Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

venerdì 15 novembre 2013

MODIFICA UNILATERALE DELL’ART. 83 DELLA LEGGE 121/81 - PROVE PRATICHE DI UN PATTO SCELLERATO

Il SILP CGIL ha incontrato il Direttore dell'Ufficio per le Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S. Dott. Castrese DE ROSA, per esprimere il grave disappunto circa l'avvenuta revisione della legge 121/81, ferma da 32 anni e modificata tenendo all’oscuro le rappresentanze sindacali dei lavoratori di polizia, i quali, ancora una volta, vengono considerati alla stregua di lavoratori e cittadini privi di diritti, consapevolezza e dignità.
La modifica si è appresa dalla Gazzetta Ufficiale. Nessun atto ufficiale sull’iter parlamentare è stato indirizzato alle rappresentanze dei lavoratori.
Il Legislatore, che verosimilmente avrà coinvolto l’Ufficio Legislativo del Dipartimento della PS, è intervenuto alterando l’art. 83, con una procedura di esclusione dei sindacati dalla discussione, fatto che potrebbe anche precludere ad ulterori “agguati legislativi”. La variazione apportata nella sua lettura più nobile consente anche al personale in quiescenza di aderire ai sindacati di polizia. 
La novità potrebbe apparire positiva, in realtà è solo l'occasione per prolungare le carriere di dirigenti sindacali, specie se segretari generali che, raggiunta l'età del pensionamento, potranno rimanere alla guida della propria organizzazione "sine die" e sedere ai tavoli per negoziare con la controparte.
Chiaramente questo è contro ogni ipotesi di rinnovamento e immaginiamo che per raggiungere questo risultato più di
qualcuno si sia sottoposto a pesanti compromessi. Oggi che il risultato è inaspettatamente sotto gli occhi di tutti non conosciamo il prezzo da pagare e soprattutto chi lo dovrà pagare.
Abbiamo ribadito in modo ufficiale al responsabile delle Relazioni sindacali che, se il Dipartimento e per esso il Capo della Polizia avessero appreso la notizia dalla mera pubblicazione della legge, il fatto sarebbe di una gravità inaudita. Se, invece, la novità era conosciuta ed è stata taciuta per non turbare il risultato di ipotetici accordi, allora il fatto è ancora più grave.
È evidente che, nell'uno o nell’altro caso, il Capo della Polizia deve trarre debite conseguenze da un fatto così grave che ha marginalizzato il suo ruolo, in alternativa è oportuno che dia convincenti e credibili spiegazioni. Per questo abbiamo chiesto un urgente incontro.
Nel frattempo, tocca a noi oggi sottolineare che i tentativi di indebolire il modello di sindacalizzazione civile delle forze di polizia attraverso surrettizi comportamenti saranno destinati a fallire poiché troveranno la ferma opposizione di quanti hanno voluto la riforma e la sindacalizzazione della Polizia di Stato.
Oggi, più che mai, chiediamo alla CGIL ma anche a CISL e UIL, di volersi adoperare per superare completamente le previsioni dell'art. 83, nella parte che vieta ai poliziotti il pieno diritto delle libertà sindacali, contrariamente a quanto già garantito ai pensionati che, come ovvio, possono già iscriversi alle confederazioni, le quali sono le uniche ad avere titolo a rappresentarli nella salvaguardia del potere d'acquisto delle pensioni come sui più generali interessi del rafforzamento dello stato sociale.
Per tutto questo, al contrario di tanti altri, non riteniamo di esprimere alcun ringraziamento al "legislatore" e al promotore di questo risultato, ma lo invitiamo a verificare quanto è accaduto, nella consapevolezza che questo passaggio straordinario politico ha dato nuova linfa vitale  per riattivare la battaglia per la piena sindacalizzazione dei lavoratori di Polizia intervenendo sugli articoli 82 e 83 della Legge 121/1981 e sui necessari cambiamenti per le rappresentanze militari sempre più alla mercé dei comandi generali e sempre più privi di ogni autonomia e ogni possibilità di critica, premesse indispensabili per esercitare fattivamente i diritti sindacali e le prerogative contrattuali con le naturali controparti politiche e istituzionali.