Art.1

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lunedì 8 aprile 2013

Piemonte, inchiesta sui rimborsi facili in Regione, coinvolti 45 consiglieri

COMUNICATO STAMPA

Le agenzie di stampa e i tg locali stanno rendendo pubblica la notizia secondo cui 45 consiglieri della Regione Piemonte sarebbero descritti in un rapporto della Guardia di Finanza per aver utilizzato indebitamente, dal 2010 al 2012, circa 900 mila euro. I colleghi delle Fiamme Gialle avrebbero rilevato spese incoerenti per scopi diversi da quelli legati alla normale attività istituzionale/organizzativa dei rispettivi gruppi consiliari.
Se tutto ciò corrisponderà a realtà, si tratterà dell'ennesimo atto di irresponsabilità istituzionale.
Nonostante i continui richiami e appelli alla coerenza del ruolo, resta in piedi un approccio verso la "cosa pubblica" inaccettabile.
Tutto avviene mentre la Regione progetta di togliere ai residenti del Piemonte gran parte dell'assistenza sanitaria, fino a tagliare il 50% del sistema del trasporto pubblico.
Come rappresentanti di lavoratori, che oggi costituiscono l'unica risposta dello Stato al disagio sociale determinato dalla crisi economica, sentiamo il dovere di manifestare la nostra enorme indignazione davanti a chi non rinuncia a privilegi e insensibile agli effetti della crisi che , conducendo alla disperazione l'intero Paese, procede sprezzante, umiliando i cittadini e le
sta Istituzioni.
La rabbia e l'indignazione devONO trovare, però, un effetto di concreta responsabilità. In altri Paesi, analoghi eventi condurrebbero a immediate dimissioni, invece adesso noi attendiamo il solito teatrino a cui siamo abituati da tempo. Ci sarà chi negherà e chi troverà la maniera di indirizzare le proprie responsabilità altrove, tutti lontani anni luce dalla sofferenza dei cittadini del Piemonte, tutti lontani anni luca dal contegno che compete ai rappresentanti dei cittadini. Noi non potremo accettare un esito di questo genere.
Se gli atti della Guardia di Finanza risulteranno confermati dichiariamo, fin d'ora, la nostra ferma e pubblica condanna verso i responsabili e verso chi con atteggiamento passivo ha consentito che ciò si realizzasse.
Giovedì 18 aprile sarà l'occasione per manifestare tutta la nostra indignazione nei confronti di questo indecoroso governo del territorio.