione di coscienza per tutto il personale medico, introduce drastiche limitazioni alla possibilità di interrompere la gravidanza, attribuisce l’esclusiva decisione ai medici e riporta l’aborto a essere un reato.
Nella stessa direzione si colloca la bocciatura da parte del Parlamento europeo della risoluzione Estrela, che intendeva impegnare gli Stati della UE a mettere al centro delle proprie politiche sociali i diritti sessuali, la lotta alle discriminazioni basate su genere e orientamento sessuale e l’autonomia di scelta delle donne.
Anche in Grecia, fra le pesanti limitazioni del welfare dovute alle politiche di austerity, l'interruzione volontaria di gravidanza é stata eliminata dalle prestazioni gratuite e garantite dal sistema sanitario nazionale.
L'ovvia conseguenza di queste limitazioni e privazioni sarà l'aumento degli aborti clandestini, ai quali saranno maggiormente esposte le donne migranti.
Autodeterminazione è un aborto libero e sicuro.
In Italia la legge 194, che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza, rischia sempre di più di non essere applicata dal momento che 7 medici su 10 sono obiettori di coscienza.
In Piemonte, cosi come in altre regioni, i movimenti antiabortisti, con il sostegno della Giunta regionale Cota, si fanno strada all'interno di consultori, ospedali pubblici e, recentemente, anche nei luoghi della formazione, trasformandoli in luoghi di predica e propaganda.
La nostra regione come il Lazio, il Veneto e la Lombardia è stata usata come “banco di prova” nella prospettiva di ridefinire la legislazione nazionale in materia di interruzione volontaria di gravidanza.
Questa tendenza è conseguenza di una strategia politica, che ripudia il principio di laicità dello stato, e mira a ridurre gli spazi di autonomia e libera scelta di poter vivere liberamente la propria sessualità, non solo delle donne ma di tutto. Autodeterminazione è poter vivere liberamente la propria sessualità, il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere a prescindere dal sesso biologico
Invece di limitare la libertà di scelta, costruiamo percorsi di consapevolezza e liberazione, quali la prevenzione, la contraccezione, la valorizzazione delle differenze e l’educazione sessuale nelle scuole.
Autodeterminazione è consapevolezza.
Autodeterminazione è contraccezione libera e gratuita.
Invece di limitare la libertà di scelta, creiamo una società che includa le donne e le metta in condizioni di poter scegliere davvero. Bisogna spogliarsi delle ipocrisie e dare delle risposte concrete per migliorare le condizioni materiali di vita delle donne: garantire un welfare e un lavoro che consenta loro di essere indipendenti, un sistema di tutele sul lavoro che permetta alle donne che lo scelgono di essere madri.
Autodeterminazione è scegliere di essere madre.
Questo 8 marzo, in tante città europee il movimento delle donne ha deciso di reagire per costruire una rete che ci unisca tutte a difesa del principio di autodeterminazione.
Sul corpo delle donne, decidono le donne!
 
8 MARZO ore 14:30
PIAZZA VITTORIO
Donne per l'autodeterminazione

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