Art.1

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martedì 9 aprile 2013

E' morta Margareth Thatcher

E' morta la "lady di ferro", Margareth Thatcher, madrina di questa crisi economica e di una politica dannosa e destabilizzante che ha consegnato la ricchezza del pianeta nelle mani di pochi. 
Ha sempre sostenuto che il socialismo "rende più poveri i poveri". E' stata una fiera oppositrice dei processi di formazione dell'Unione europea.
Eloquente la battuta del regista Ken Loach alla notizia della sua scomparsa: "privatizziamo il suo funerale".
Abbiamo atteso un paio di decenni per percepire sulla nostra pelle gli esiti della politica thatcheriana. Una politica che unita a quella di un certo Ronald Reagan, allora guida di una superpotenza economica che ora fatica a tenere il passo di Paesi più "performanti", ci ha permesso di comprendere quanto quella visione delle sorti dell'umanità e dell'economia fosse sbagliata.
Grazie alla "lady di ferro" il libero mercato ha imparato a dominare la politica. Si è realizzata l'assenza pressochè totale dello Stato, una crescita delle diseguaglianze, della povertà e degli squilibri. E ancora, p
rivatizzazioni a tappeto e compressione dei diritti dei lavoratori, tensioni sociali, alti livelli di disoccupazione, crollo della produzione industriale, sostenitrice convinta dell'appartheid in sudafrica ed estimatrice di Pinochet. Ha rimesso in piedi un Paese, la Gran Bretagna, usando solo ed esclusivamente il bastone.
Margareth Thatcher ha avuto il merito di diffondere una certa cultura della politica separata dagli ideali politici e posseduta dagli interessi economici. 
A noi resta l'eredità difficile di quella cultura: una crisi globale grave dagli esiti incerti.