Art.1

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venerdì 22 marzo 2013

"Alessandria non deve morire", sindacati in piazza

Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza oggi ad Alessandria per evitare i 500 esuberi di lavoratori pubblici e che “la città muoia”. Il sindaco aveva annunciato i licenziamenti come ipotesi che deriva dall'impossibilità di far quadrare i conti Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza oggi ad Alessandria per evitare i 500 esuberi di lavoratori pubblici e che “la città muoia”. La manifestazione è stata organizzata per spiegare come "i licenziamenti non possano essere la strada per creare un futuro per la città" anche perché il capoluogo "deve tornare a essere una comunità e non solo un Comune in dissesto".

L'appello è rivolto al sindaco Rita Rossa. Gianluca Di Blasi, segretario della Funzione Pubblica Cgil afferma: "Noi chiediamo una legge speciale per Alessandria e anche per questo il prossimo 11 aprile saremo a Roma. Serve un intervento legislativo che renda possibile uscire da questa drammatica situazione senza lasciarci dietro centinaia di licenziamenti. In nostro interlocutore è però anche il sindaco"
Il primo cittadino durante il suo intervento alla manifestazione Anci aveva parlato di 500 esuberi come ipotesi che deriva dall'impossibilità di far quadrare i conti. “Per noi, però questo non è possibile – continuano i sindacalisti - all'interno dell'amministrazione ci sono persone che in questi mesi hanno improntato prima le dichiarazioni, e in alcuni casi anche il loro agire, a una forte dose di cinismo nei confronti della sorti dei lavoratori. L'amministrazione è il nostro interlocutore e certamente vogliamo parlarci. In questi mesi, però, ci ha messo in mano solo il piano industriale di Aspal, oltretutto molto raffazzonato e quando si è trattato di approfondire ed entrare nel merito delle varie questioni non è stato mai possibile. Finchè l'amministrazione continuerà a parlare di licenziamenti, un percorso completamente congiunto non credo sia fattibile”.

Se da domani dal sindaco verrà però un messaggio forte in un'altra direzione, cioè 'la città non può morire e se le leggi mi mettono nella condizione di creare centinaia di disoccupati, io sono disponibile a fare scelte diverse in nome della mia comunità", allora, forse, un percorso differente potrebbe essere possibile. Oggi, però, è questa amministrazione a dover decidere se licenziare. Certo ci sono norme molto più stringenti di quelle che c'erano prima, però è altrettanto vero che all'interno della maggioranza ci sono forze che spingono per i licenziamenti e ripetono il mantra 'spostare risorse pubbliche verso il privato". Noi pensiamo che l'integrazione pubblico privato sia positiva, ma di certo non può essere fatta in pochissimo tempo e per spostare soldi da una parte all'altra, così da risparmiare sul costo di lavoro ma generando nuovi disoccupati."

I sindacati quindi hanno le idee molto chiare sulla situazione attuale ed è perentorio il giudizio sulla linea politica assunta fino ad ora nonostante il controappello del sindaco, Rita Rossa, inviato ieri mattina: "in questo momento è fondamentale che tutte le forze in campo siano unite e solidali perché questa è la battaglia di una comunità che non si arrende e non vuole morire - ha spiegato nella nota stampa. Comprendo le ragioni dello sciopero della giornata di domani, ma la protesta non deve essere rivolta contro l'Amministrazione che più di una volta ha messo in campo azioni pesanti e, personalmente, anche rischiose a tutela del diritto al lavoro”.

Il corteo parte dalla sede Amiu e toccha poi la sede di Atm e Aspal per raggiungere Palazzo Rosso, passando davanti al Teatro Regionale Alessandrino, chiuso ormai da 2 anni, fino ad arrivare alla Prefettura.
tratto da rassegna.it