Art.1

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venerdì 7 settembre 2012

In attesa della riforma delle pensioni, la Fornero promuove a Bruxelles una riforma contro i lavoratori


“Parlando alla conferenza 'Jobs for Europe', organizzata dalla Commissione europea, il ministro del welfare, Elsa Fornero, ha magnificato la riforma del lavoro attuata dal suo governo, ringraziando la Commissione per il sostegno ricevuto e affermando che la riforma stessa si muove nel solco delle indicazioni europee. Peccato che la professoressa Fornero abbia dimenticato di dire che la sua riforma non è condivisa dai sindacati, che gli effetti sull'intervento sbagliato sull'articolo 18 stanno cominciando a verificarsi, che i dati sull'occupazione in Italia siano oggi a livelli drammatici”. Lo sostiene Fausto Durante, responsabile dell'Ufficio Europa della CGIL nazionale che ha partecipato questa mattina alla conferenza.
“Non è con un compitino letto in inglese a Bruxelles che il governo Monti riuscirà ad invertire il trend italiano - commenta Durante - un trend che per i lavoratori e i pensionati significa impoverimento e peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro. E' evidente che il sindacato italiano, speriamo unitariamente, non potrà che continuare nella mobilitazione per chiedere un cambio radicale delle politiche economiche e sociali, in Italia come in Europa”.


Adesso, i lavoratori del comparto sicurezza attendono di conoscere quali saranno i provvedimenti che li riguarderanno più da vicino in materia previdenziale. La preoccupazione è, naturalmente, forte. Soprattutto perchè da più parti giungono indiscrezioni secondo le quali la riforma sarebbe motivata unicamente dalla necessità di parificare i sacrifici con le altre categorie di lavoratori. E' moralmente sbagliato e fuorviante agire sulla scorta del principio secondo cui saremmo una categoria di "privilegiati". L'impanto normativo che regola il nostro sistema previdenziale è il frutto di un percorso che, nel corso degli anni, ha dovuto prendere in debita considerazione tutti gli aspetti di una professione difficile complessa e faticosa, con elevati livelli di rischio personale e di stress che coinvolgono non solo i lavoratori, ma anche le famiglie. Gran parte dei nostri lavoratori è impiegata in turnazione "su 5 giorni". Una modalità massacrante che determina per molti, gravi conseguenze sulla salute modificando i ritmi circadiani. Soprattutto non si può pensare che all'aumento dell'aspettativa di vita possa corrispondere un allungamento della vita professionale di chi ha il compito di garantire la sicurezza dei cittadini.

Nicola Rossiello