Art.1

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lunedì 13 maggio 2013

Caschi per l'ordine pubblico inadeguati - Gli effetti della crisi sulla sicurezza e la dignità dei lavoratori di polizia



La Segreteria provinciale di Torino ha sollecitato il Dirigente del locale Gabinetto Polizia Scientifica affinchè proceda alla sostituzione dei caschi ubott per l'ordine pubblico messi a disposizione dei lavoratori, in quanto strumenti di protezione ormai inutilizzabili per il pessimo stato in cui si trovano.
La quasi totalità di questi, infatti, ha l’imbottitura interna usurata, in avanzato stato di polverizzazione o addirittura completamente dissolta, nonchè sprovvista delle necessarie etichette identificative del prodotto.

L’oggetto è inadeguato alla sua funzione. Il materiale plastico è andato incontro ad una naturale degradazione che rende inefficace il manufatto che non può che essere sostituito.

Dopo più di dieci anni di utilizzo i caschi sono carenti delle più elementari condizioni igieniche, tanto che dopo l'uso, promiscuo perchè assegnato di volta in volta, i lavoratori si trovano il capo completamente cosparso di materiale proveniente dalle parti sbriciolate. La calotta protettiva interna non è più in grado di assolvere alla funzione per cui è stata realizzata. Non risulta che vi siano in commercio caschi protettivi garantiti per una vita superiore ai cinque anni, in caso di corretto uso.
Dopo le nostre legittime rivendicazioni, la soluzione individuata dalla dirigenza, oltre alla pulizia della visiera con prodotti non adeguati che, piuttosto, hanno peggiorato l’efficienza del policarbonato, è stata quella di fornire calotte protettive ai lavoratori che dovranno essere calzate prima del casco.

Ci sembra una soluzione bizzarra e inappropriata perché non risolve le problematiche emerse.

Pertanto pretendiamo che si proceda al ritiro dei caschi obsoleti e la loro sostituzione auspicando, per ovvi motivi igienici e organizzativi, una nuova assegnazione individuale anziché di reparto, superando insensati ostacoli normativi. Analoga situazione riguarda numerosi uffici della provincia per i quali riteniamo doveroso l’impegno dell’Amministrazione.

La tutela e la sicurezza dei lavoratori è una priorità che non può sottostare al taglio delle risorse finanziarie. Pretendiamo le necessarie risposte affinchè gli effetti della crisi non ricadano esclusivamente sulle spalle dei lavoratori, facendo venire meno i requisiti minimi di sicurezza e la loro dignità.

Nicola Rossiello