Art.1

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venerdì 10 aprile 2015

FMI: "liberalizzare il mercato del lavoro non aiuta la crescita economica". Un dietrofront che stiamo pagando con lacrime e sangue.

Liberalizzare il mercato del lavoro non aiuta la crescita economica. A sostenerlo sarebbe il Fondo monetario internazionale, invertendo totalmente la tesi sostenuta da molti anni a questa parte. 
La nuova teoria, diametralmente contraria a quella precedente, sarebbe contenuta nel testo del World Economic Outlook in via di pubblicazione nella sua versione integrale il 14 aprile prossimo. 
“Il livello di regolamentazione del mercato del lavoro non ha evidenziato correlazioni statisticamente significative con la produttività complessiva”, sosterrebbero gli esperti del FMI. A spingere la crescita sono, invece, la liberalizzazione del mercato dei beni, il livello delle competenze dei lavoratori, il livello degli investimenti e le spese per ricerca e sviluppo.
Per chia, come noi, ha sempre spostenuto parte di questa nuova tesi è un'autentica burla, crudele per gran parte dell'umanità che patisce le gravi conseguenze di una crisi economica, per i lavoratori e per la maggioranza dei cittadini. 
Mancano soggetti competenti o, semplicemente, non si vuole risolvere una crisi che qualcuno risce a sfruttare a proprio esclusivo vantaggio? E' la domanda che sorge spontanea insieme all'amara constatazione di una beffa, soprattutto per coloro i quali, sulla teoria della liberalizzazione del mercato del lavoro hanno fondato un Jobs Act magistralmente spacciato come la panacea di tutti i mali dal governo Renzi. Ce ne faremo una ragione? No, ne chiederemo ragione alla nuova politica che avanza alla cieca, con strategie prive di ogni fondamento e buon senso.
Nicola Rossiello