Art.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

mercoledì 3 aprile 2013

Debiti PA: pronto il decreto. Subito rischio di aumento dell'Irpef

Varata con l'avallo del M5s la risoluzione che aggiorna il Def. Sul tavolo del Consiglio dei Ministri dell’uscente governo Monti i primi 20 dei 40 miliardi di euro dovuti. Si parla di aumento dell'addizionale Irper regionale fin da quest'anno. In maniera condivisa e con l’avallo del M5s, è stata varata la risoluzione che aggiorna il Documento di economia e finanza. Il Def dunque arriva sul tavolo del Consiglio dei Ministri dell’uscente governo Monti con il decreto per sbloccare la prima tranche dei debiti delle Pa.
Si tratta dei primi 20 dei 40 miliardi di euro di crediti delle imprese da consegnare alle aziende. All'interno del decreto potrebbe spuntare il congelamento dell’aumento dell’Iva.
Secondo il testo, nel 2013 i rimborsi della Pa saranno concessi alle imprese in queste modalità: i 20 miliardi comprendono circa 7 miliardi di risorse per investimenti, che non sono contabilizzati, ma saranno finanziati aumentando dello 0.5% il deficit-Pil del 2013 (al 2,9%). L’altra tranche di 20 miliardi arriverà invece nel 2014.
 
Sono 215 mila le aziende che aspettano i rimborsi della Pubblica Amministrazione (PA). Stando a un calcolo di Unimpresa, le imprese vantano un credito medio di 422 mila euro. Complessivamente, il pagamento ammonta a: 19 miliardi da parte dei Comuni, 14 miliardi da parte delle Asl e di 7 dallo Stato centrale. Rimane però un paletto che nessuno può spostare: “Il 2,9 per cento è una soglia invalicabile“, ha messo le mani avanti il ministro dell’Economia Vittorio Grilli.

"L'Italia ha questi debiti verso le proprie imprese ma sono stati nascosti un po' sotto il tappeto", ha affermato il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, parlando a Radio Anch'Io su Radio1. "Negli ultimi 4-5 mesi -ha sottolineato Delrio- la situazione del Paese si è aggravata, ogni giorno c'e' un piccolo imprenditore che chiude o che minaccia di togliersi la vita. Una volta si chiudeva per troppi debiti, oggi si chiude per troppi crediti. E' paradossale".

Si rischia tuttavia un nuovo rincaro di tasse: si aprirebbe la strada all'aumento dell'addizionale Irper regionale fin da quest'anno. La sorpresa potrebbe essere riservata dal testo finale del provvedimento del governo: secondo le bozze circolate ieri, l'aumento opzionale dell'Irpef regionale sarebbe anticipato a quest'anno rispetto al 2014 previsto dal decreto sul federalismo fiscale, fino ad un massimo dello 0,6 per cento, portando l'attuale tetto dell'1,73 dell'aliquota massima al 2,33 per cento. Se fosse applicato da tutte le Regioni l'aumento medio sarebbe, secondo la Uil Servizio politiche territoriali, di 138 euro medi a contribuente.

Intanto, in attesa che vengano riscritte le regole generali della Tares, le aziende e i sindacati ribadiscono la necessità che il governo provveda subito, già nel corso del primo Consiglio dei ministri utile, all'approvazione della bozza del decreto che è già nelle mani dell'esecutivo. All'incontro tra i sindacati erano presenti rappresentanti della Cgil Igiene ambientale, Federambiente, Uiltrasporti Settore ambiente e Fise Assoambiente, che hanno deciso un'iniziativa pubblica significativa di mobilitazione nazionale, da annunciare in una conferenza stampa che verrà organizzata nei prossimi giorni in caso di mancato intervento del governo sul fronte della Tares. La decisione è emersa dall'incontro che si è svolto in Anci tra Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche energetiche e ai rifiuti, le aziende e i sindacati del settore rifiuti.
 
rassegna.it