COMUNICATO STAMPA
Alcune agenzie di informazione stanno battendo la notizia secondo cui il Governo Monti, violando le regole del post-crisi, le quali impongono l'adozione di soli provvedimenti di ordinaria amministrazione, avrebbe inviato ad un Parlamento, anch'esso in disarmo istituzionale, il parere relativo allo schema di regolamento sulle pensioni del comparto sicurezza-difesa.
Si tratta, se confermato, di un atto di inqualificabile arroganza e scorrettezza da parte di un governo che agisce, nonostante sia privo della necessaria agibilità, su una materia delicata alla vigilia delle elezioni.
Un presidente del consiglio che quotidianamente si promuove, a soli fini elettorali, come il paladino del rispetto delle regole e del rigore dimostra evidente incoerenza tra ciò che dice e ciò che fa e sancisce l'innegabile malafede del progetto politico della lista Monti.
Il "colpo di mano", attuato a 18 giorni dalle elezioni, impedisce alla categoria ed alle rappresentanze sindacali dei lavoratori del comparto di partecipare al necessario confronto sulla questione a tutela di quella specificità che questo governo intende cancellare.
Con questi politici non si va da nessuna parte. Serve una svolta radicale, certamente lontana da sodalizi che perseguono esclusivamente l'autoconservazione del sistema a cui fanno riferimento. Un sistema economico e finanziario che sostituendosi alla politica vera ha favorito la crisi economica mondiale che sta colpendo duramente anche il nostro Paese.
Nicola Rossiello
Alcune agenzie di informazione stanno battendo la notizia secondo cui il Governo Monti, violando le regole del post-crisi, le quali impongono l'adozione di soli provvedimenti di ordinaria amministrazione, avrebbe inviato ad un Parlamento, anch'esso in disarmo istituzionale, il parere relativo allo schema di regolamento sulle pensioni del comparto sicurezza-difesa.
Si tratta, se confermato, di un atto di inqualificabile arroganza e scorrettezza da parte di un governo che agisce, nonostante sia privo della necessaria agibilità, su una materia delicata alla vigilia delle elezioni.
Un presidente del consiglio che quotidianamente si promuove, a soli fini elettorali, come il paladino del rispetto delle regole e del rigore dimostra evidente incoerenza tra ciò che dice e ciò che fa e sancisce l'innegabile malafede del progetto politico della lista Monti.
Il "colpo di mano", attuato a 18 giorni dalle elezioni, impedisce alla categoria ed alle rappresentanze sindacali dei lavoratori del comparto di partecipare al necessario confronto sulla questione a tutela di quella specificità che questo governo intende cancellare.
Con questi politici non si va da nessuna parte. Serve una svolta radicale, certamente lontana da sodalizi che perseguono esclusivamente l'autoconservazione del sistema a cui fanno riferimento. Un sistema economico e finanziario che sostituendosi alla politica vera ha favorito la crisi economica mondiale che sta colpendo duramente anche il nostro Paese.
Nicola Rossiello
