Art.1

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lunedì 13 maggio 2013

Brescia - Il Vicepremier e Ministro dell'Interno partecipa alla manifestazione contro la giustizia.


Il Ministro dell'Interno e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Angelino Alfano ha partecipato alla manifestazione del Pdl a Brescia contro la magistratura. Una partecipazione che ci ha sorpreso perchè il Ministro dell'Interno, quale reponsabile politico del dicastero più delicato, avrebbe il dovere di collocarsi al di sopra delle parti e perchè allo stesso Ministro la legge attribuisce un ruolo e una funzione istituzionale ben precisa e ineludibile.
Diventa ancora più paradossale il fatto che, mentre l'impianto ordinamentale obbliga i lavoratori di polizia ad un'astensione dalla partecipazione alla vita politica del Paese, il massimo responsabile politico della sicurezza si rende protagonista della partecipazione ad una manifestazione contro la giustizia. Ancora una volta, invece, i lavoratori di polizia hanno operato con la consueta professionalità. Ancora una volta lo hanno fatto supplendo al ruolo istituzionale di una politica, di quella politica che da troppo tempo si nasconde dietro i nostri scudi e le nostre uniformi, a Brescia come nella capitale, come a Scampia, come in Valle di Susa, per celare le proprie incapacità. E' un atteggiamento, questo, che alla lunga non potrà reggere al consapevole urto della ragione.
Ribadiamo, pertanto, la nostra ferma contrarietà ad ogni attacco alle istituzioni, ad ogni ostilità verso la magistratura. La partecipazione del Ministro dell'Interno ad una iniziativa contro le istituzioni costituisce una evidente contraddizione che segna e caratterizza negativamente le prime battute di questo governo.
I lavoratori di polizia non possono accettare un ruolo di stretto asservimento all'orientamento politico del momento. La sicurezza non ha alcuna bandiera, men che meno quella di chi contesta le istituzioni.
La polizia deve stare prioritariamente dalla parte dei cittadini. La fiducia del Paese è irrinunciabile e i suoi lavoratori hanno il diritto di vedere rispettata la propria dignità morale e professionale.

Nicola Rossiello